i dipendenti come "STRUMENTO" della RSI

Uno dei problemi della RSI è quello che riguarda il rapporto tra responsabilità sociale interna ed esterna; In particolare quello che riguarda i dipendenti stessi come veicolo e strumento della RSI.
Chiari esempi in tal senso si trovano nel pubblico impiego e nei servizi pubblici , ove codici di condotta e specifici doveri giuridici posti a garanzia degli interessi degli utenti prefigurano una crescente dilatazione dei doveri del dipendente pubblico.
Nel codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni ( percepito ricordo nei contratti collettivi e da coordinare con le previsioni contrattuali in materia di responsabilità disciplinare ) si stabilisce che il comportamento del dipendente deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l'amministrazione ,niente da dire sull'apprezzabilità di tale principio , ma esso non è un aggravamento dell' obbligo di diligenza e collaborazione, affatto criticabile in se ,ma tuttavia squilibrato rispetto alle fonti di disciplina del rapporto di lavoro?

Il 25 ottobre 2011 il Senato ha approvato la delega al Governo per la “Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche” Il testo è stato trasmesso alla Camera, dove l’iter si è interrotto. Il testo approvato definisce i doveri, in via generale, delle amministrazioni pubbliche e dei loro dipendenti nei confronti dei cittadini. Il 16 aprile 2013, è stato emanato il Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Riporto qui l’Art. 1 comma primo: “Disposizioni di carattere generale. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato "Codice", definisce, ai fini dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.” Si parla di doveri minimi, non di doveri che eccedono la normale diligenza, quindi. Se vogliamo intendere lo Stato come una grande impresa, riconosco che i dipendenti delle pubbliche amministrazioni siano “strumenti” per il buon andamento dell’impresa, ma né più né meno di un comune dipendente metalmeccanico, tanto per fare un esempio. Tali doveri dovrebbero essere insiti di ogni membro di qualsiasi impresa, nel settore pubblico quanto in quello privato; alcuni errori poi probabilmente avranno più risonanza di altri, ma questo sarà conseguenza di una responsabilità personale, indipendente dall’ambito lavorativo di cui si è parte.

Non solo per i dipendenti pubblici ,ma anche per i dipendenti di aziende multinazionali,come ad esempio la Vodafone,si impegnano,almeno sulla carta,a garantire trasparenza,e correttezza nelle proposte contrattuali ai clienti.
codice di Condotta per l'offerta dei servizi a sovrapprezzo e la tutela dei minori

Il Codice di Condotta per l'offerta dei servizi a sovrapprezzo e la tutela dei minori è stato ratificato il 16 febbraio 2005 dal Ministro delle Comunicazioni attraverso l'identificazione di una serie di misure di autoregolamentazione, assicura il diritto di informazione e la libertà di espressione, garantendo il pieno rispetto della tutela e della protezione dei minori. Vodafone Italia, con l'adozione del Codice, conferma il suo sforzo per una comunicazione trasparente e tempestiva verso i propri Clienti, in particolare riguardo al costo, al contenuto e alle modalità di utilizzo dei "servizi a sovrapprezzo", e si impegna ad adeguarlo all'evoluzione dei servizi nonche' ad effettuare ogni opportuna attività necessaria a garantire l'osservanza dei principi in esso contenuti. Gli strumenti di autocontrollo individuati congiuntamente da tutti i gestori consentiranno quindi la fruizione del servizio solo dopo aver informato i clienti sulla natura e sui contenuti della proposta commerciale. E' previsto, inoltre, che per alcuni contenuti ritenuti "sensibili", vi potranno essere differenti modalità di accesso selettivo o di inibizione.

Questi principi etici, che sulla carta ci sono,e che vengono pubblicati sulla pagina alla voce "responsabilità",che poi si vedono,a mio avviso,in contrasto,o comunque non in perfetto accordo,
Con quanto previsto per i Dipendenti, in relazione alla nella strategia di mercato;

5. Dipendenti

I rapporti con e tra i dipendenti si fondano sul rispetto degli individui e dei loro diritti umani. Adotteremo una politica basata sulle pari opportunità in considerazione della diversità degli individui. Aiuteremo i nostri dipendenti a sviluppare al massimo le loro potenzialità attraverso appropriati corsi di formazione e di sviluppo. Promuoveremo la partecipazione dei nostri dipendenti ai piani azionari di incentivazione.

L'articolo tratta di diritti umani,e rispetto in generale; ma adottare quelle tecniche di marketing che costringono i dipendenti a chiamare gli utenti ripetutamente ,è rispetto dell'individuo?
Proporre tariffe,farle risultare come vantaggiosissime, chiedere continuamente informazioni,o proporre prodotti anche se non richiesti,è rispetto dei diritti del consumatore? È rispetto del codice etico da loro posto in essere ?
Secondo me,no.

L'azienda Pfizer costruisce il proprio successo nella valorizzazione di un sistema di rsi che esalti i talenti, instauri un rapporto di dialogo aperto con i senior manager e crei un ambiente aperto e libero da pregiudizi. Al centro del proprio aziendale sono collocati l'impegno e la motivazione dei dipendenti propedeutico allo sviluppo di nuove medicine e al soddisfacimento delle esigenze di tutti gli stakeholder. Pfizer ha come obiettivo lo sviluppo di una cultura d'impresa che indirizzi la performance e l'innovazione attraverso una larga diversità di talenti e divisioni, in cui i colleghi possano costruire le proprie carriere, abbiano il potere di prendere decisioni e siano compensati per i risultati ottenuti.
Inoltre Pfizer si impegna a conciliare vita privata e professionale dei dipendenti attraverso vari strumenti come flessibilità degli orari e permessi di lavoro, programmi assistenza sanitaria, asili e palestre in molte delle sue sedi. E ancora: per quanto riguarda le politiche di pari opportunità nella carriera, in Pfizer Italia le donne rappresentano il 37% dei dipendenti.
Infine Pfizer è impegnata a sostenere e sviluppare la cultura della "Diversity and Inclusion" in tutti gli ambiti, attraverso un forte impegno verso le persone, che si esplica sia nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di farmaci volti a migliorare la salute e il benessere dei pazienti, sia verso i dipendenti che beneficiano di un ambiente di lavoro aperto, dal momento che tutte le diversità di razza, di genere, di pensiero e di credo rappresentano una componente fondamentale del successo dell'azienda. In questa prospettiva, e riconoscendo l'importanza e la gravità dell'epidemia HIV/AIDS a livello mondiale, Pfizer come azienda è impegnata nella salute a livello globale e sostiene lo sviluppo di policy e l'implementazione di programmi sulla non-discriminazione, l'informazione, la prevenzione e il sostegno sanitario per i colleghi sieropositivi.
Ritengo in conclusione che il piano adottato da Pfizer sia un chiaro esempio di come l'esaltazione della figura del dipendente all'interno dell'impresa, associata a una costante cura e attenzione verso di questa, determini un mutuale beneficio tra azienda e dipendente stesso che si concreta in una crescente espansione aziendale.

Per fare impresa bisogna prendersi cura degli stakeholders, beh qualsiasi imprenditore capirebbe che per far star bene i clienti, bisogna prima far star bene i dipendenti. I clienti non vengono mai per primi, i dipendenti sono al primo posto. Se ti prendi cura dei tuoi dipendenti, loro si prenderanno cura dei tuoi clienti, e questo vale sia nel settore pubblico che nel settore privato! Nella gran parte dei codici etici si prevedono, infatti, grandi iniziative per i dipendenti, corsi di formazione, affinchè la loro professionalità aumenti e perchè no affinchè possano sganciarsi anche dall'impresa in cui lavorino per aspirare ancora più in alto, in tutto questo però devono rendere "felice" anche il cliente, non si fa niente per niente, detto ciò si capisce che affinchè il lavoratore ottenga qualcosa deve dare qualcos'altro, niente di più contorto o strumentale di quello che viviamo ogni giorno nella vita quotidiana
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Buona sera, nel tema in esame concernente i dipendenti come "strumento" della RSI, c'è senz'altro da fare alcune considerazioni importanti. In tema di amministrativo è noto che vi sia una responsabilità amministrativa a cui i privati si rivolgono alla P.A. per problemi inerenti situazioni di decremento patrimoniale o mancato introito nelle Casse dello Stato. Da un lato vi è appunto un danno erariale diretto come ad esempio a macchinari; da un lato vi è un danno erariale indiretto dove la P.A. può rifarsi al funzionario per richiedere ciò che è stato chiesto dal privato risarcimento per un'azione illecita del funzionario stesso. Situazioni di questo genere sono presupposti essenziali per una valutazione esponenziale del tema in esame. I dipendenti possono essere senza dubbio, causa di danni, ma talvolta possono essere strumento di RSI? Tutto sta nella singola situazione, poichè il marcio c'è ovunque, ma se ci fosse solo quello, si potrebbe smettere davveri di sperare e credere in qualcosa.