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Malefatte: coperative sociale e rinserimento sociale RSI

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Messaggio  0000725652 Gio Mag 12, 2016 2:54 pm

Certamente la formula di Cooperativa sociale, può già dare idea dell'importanza che venga data alla RSI e quindi all'impatto sociale che il lavoro ha per chi è lavoratore e per chi compra quel determinato prodotto. Questo discorso si incarna meglio ancora nelle  Cooperative  c.d. " tipo B" ovvero quelle cooperative che  sono nate come progetti di rinserimento sociale per persone con difficoltà nel mondo del lavoro, quali ad esempio carcerati, ex tossico dipendenti o persone con le più svariate problematicità e disabilità.
Sarebbe un discorso veramente complesso, non esauribile in un solo tema di un blog quello che è l'ingiustizia sociale che ogni giorno si consuma sotto i nostri occhi.  Cooperative come queste nascono, perchè la società non si sa autoregolare circa l'impiego di persone che vengono considerata c.d. fascia debole.
Un esempio di ciò sono le persone che sono in carcere o che han finito il loro percorso nelle strutture carcerarie che non trovano un riscatto sociale per quanto la società non vuole accogliere. ( il tema del lavoro e carcerati/ ex carcerati è uno dei tanti come già detto, ma forse il più debole. per quanto una pena può compromettere l'accesso ad alcuni impieghi ex lege, ma molte volte per colpa di pregiudizio; magari altre forme deboli ad esempio: persone con disabilità, possono usufruire di quella quota ( assolutamente insufficiente) del personale destinatagli, per i pari diritti e le pari opportunità.)
L'esperienza di Malefatte, di rio terra dei pensieri cooperaitiva sociale veneziana, si pone in questa ottica. creando laboratori di artigianato  che rientrano nel discorso dell'utilizzo di risorse a più basso impatto possibile, utilizzando materiale riciclato, come è il laboratorio di riutilizzo di PVC per far borse, astucci etc.,  oppure che siano equo e solidali ( come il cotone fairtrade utilizato per i laboratori manuali  di seriografia) o l'utilizzo di essenze aromatiche naturali per i profumi prodotti sempre dalla stessa comperativa, che al proprio interno vede tra i soci non solo operatori, chiaramente, ma anche  coloro che sono nelle sturutture del sistema penitenziario veneziano. Inoltre nel tempo si è sviluppata attorno a due fulcri principali, la formazione professionale e il lavoro, considerandoli gli strumenti principali per per avviare percorsi di responsabilizzazione ed inclusione sociale.
Progetto certamente virtuso.

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Malefatte: coperative sociale e rinserimento sociale RSI Empty Detenuti a Torino: una nuova responsabilità.

Messaggio  0000731829 Gio Mag 12, 2016 9:01 pm

Il comune di Torino ha svolto una ricerca riguardante le pene accessorie e il reinserimento nel mondo del lavoro degli ex carcerati; da questa emergono molte cose tra cui, in particolare, che la ricerca di un’occupazione inizia già verso la fine della pena detentiva. I dati sottolineano l’importanza attribuita dagli ex detenuti al supporto di operatori e volontari nel momento dell’inserimento lavorativo. “Occorrerebbe un modello come quello svedese di reinserimento programmato, dove ti danno un lavoro e non ci sono sbarre che sono solamente una condizione psicologica come il tintinnio delle chiavi. Sono una tortura e non servono, invece bisognerebbe dare un lavoro al detenuto perché quando poi uscirà il primo impatto sarà di paura. Ci vogliono delle associazioni esterne, come quella che mi ha seguito durante il carcere, che sono più motivate ad aiutare e seguire il detenuto rispetto allo Stato”, dice un intervistato. Il progetto “Alzati in fretta” per il reinserimento sociale degli ex detenuti è un esempio concreto dei progressi di questo delicato ambito sociale. Le associazioni di volontariato mettono in atto le loro attività di sostegno ai detenuti in base alle figure previste dagli articoli 17 e 78 dell'Ordinamento Penitenziario. A Torino i volontari sono in tutto 313 per l'art. 17 e 51 per l'art. 78. Gli ideatori del progetto si sono prefissati di garantire i due bisogni primari per gli ex 37 detenuti: l'abitazione e l'impiego lavorativo. Il progetto si pone il fine, di realizzare case famiglia per ospitare i detenuti. Queste associazioni di volontariato hanno dialogato anche con alcuni dirigenti di impresa, che hanno trovato questo progetto molto interessante e si sono resi disponibili per la formazione e il reinserimento pratico di questi ex detenuti. Questo progetto è di sicuro un faro acceso per i detenuti, che per adesso si vedono sbarrate molte strade una volta fuori dal carcere. Occorre sperare che sempre più volontari sposino la questa causa.

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Malefatte: coperative sociale e rinserimento sociale RSI Empty L'impegno delle Cooperative Sociali!

Messaggio  0000734620 Ven Mag 13, 2016 9:44 am

Molti sono gli esempi di Cooperative Sociali di "tipo B" che hanno come principale obiettivo quello di garantire l'assunzione lavorativa di soggetti disagiati. I contratti possono essere di due tipi: borse-lavoro che consistono in un numero di ore da impiegare nell'arco della settimana per esempio nei servizi sociali del Comune, o contratti di lavoro. Le borse-lavoro vengono assegnate quando i soggetti sono ancora in comunità terapeutiche, mentre i contratti di lavoro vengono assegnati quando essi hanno concluso il loro percorso all'interno delle comunità.
Una Cooperativa Sociale che si occupa di offrire una seconda opportunità a questi soggetti è la Pars "Pio Carosi" (Cooperative Sociale Onlus), sita nelle Marche, la quale offre tutela socio-sanitaria ed assistenziale ad utenti maggiorenni per la cura della dipendenza. Tale cooperativa prevede un graduale inserimento degli utenti nel tessuto socio-lavorativo attraverso la responsabilizzazione all'interno di un contesto lavorativo. I dati dell'inserimento lavorativo sono sorprendenti in quanto il 98.2% dei soggetti che accede ai programmi terapeutici e li porta a termine si stabilizza.
Progetti come questi mostrano l'impegno e la determinazione dei volontari che sono vicini ai soggetti più deboli e che li accompagnano verso un cammino di nuova rinascita.

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Malefatte: coperative sociale e rinserimento sociale RSI Empty Re: Malefatte: coperative sociale e rinserimento sociale RSI

Messaggio  0000726512 Sab Mag 14, 2016 5:45 pm

Proprio a Bologna esiste Gomito a Gomito, un laboratorio sartoriale all'interno della sezione femminile del carcere Dozza. Le detenute vengono assunte dalla cooperativa e percepiscono uno stipendio, oltre ovviamente ad imparare il mestiere che svolgono e che potrebbero svolgere anche al di fuori del carcere. le creazioni delle detenute vengono poi vendute all'esterno da varie associazioni. in un contesto come la reclusione, è fondamentale che ci sia un fine rieducativo e che gli addetti si impegnino attivamente per perseguirlo. a mio parere, la possibilità di produrre fisicamente qualcosa, poterlo vendere e poter essere retribuite, è il primo passo per un reinserimento nella società, dove il lavoro ha sicuramente un'importanza non irrilevante per la vita e la dignità di una persona.

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