Rsi: strumento o fine?

Salve colleghi ho letto un articolo del sole 24 ore che secondo me si presta a sollevare dei temi interessanti in materia di rsi. In esso si parlava dell'approvazione del nuovo piano industriale di cariparma e della sua bontà sotto l'aspetto della responsabilizzazione sociale di questo istituto.Questo,come riportato, presentava da un lato delle iniziative socialmente responsabili sotto l'aspetto degli investimenti che l'istituto bancario si sarebbe prestato a compiere in materie di nuove tecnologie, dall'altro veniva contestualmente regolato il ricambio della forza lavoro(una situazione in cui vi sono necessariamente dei licenziamenti) a favore dell'occupazione giovanile. Ora mi chiedo se sia positivo che il piano degli investimenti socialmente responsabili si sovrapponga al piano delle politiche occupazionali, o ciò possa nel lungo periodo portare ad un peggioramento dell condizioni dei lavoratori. Tipico esempio, ma non è questo il caso della cariparma, della impresa che adotti iniziative socialmente responsabili per attutire l'impatto negativo nei confronti dei consumatori di eventuali provvedimenti sfavorevoli ai lavoratori. Per evitare ciò, io penso sarebbe giusto porre una netta cesura fra due piani della programmazione d'impresa: il primo relativo agli investimenti che essa ha in programma di compiere e il secondo inerente alle iniziative che essa vuole adottare nei confronti dei propri dipendenti. Ciò non significa tuttavia non ammettere la possibilità che essa sensibilizzi questi riguardo a tematiche quali la salvaguardia dell'ambiente e molti altri temi che possano apportare benefici agli stakeholder.

Per quanto si possano separare dal punto di vista analitico le due sfere e questo sia il prevalente indirizzo seguito da molte discipline aziendali, i processi d'impresa sono talmente correlati da costituire un tutt'uno, tanto più se si vogliono valutare gli effetti che ne derivano: si parla spesso in economia della massimizzazione di un obiettivo in maniera vincolata a delle esigenze che devono essere rispettate. Mentre le norme di legge rientrano, insieme con le risorse disponibili in quest'ultima categoria, ritengo che la CSR si collochi in una posizione di maggior rilievo, per le sue peculiari caratteristiche. Penso che si debba distinguere tra due tipi di obiettivi: il profitto rappresenta il fine necessario, nel senso che non vi sarebbe produzione senza profitto (non nella società odierna, almeno, sebbene leggi economiche affermano che il caso limite per la sussistenza di produzione è quella di profitto aggregato nullo). La CSR si colloca invece in una tipologia meno certa (in corso di definizione, direi) di obiettivi, nel senso che sempre più energie stanno venendo impiegate per far sì che l'impresa adotti quelle politiche socialmente responsabili che il consumatore e la società nel complesso le richiedono, sottoponendola a una pressione prima etica e in ultima analisi anche economica. Tali impieghi di risorse, sia da parte del sistema sociale che dal lato della produzione stesso, sono troppo consistenti perché si possa considerare la RSI solamente un mezzo per il profitto. Che ancora oggi e in futuro questo comportamento venga messo in atto a questo scopo, per me, è irrilevante.

In virtù del crescente avvicinamento dei consumatori stessi alle tematiche sociali, credo che l'interesse delle imprese per una RSI sempre più consapevole sia correlato alla loro produttività stessa. Certamente la monetizzazione del concetto di RSI da parte delle imprese non è l'aspetto centrale del loro interesse, ma indubbiamente ricopre un ruolo rilevante. Molto spesso le imprese preferiscono adottare misure molto pigre in materia di RSI e welfare per risparmiare sui costi di produzione e mettere sul mercato prodotti a basso costo; alcuni sondaggi hanno infatti rilevato la preferenza dei consumatori per prodotti a basso costo, nonostante questi fossero consapevoli del sacrifico in termini, per esempio, di retribuzione dei lavoratori. Purtroppo l'interesse economico è la forza propulsiva che spinge le imprese ad adottare misure di rilevanza sociale all'interno delle loro attività. In ragion di ciò penso che l'aspetto produttivo e l'interesse sociale debbano viaggiare di pari passo all'interno della macchina produttiva aziendale, al fine comunque di perseguire i due obiettivi più efficacemente.