Responsabilità sociale e attenzione all'ambiente

Navigando su Internet ho letto la notizia che la produzione di jeans ha, in genere, un notevole impatto ambientale. Per quanto riguarda l’uso di acqua, ad esempio, ne viene impiegata parecchia. Basti pensare che per produrre un singolo paio di jeans vengono impiagati circa 3500 litri d’acqua, partendo dall’irrigazione delle coltivazioni di cotone (che impiegano il 49% di questi 3500 litri) fino alla effettiva messa in commercio. In media si stima che la quantità di acqua impiegata per produrre un paio di jeans è maggiore anche dell’acqua impiegata per lavarli durante tutta la durata del loro utilizzo.
Così, uno dei più grandi produttori mondiali di jeans, Levi Strauss&CO, ha deciso di ridurre sensibilmente il suo inquinamento mettendo sul mercato due milioni di jeans prodotti con un cotone coltivato in modo più sostenibile. Si tratta del cotone “Better Cotton”, letteralmente, “cotone migliore”. Questo cotone proviene dall’iniziativa “Better Cotton Initiative (BCI)” mirata a diminuire l’impatto ambientale delle coltivazioni di cotone e a migliorare il lavoro e la vita di chi lavora nei campi. Levi’s ha aderito alla BCI nel 2009 insieme a GAP, Adidas e IKEA. Il gruppo promuove il risparmio di acqua, la riduzione dei pesticidi e utilizza e incoraggia condizioni di lavoro più umane per i coltivatori di cotone.
Tra l’altro, attraverso questa iniziativa non solo è favorita la sostenibilità, ma migliorano anche i profitti: da un recente studio emerge che le tecniche di coltivazione introdotte dall’iniziativa Better Cotton hanno reso possibile un aumento dei profitti agricoli del 69% e una riduzione di un terzo dell’utilizzo dei pesticidi.