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Il Codice Etico

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Regina Dalla Libera
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Messaggio  Regina Dalla Libera Mar Mag 03, 2016 8:18 pm

E' negli USA, a partire dagli anni '70, che il codice etico inizia a diffondersi come strumento di gestione aziendale.
La divulgazione del codice etico in Europa è avvenuta solo successivamente rispetto alla realtà statunitense e in Italia si registra un ritardo ulteriore poichè attualmente i codici etici sono applicati maggiormente dalle grandi aziende a differenza del Bilancio Sociale che invece è presente anche in realtà di piccole e medie dimensioni.
Nel luglio 2002 la Commissione Europea si è pronunciata sull' importanza del codice etico definendolo uno strumento innovativo ed importante per promuovere i diritti fondamentali dell' uomo, del lavoro e del territorio e una buona politica contro la corruzione.
Il Codice Etico è la " Carta costituzionale" dell' impresa, ossia una carta dei diritti e dei doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all' organizzazione aziendale.
Nel documento vanno esplicitati dunque i valori su cui si fonda l' attività produttiva, la responsabilità verso ciascuna categoria di Stakeholder.
Il Codice Etico è il mero strumento di immagine sociale dell' azienda e le norme di condotta devono essere la risultante di una scelta etica, radicata nell' azienda.

Regina Dalla Libera

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Il Codice Etico  Empty partenza dagli USA: perché?

Messaggio  0000731829 Mer Mag 04, 2016 9:46 am

Mi permetto di fare alcune precisazioni sull’elaborazione dei Codici Etici, in USA, che ha avuto una grande diffusione, tanto che circa l’85% delle più importanti imprese del Paese ha accettato questo strumento. Tutto ciò ha avuto inizio a partire dal 1991 quando il Governo degli USA ha emanato delle norme specifiche (Federal Sentencing Commission Guidelines for Organizations) in materia di azioni criminali delle imprese. La realizzazione di un Codice Etico dà modo di provare la buona fede dell’azienda, nei casi di contrasti, ottenendo sconti sulle sanzioni.
In Italia, come da Lei sottolineato, questi Codici hanno una diffusione limitata. Alcuni esempi sono: Codice di Comit, Coop Adriatica, ENI, FIAT e di Glaxo Welcome.
Il codice etico può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’impresa, una carta di diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni membro dell’organizzazione imprenditoriale.
E’ uno strumento utile a disposizione delle imprese per prevenire comportamenti irresponsabili da parte di chi lavora per conto dell’azienda, poiché da una definizione chiara delle responsabilità sociali dei propri dirigenti e dipendenti.
pe

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Messaggio  0000723281 Mer Mag 04, 2016 8:17 pm

Visto che trovo molto interessante l'argomento, ho svolto ulteriori ricerche. Ricerche aventi ad oggetto la formazione e il contenuto del codice etico stesso. Mi sono limitato a questo aspetti in quanto le funzioni sono già state spiegate dai miei colleghi.
Per quanto riguarda la formazione del codice etico, questa procedura richiede più fasi:
-Un'analisi della struttura aziendale.
-la discussione interna per l'individuazione dei principi etici generali, che poi devono essere approvati dagli stakeholders.
-si procede, poi, con l'approvazione del codice redatto e con l'adeguamento della metodologia aziendale a tali norme.
-infine, vengono date disposizioni finali per incentivare la condivisione e il rispetto delle norme da parte dei lavoratori.

Il contenuto del codice prevede, invece, tre livelli fondamentali:
-Le norme e i principi etici e sociali, ossia le norme al quale gli esponenti aziendali si devono attenere.
-Provvedimenti interni attuabili in caso di violazione di una norma e le modalità di controllo per la garanzia dell'osservanza del codice.
-Informazioni sulla divulgazione e sulla promozione del codice etico.

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Il Codice Etico  Empty Codice Etici: legge o semplice morale?

Messaggio  0000725533 Mer Mag 04, 2016 9:27 pm

Colleghi, trovo molto interessante tutto quello da voi riportato. Ma, mi piacerebbe sollevare una questione: credete sia davvero necessaria la formalizzazione del "Codice Etico" a livello di legge? Mi spiego meglio; la storia delle nostre imprese è sempre stata caratterizzata da una rilevante influenza esercitata dagli organi di stampa in primis, e dall'opinione pubblica dopo. Il tutto, oltre a condizionare l'operato delle aziende stesse, ha "plasmato" i valori e i luoghi comuni di un dato posto, con quelli dell'impresa localizzata nel medesimo. Se vera tale ipotesi, (non mi promuovo a Capitano del Popolo!), è altrettanto accettabile anche il contrario. Prendiamo ad esempio la Ferrero S.p.A.: il motto dell'azienda è sempre stato quello del "condividere valore per creare valore"! Esso ha trovato origine ben prima dell'avvento dei codici etici così come li conosciamo oggi, ciò significa che, il formalizzare (in questo caso) un dato contenuto secondo prescrizioni di legge, è, a mio modesto parere, un'opera di contorno mediatico, (se un'azienda crede e condivide determinati valori, non necessita di norme giuridiche). Con questo, non voglio assolutamente sminuire l'operato legislativo, ma, mi piacerebbe leggere quest'ultimo, anziché come imperativo di legge, un invito alla promozione di codici etici spontanei e non imposti. Mi rendo conto che il disegno descritto, presenta tratti di difficile realizzo, (per non dire utopistici), eppure non ho resistito a sottoporlo alla vostra attenzione!

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Il Codice Etico  Empty Re: Il Codice Etico

Messaggio  0000723281 Gio Mag 05, 2016 8:18 pm

Rispondo al/la collega.
Sì, è possibile che sia anche un pretesto per farsi pubblicità, il fatto di formalizzare un codice etico. Non si deve, però, fare "di tutta l'erba un fascio": se un'impresa, volontariamente, mette per iscritto un proprio codice dei valori non è detto che si voglia fare pubblicità (anche perché, nel caso l'emanazione del codice stesso fosse pubblicizzata, sarebbe piuttosto ovvio il subdolo obbiettivo dell'impresa).
Continuando, oltre ad essere un ottimo strumento di controllo, può essere anche un mezzo attraverso cui le nuove imprese possono far conoscere i valori, ai propri neo assunti, su cui vogliono fondarsi e i modi attraverso i quali vogliono raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Infine, il codice etico può essere utile anche al lavoratore, oltre che al datore di lavoro: se egli rispetta le norme e i valori, condividendoli e promuovendoli, il datore sarà incentivato a premiarlo.

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Il Codice Etico  Empty Codice etico: strumento pubblicitario?

Messaggio  0000722691 Ven Mag 06, 2016 2:40 pm

Sulla base delle considerazioni dei colleghi, riguardo l’utilizzo del codice etico come mero strumento pubblicitario, ho svolto diverse ricerche sul web. Mi sono sembrati rilevanti i dati riportati dall’ Unipolis, fondazione d’impresa del Gruppo Unipol. Infatti, da questo studio risulta che in Italia circa il 67% delle imprese ha un proprio codice etico; ma solo una su tre lo applica veramente. Solo il 35% dei manager riconosce l’impatto positivo, mentre la restante parte lo considera semplicemente una trovata di marketing da mostrare in alcune campagne pubblicitarie. A mio pare più che un imposizione normativa del codice etico occorrerebbe la creazione di figure ad hoc per controllare che effettivamente tali codici vengano rispettati, una volta adottati. Così che l’utilizzo del codice etico non sia un pretesto mediatico, ma svolga effettivamente la funzione di “Carta Costituzionale” dell’impresa.

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Messaggio  579894 Dom Mag 08, 2016 9:01 pm


Il Codice Etico è l’altra faccia del Bilancio Sociale. Infatti dalla missione aziendale si possono diramare due attività concomitanti, una più generale rivolta al controllo delle politiche d’impresa (il Bilancio Sociale), l’altra ai comportamenti individuali (il Codice Etico).
E’ un mezzo efficace a disposizione delle imprese per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell’azienda, perché introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder.
Il Codice Etico è divenuto uno strumento per lo stakeholder manager, un mezzo che garantisce la gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane, che sostiene la reputazione dell’impresa, in modo da creare fiducia verso l’esterno.


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Il Codice Etico  Empty Re: Il Codice Etico

Messaggio  0000726160 Lun Mag 09, 2016 5:05 pm

Ritengo tutte le vostre considerazioni molto interessanti per quanto riguarda sia l'aspetto legislativo che quello economico , i quali indubbiamente interessano l'adozione del Codice Etico.
Ritengo che sia davvero fondamentale l'adozione di un codice etico all'interno dell'impresa poiché è dimostrato che molte organizzazioni riescono a conseguire elevati livelli di collaborazione e bassi livelli di conflittualità sugli obiettivi che ci si è prefissati di raggiungere all'interno della strategia aziendale. Non vi è nuovo che le comunità religiose,le organizzazioni di beneficenza e le associazioni di volontariato sono degli esempi lampanti di condivisione degli obiettivi e valori che fanno si che l'organizzazione stessa proceda nel raggiungimento dei suoi obiettivi senza difficoltà particolari. Per ciò la presenza di un nucleo di valori etici condivisi ha sia un'importanza fondamentale al fine di tutelare le relazioni dei portatori d'interesse nell'impresa che per il conseguimento degli obiettivi economici che stanno alla base dell'impresa stessa ( massimizzazione del profitto). È in sintesi una garanzia bilaterale che tutela le diverse parti della realtà aziendale sotto il profilo organizzativo e funzionale e sotto il profilo del conseguimento del maggior valore.
Tuttavia l'adozione del codice etico essendo volontaria non può essere sanzionata nel momento in cui quest'ultimo non venga rispettato altrimenti comporterebbe un disincentivo all'adozione dello stesso. Al momento si prevede che la sanzione corrispettiva alla violazione del codice etico abbia dei riflessi solo sugli equilibri della contrattazione tra sindacato e impresa.
Giuridificare il codice etico se da un lato può prevenire il suo abusivo utilizzo a fini pubblicitari allo stesso tempo potrebbe scoraggiarne l'adozione annientare gli effetti positivi che da esso indubbiamente derivano se rispettato.

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Il Codice Etico  Empty Sanzione sociale

Messaggio  725283 Mer Mag 11, 2016 11:37 am

I codici etici sono mezzi rilevanti attraverso i quali attuare le politiche di RSI, ma, come spesso accade in questo ambito, ci si domanda se anche esso non soffra di debolezza intrinseche in termini di effettività. Affinché esso possa essere effettivo ed efficace, è necessario che possa anche avere un minimo apparato sanzionatorio che possa realmente far valere le norme contenute, e ci tenevo a sottolineare come anche la semplice sanzione sociale possa invece essere rilevante, in quanto, in un contesto magari ancora non definitivamente attuato di RSI, essa può determinare una specie di "effetto vergogna" nei confronti di quei paesi e di quelle multinazionali che non rispettano gli standards sociali approfittando dei vantaggi competitivi basati sullo sfruttamento del lavoro. Riuscire a risaltare ed ampliare tale effetto potrebbe essere una forte arma di applicazione delle politiche di RSI.

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Il Codice Etico  Empty Re: Il Codice Etico

Messaggio  0000726160 Mer Mag 11, 2016 1:49 pm

È vero caro collega che il non rispetto del codice etico , seppur privo di una sanzione giuridica, possa creare un effetto "vergogna". Ma è anche vero che per quanto riguarda l'immagine, le imprese riescono facilmente a ricostruirsela . Si deve necessariamente agire sul patrimonio delle aziende altrimenti si rischia di vanificare l'obbiettivo della RSI e di lasciare nell'ambito dell'inefficacia le norme etiche dei rispettivi codici. Se non vi sono sanzioni penali o amministrative , l'effetto vergogna si esaurirebbe nel breve periodo poiché le imprese saprebbero farsi perdonare facilmente. Se si agisce sul patrimonio ,invece, le imprese non rispettose verbbero penalizzate anche in tema di risorse economiche impiegabili, nodo cruciale del problema competitivo del mercato.

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Il Codice Etico  Empty Il Codice Etico nelle banche

Messaggio  0000726481 Mer Mag 11, 2016 7:38 pm

Le banche, in qualità di imprese responsabili e affidabili, adottano normalmente un proprio codice etico, ispirato ai valori della lealtà, della trasparenza, della correttezza e dell’equità e volto a disciplinare, oltre ai rapporti interni, anche quelli con i clienti, con i fornitori e con le istituzioni pubbliche.
Tutti i diligenti di un istituto bancario sono chiamati a svolgere il proprio compito con la massima diligenza e professionalità, assumendosi le responsabilità connesse al ruolo ricoperto. In particolare devono adottare comportamenti ispirati alla condivisione delle informazioni e all’attenzione prestata alle opinioni e alle richieste dei propri collaboratori. I bancari sono inoltre tenuti a evitare qualsiasi tipo di rapporto con soggetti implicati in attività illecite, quali il traffico d’armi, il riciclaggio di denaro e il terrorismo, oppure in attività in cui sono violati i diritti fondamentali delle persone, ad esempio lo sfruttamento del lavorato minorile. Devono infine evitare, tra loro e verso i clienti, discriminazioni basate sulla nazionalità, sulle opinioni politiche, sulle credenze religiose, sulle differenze religiose e sull’origine etnica.
Inoltre, nel rispetto del codice etico, le banche si impegnano a favorire un ambiente di lavoro improntato al rispetto della dignità e della libertà personale, consentendo ai propri dipendenti la libertà di espressione e l’eventuale dissenso verso determinate deliberazioni. Allo scopo di evitare forme di discriminazione, gli istituti di credito adottano criteri di trasparenza nelle fasi di selezione e di gestione del personale e valutano i profili professionali e personali dei candidati con obiettività, nel solo interesse dell’attività bancaria. Le decisioni relative alla selezione del personale e ai rapporti di lavoro devono essere motivate e documentate a cura degli uffici competenti.
Gli operatori bancari, tra l’altro, devono sempre avere verso la clientela un comportamento ispirato alla cortesia, all’ascolto, alla comprensione dei problemi e alla collaborazione a risolverli, fornendo loro informazioni complete sui servizi offerti. In particolare, i prodotti e i servizi proposti al cliente devono rispondere alle sue reali esigenze, così come di grande importanza è il carattere esauriente delle informazioni fornite. Per favorire queste competenze, le banche organizzano corsi di aggiornamento specifici per il personale, nella consapevolezza che l’affidabilità degli operatori è fondamentale per sviluppare un produttivo senso di fiducia e per instaurare rapporti stabili e duraturi con i clienti.
Infine, chi opera con la clientela deve sempre rispettare la riservatezza assoluta su informazioni non solo economiche ma anche di natura confidenziale apprese durante la consulenza, garantendo di non utilizzarle in alcun modo nell’interesse proprio o di terzi.
Detto questo, alla luce dei fallimenti che ha visto protagoniste quattro Banche alla fine dello scorso anno, vorrei sottoporre alla vostra attenzione una riflessione che mi è sorta spontanea: in che misura i principi e i valori morali citati vengono effettivamente osservati all’interno delle imprese bancarie? Che affidabilità può avere il Codice Etico dopo che centinaia di risparmiatori sono stati truffati dal sistema bancario?

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Il Codice Etico  Empty Re: Il Codice Etico

Messaggio  0000726160 Mer Mag 11, 2016 8:51 pm

Ritengo che la risposta sia ovviamente in senso negativo. È il problema della politica di "facciata " che precedentemente ho citato. Tra teoria e pratica c'è di mezzo il mondo. Adottare un codice etico non è una garanzia di correttezza e affidabilità . Proprio istituti come le banche possono utilizzare il codice etico solo al fine di generare un senso di affidamento nel cliente che si crede realmente tutelato e disponibile ad aprire un conto, investire, comprare azioni. Come si può quindi trasformare uno strumento ,spesso utilizzato a fini di marketing , in un vero e proprio mezzo che garantisca l'eticità di un ente ,che sia impresa, banca o multinazionale ? Credo sia piuttosto difficile la risposta...

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Messaggio  0000728046 Sab Mag 14, 2016 2:56 pm

L'adozione di un codice etico, è importante per una azienda che si aspetta che i suoi dipendenti si conformino a determinati comportamenti nel rispetto di quanto delineato dal codice stesso.
Questo codice spesso fa parte degli orientamenti generali dell'azienda che sono volti a favore della responsabilità sociale di impresa.
Difatti vediamo che la formazione e l'informazione dei dipenendi, collaboratori, fornitori e tutti coloro che collaborano all'esercizio d'impresa è un elemento importante e distintivo. Per ottenere sempre ottimi risultati bisogna coinvolgere le persone nel processo di informazione diffondendo dunque i principi del codice etico in tutti livelli aziendali.
Vediamo infatti che il suddetto codice viene spesso e volentieri inviato per e-mail a tutti i soggetti coinvolti. Con l'obiettivo di ottenere questi fini, molte aziende scelgono di fare formazione on-line essendo essa in grado di integrarsi meglio con le iniziative di diffusione e sensibilizzazione messe in atto dall'azienda stessa.
L'obiettivo del corso è cercare di motivare le persone coinvolte a seguire determinate regole di comportamento, fondamentali per poter svolgere attività lavorative all'interno della stessa azienda.

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Messaggio  0000726054 Sab Mag 14, 2016 11:37 pm

Il codice etico esprime gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione degli affari e delle attività
aziendali assunti dall'impresa e dai suoi collaboratori.
Il Codice Etico Aziendale costituisce elemento fondamentale del complesso di norme interne e generalmente indica le procedure
adottate per il recepimento della disciplina prevista dal decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231
e s. m. i. in tema di responsabilità amministrativa delle Società.
Il Codice Etico si applica all'impresa in questione e alle Società da essa controllate, ed è conseguentemente vincolante
per i comportamenti di tutti i suoi collaboratori siano essi amministratori o dipendenti.
Tale impegno vale anche per i consulenti, fornitori, clienti e per chiunque abbia rapporti con la medesima.

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