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Incentivi aziendali ai lavoratori.

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Incentivi aziendali ai lavoratori.

Messaggio  0000689864 Ven Apr 01, 2016 11:30 am

E' possibile in Italia un cambio di mentalità nel rapporto di lavoro? dove gli incentivi non sono più soltanto quelli economici, considerati in base alla produttività, ma anche quelli legati alla crescita personale e culturale del lavoratori?

Rispetto a questo quesito ho trovato importante l'iniziativa dell'imprenditore Brunello Cucinelli. Trascrivo parte di un articolo uscito sul Corriere della Sera la settimana scorsa che riguarda "bonus cultura" per i dipendenti.

"Brunello Cucinelli promuove il bonus cultura tra i suoi dipendenti. Alla vigilia della Pasqua 2016, ha convocato i collaboratori e ha fatto l’annuncio: da oggi le spese per libri, cinema, teatro e gite al museo verranno interamente rimborsate dall’azienda. Il benefit prevede un fondo di 500 euro per i single e 1000 euro per chi ha famiglia. Per usufruirne basterà portare in azienda lo scontrino e tutte le spese. Le attività culturali verranno rimborsate.
Un’idea forte (va detto, senza annunci plateali né conferenze stampa, trapelata, è stata ripresa dai giornali locali) coerente con la filosofia del manager guardato all’estero come un esempio tangibile di un nuovo umanesimo. All’imprenditore umbro, del resto, va il merito di essere stato tra i primi a sollevare il PROBLEMA DELLA DIGNITA' del lavoro dell’operaio «oggi non adeguatamente riconosciuto e sottopagato». Nell’intenzione di Cucinelli «il bonus cultura contribuisce anche a incentivare la riscoperta dell’immenso patrimonio culturale e artistico italiano» e contribuisce all’evoluzione dell’artigiano: «perché la creatività è dove c’è bellezza».
Brunello Cucinelli ricorda l’insegnamento del genitore «Comportati bene». «Sono nato in campagna — racconta spesso —. Non avevamo una lira, ma eravamo felici. Poi, quando avevo 15 anni, ci trasferimmo in città e mio padre andò a fare l’operaio. Lo vedevo rientrare con le lacrime agli occhi perché umiliato dal capo. È allora che l’obiettivo della mia vita è diventato ridare dignità al lavoro». Cita Benedetto da Norcia: «Cerca di essere rigoroso e dolce, esigente maestro, amabile padre». «Da noi — sottolinea — si lavora dalle 8 alle 17.30 e si fa la paura pranzo. Poi è vietato essere connessi negli orari extra lavoro. Non voglio ricevere mail o sms dopo l’orario, non posso dirvi come rispondo, e lo stesso vale per i miei collaboratori».
«Bisogna curare il corpo e l’anima», ribadisce spesso Cucinelli ricordando che ai suoi 1.400 dipendenti, 900 nel borgo di Solomeo (Perugia), non esistono grandi differenze tra operai e impiegati. «Anche gli stipendi sono simili. La nostra è un’impresa classica. Il lavoro dell’artigiano è duro e ripetitivo. E se io ti faccio lavorare oltre il dovuto ti rubo l’anima»."



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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Re: Incentivi aziendali ai lavoratori.

Messaggio  0000725243 Ven Apr 01, 2016 12:02 pm

E’ capitato anche a me di leggere un articolo inerente alla nuova iniziativa lanciata da Brunello Cucinelli, leader nel settore dell’alta moda, che ha promosso un bonus cultura per i suoi dipendenti.
Ritengo che il modello introdotto dallo stilista sia un ottimo esempio di impresa socialmente responsabile, caratterizzata dalla centralità del lavoratore e dalla concezione del profitto come mezzo per migliorarne la vita.
Oltre all’osservanza delle norme di legge, dei principi di corre
ttezza e buona fede, l’impresa rispetta un Codice etico che enfatizza uno sviluppo sostenibile, basato sul benessere delle persone che lavorano e collaborano nell’azienda: ciò rappresenta un elemento di scelta per il cliente, impattante sicuramente sull’immagine della società.
La filosofia dell’azienda si basa sulla consapevolezza che il profitto non possa essere raggiunto arrecando un danno alla collettività, ma che debba essere conseguito rispettando la dignità morale ed economica del lavoratore.
L’ultima proposta dell’imprenditore è stata quella di promuovere un benefit dai 500 ai 1000€ che i dipendenti potranno destinare in spese per libri, cinema, teatro e gite al museo: l’innovazione sta nel concedere incentivi economici non più collegati ad un’elevata produttività, bensì ad una crescita personale e culturale del lavoratore.
L’obiettivo è quello di contribuire all’evoluzione dell’artigiano, di stimolarne la creatività, conciliando la prestazione lavorativa con una serie di misure volte a elevare la sua condizione.
Emerge, chiaramente, che tale modello d’impresa socialmente responsabile, attenta al lavoratore ed alle sue esigenze, si posso sposare esclusivamente con brand forti ed economicamente solidi. Tali iniziative, infatti, non sono per nulla esenti da costi modici, e quindi difficilmente replicabili dalle PMI italiane.
A mio modo di vedere, il modello Cucinelli, va pertanto elogiato ed indicato come vincente, anche se difficilmente considerabile come termine di paragone per le altre imprese italiane, consci di vivere in una realtà economica permeata da piccole-medie imprese che difficilmente sono in grado di finanziare simili iniziative.

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Il capitalismo dal volto umano

Messaggio  0000724171 Ven Apr 01, 2016 3:21 pm

Penso che quella del "bonus cultura" sia soltato l'ultima, e nemmeno la più importante, manifestazione di un modo diverso di concepire il lavoro, l'uomo e l'impresa che è alla base della filosofia e della strategia aziendale di Brunello Cucinelli e della sua omonima Spa leader mondiale nella produzione di abiti in cashimere.
La recente crisi economica e finanziaria ci ha portato a guardare con diffidenza il ruolo della finanza e dell'impresa, generando una visione distorta del capitalismo: una corsa sfrenata al mero profitto, sterile da qualsiasi rapporto con l'uomo, la società e l'ambiente. Per fortuna la realtà ci ha dimostrato il contrario e Cucinelli ne è l'esempio lampante.
Il credo di questo "nuovo" capitalismo, quello che lui stesso definisce "capitalismo umanistico" è che il profitto da solo non basta, ma deve essere ricercato un fine più alto, collettivo, un "Bene Supremo" e per questo ogni decisione è tesa a rendere il lavoro più umano, a mettere l'uomo al suo centro.

1. I suoi dipendenti lavorano in un borgo medioevale umbro, Solomeo, interamente ricostruito da Brunello come nuova sede dell'azienda, con tanto di teatro e scuole per i figli dei suoi dipendenti. Gli operai, le magliaie lavorano in stanze completamente affrescate perchè "l'ambiente sereno e la bellezza dei luoghi esaltano la creatività umana e sviluppano una comunità dove chi opera segue una scala di valori condivisa".
Chi crea bellezza deve lavorare circondato dalla bellezza.

2. Nel valorizzare l'uomo non si può prescindere dalla società e dal territorio in cui vive: l'uomo stesso "è corroborato da tale cominione spirituale e segue la forza, la semplicità e la bellezza di questi luoghi densi di storia e di fascino".L'attenzione per i suoi dipendenti si riflette in quella per i luoghi dove l'azienda è collocata: un antico borgo medievale decadente, ora ha trovato nuova vita. Senza dimenticare che oggi risulta essere uno dei pochi ad avere l'intera produzione concentrata interamente nel territorio nazionale.

3. Responsabilità sociale significa anche attenta gestione degli orari di lavoro.
L'orario di lavoro va dalle 8 alle 17.30 con una importante pausa pranzo e non si può assolutamente lavorare oltre l'orario di chiusura perchè il lavoro è espressione del valore dell'uomo e il suo fine è elevarne la dignità. Si capisce che i ritmi stressanti e serrati mal si conciliano con questa idea.

4. "Non vorrei vivere in un mondo dove ogni cosa si riconduce sterilmente al solo profitto".
"Il denaro riveste un vero valore solo quando è speso per migliorare l'esistenza e la crescita dell'uomo, e questo è il nostro fine".
E' per questo che Brunello reinveste parte dei suoi profitti per il restauro e la riqualificazione del borgo, e nel 2012, in piena crisi, ha redistribuito i 5 milioni di utili derivanti dalla quotazione in borsa del marchio regalando ai propri dipendenti 783 dipendenti una supertredicesima di oltre 6000 euro.

Questo vuol dire considerare l'uomo e il territorio non come un semplice fattore produttivo, una voce pesante per il bilancio dell'azienda, ma come una vera risorsa. E i suoi profitti sembrano dargli ragione. Tutto ciò ci fa sperare di come sia ancora oggi possibile, in un mondo dove il profitto sembra essere tutto, non perdere questi valori.

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Re: Incentivi aziendali ai lavoratori.

Messaggio  0000726436 Sab Apr 02, 2016 2:22 pm

“Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero” diceva Aristotele.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un incremento di incentivi ai dipendenti da parte di molte aziende che ne hanno capito la reale importanza. Oggi, infatti, si è soliti porre molta attenzione sulle “risorse umane” sottolineando come i dipendenti siano una risorsa preziosa da sostenere e motivare. Sì, perché l’uomo è l’elemento che ha bisogno di maggiori tutele all’interno dell’ambiente lavorativo.
“Incentivare il dipendente” significa, da un lato, mantenere alta la sua motivazione sul posto di lavoro e, dall’altro, migliorarne il rendimento facendo aumentare la sua produttività. Per far ciò, molte imprese hanno trovato necessario migliorare la vita lavorativa del proprio personale, studiando una serie di incentivi di nuova generazione (sopra è stato citato il “bonus cultura” di Cucinelli ma ve ne sono molti altri).
D'altronde è certo che un lavoratore soddisfatto sia portato a produrre di più rispetto a un lavoratore insoddisfatto.
La chiave di tutto? La mediazione tra i bisogni dell’impresa e quelli dei lavoratori e la comunicazione con i dipendenti al fine di farli sentire partecipi di un gruppo che si impegna a centrare un determinato obiettivo.
Molte sono le strategie che l’azienda può decidere di adottare: primo tra tutti concedere incentivi in forma monetaria come, ad esempio, premi annuali legati alla produttività e dunque al MERITO! Una parola che sembrava ormai scomparsa dagli scenari degli ultimi anni.
Alcune imprese si sono mosse per fornire ai dipendenti incentivi di altra natura come ad esempio servizi di baby-sitting gratuiti (che facilitano moltissimo la vita delle lavoratrici madri!); altre hanno fornito ai dipendenti delle assicurazioni sulla vita o forme di pensioni integrative.
Sono tutti incentivi che rafforzano il legame azienda-dipendente: un rapporto di fiducia che, a mio avviso, non può che tradursi in un maggior profitto per le imprese.

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Considerazione

Messaggio  0000624438 Dom Apr 03, 2016 7:14 am

Ritengo che l'iniziativa di Cucinelli oltre ad essere molto interessante è indice del fatto che il lavoratore (finalmente!) inizia ad essere visto come parte integrante dell'azienda e non come strumento dell'azienda (attenzione: non che il Cucinelli sia il primo!!!). Motivando il lavoratore e facendolo sentire una parte fondamentale dell'intera macchina incentiva una miglior performance: il lavoratore viene coinvolto ed il suo contributo ha un prezioso valore; il datore di lavoro raggiungere l'obiettivo cui tende con il massimo rendimento possibile dei suoi dipendenti. Ritengo che sia un binomio essenziale per una corretta gestione sia delle risorse umane (ribadiamolo: bene prezioso dell'azienda) sia delle finalità dell'azienda stessa!

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Re: Incentivi aziendali ai lavoratori.

Messaggio  724716 Lun Apr 04, 2016 2:03 pm

Cercare di valorizzare il lavoratore e di vederlo per cosa è davvero dovrebbe essere implicito. Oggi è solo un altro tassello che viene messo insieme ad altre macchine che permettono di svolgere l'attività. Non lo si valorizza e si porta lo stesso lavoratore a perdere fiducia, interesse e, in alcuni casi, anche la dignità.
Ammetto di non aver sentito parlare di questa iniziativa di Brunello Cucinelli e concordo con voi sul fatto che potrebbe essere un passo avanti verso una maggior considerazione dei lavoratori, cercando quindi di vedere la persona che si cela dietro questo appellativo. Avere la possibilità di migliorarsi o semplicemente di essere soddisfatto del lavoro svolto è un motivo per fare meglio. Spesso però sono punti che perdono importanza se messi in confronto con il guadagno. Mi è capitato di leggere più volte e sentire più volte l'espressione egoismo intelligente. Con questo termine si vuole indicare come "accortezze" di questo genere possano essere anche una possibilità di guadagno per la stessa impresa. Mi sono però trovato a pensare che, forse, questo pensiero non è così "egoista" da poter essere condiviso dalla maggioranza. Perché significherebbe impegnarsi di più e questo non è contemplato nell'interesse che ha come obiettivo il guadagno.
Questo probabilmente è solo frutto di una mia visione negativa e in fondo me lo auguro.

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Meglio un boss intransigente o virtuoso!?

Messaggio  626865 Mar Apr 05, 2016 7:19 am

Qualche giorno fa è uscito un articolo di Repubblica,che riporta una ricerca condotta dall'università Bocconi sul clima teso o rilassato che si crea in azienda e le relative conseguenze.
In un'azienda su 7 si rileva la presenza di un clima teso di aggressività,dovuto al comportamento dei colleghi.
Un clima che ha origine dal modo di comportarsi dei propri dirigenti,che come tali dovrebbero dare "il buon esempio",ma invece risultano essere loro per primi ad usatilizzare toni aggressivi e creare un ambiente teso e poco sereno.
Sono loro i modelli,e su di essi si adeguano anche gli altri.
Quali soluzioni allora? Cercare di creare un ambiente sereno per i propri lavoratori ;che siano incentivati ad andare in azienda,perchè li aspetta un clima sereno e rilassato,e non un ambiente aggressivo,dove ognuno cerca di sopraffare l'altro.
Alcune aziende ,per venire incontro a queste problematiche hanno iniziato ad adottare diverse soluzioni;
Uno psicologo aziendale,che possa analizzare i problemi,perchè si creano frizioni e liti, e cercare strade per una risoluzione .
Corsi per i dirigenti,sulla gesione della rabbia,e sulla capacità di gestire situazioni di pressione,e idonei a migliorare in rapporti con gli operai o i propri "sottoposti".
Soluzioni che possono cercare di migliorare i rapporti,e di conseguenza la produttività aziendale.

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Incentivi aziendali ai lavoratori. Empty Brunello Cucinelli? Un esempio per tutti!

Messaggio  724859 Mer Apr 06, 2016 5:47 pm

L’iniziativa adottata da Brunello Cucinelli,imprenditore umbro con laurea ad honorem in filosofia, ha un quid di nobile. Per Pasqua egli ha deciso di regalare ai suoi 1450 dipendenti un bonus da spendere in cultura. Le spese per l’acquisto di libri, per fare un abbonamento in teatro, per andare a cinema o visitare un museo saranno rimborsate di mille euro l’anno se in coppia e di cinquecento euro se single. Come spiega Cucinelli al telefono con l’Ansa “ la cultura per me è una necessità, io stesso sono stato ispirato da certe opere letterarie e architettoniche e considero fondamentale conoscerle, perché sono eterne, dunque sacre. [..] Il bonus dovrebbe contribuire a incentivare la riscoperta dell'immenso patrimonio culturale e artistico italiano, affinché fiorisca la cultura". Egli si fa dunque portavoce di un cambio di rotta nella mentalità del nostro Paese: quello di non pensare solo agli incentivi in termini economici,considerati in base alla produttività, bensì di investire sulla qualità della vita e sulla crescita personale. Il modello proposto da questo leader del settore della moda risulta ai miei occhi come una manifestazione di un comportamento socialmente responsabile: la centralità del lavoratore inteso prima come soggetto dotato di diritti che come lavoratore lascia intravedere come quest’impresa sia dotata della consapevolezza che il profitto da essa perseguito non può svolgersi in contrasto con il benessere sociale e che anzi quest’ultimo sia il presupposto del raggiungimento dello stesso. Va da sé che a seguito di questa iniziativa nasca un auspicio affinchè altre imprese perseguano la stessa finalità, con la consapevolezza di richiedere un grande sacrificio alle piccole e medie imprese che si troverebbero in difficoltà nel finanziare programmi così vasti.


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