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I consumatori etici sono "antipatici"?

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000726426 Sab Apr 30, 2016 12:22 pm

Volevo segnalarvi un recente articolo di Internazionale (http://www.internazionale.it/opinione/oliver-burkeman/2016/04/27/consumo-etico), che ho ritenuto molto interessante e che credo possa fornire diversi spunti di riflessione.
Il tema è il consumatore etico. Nei nostri interventi si è spesso, ripetutamente, sottolineato come questo "nuovo soggetto" socialmente responsabile si stia sempre di più diffondendo nel mercato odierno, tanto che le imprese, per restare al passo con i gusti e le nuove esigenze dei propri clienti, sono sempre più inclini ad adottare politiche di responsabilità sociale.
Ma è bene parlare anche dell' altra parte di consumatori. Quelli che sono consapevoli che con i loro acquisti possono influenzare diversi fattori fra cui il sostegno all'ambiente e la tutela dei diritti umani, ma che per noncuranza, o per difficoltà personali scelgono non solo di non comportarsi da consumatori etici, ma addirittura di additare coloro che -al contrario- si orientano in quella direzione- come "snob", "noiosi", "strambi" e addirittura "antipatici".
L'articolo riporta l'esempio di uno studio condotto negli Stati Uniti, dove ad alcuni consumatori, intenti ad acquistare un paio di jeans, è stato chiesto di basare la propria scelta, sulla conoscenza di solo due caratteristiche tra le seguenti: prezzo, modello, colore e sfruttamento del lavoro minorile.
Coloro che, esprimendo la propria preferenza riguardo alle informazioni da ricevere, hanno ignorato il fattore dello sfruttamento minorile hanno giudicato -forse perchè mossi da vergogna, per essersi resi conto di aver operato una scelta "immorale"- quelli che invece si erano mostrati interessati a quel dato, come "poco attraenti, noiosi e stravaganti".
Dunque, come si fa a ridurre la distanza tra queste due categorie di consumatori così agli antipodi e così in conflitto fra loro?
Come si può uniformare la reazione delle persone davanti alla conoscenza di un abominio (sfruttamento umano, inquinamento ambientale, maltrattamento animale...), traducendola NON in un semplice tentativo di ignorare la questione, facendo finta di non sapere per sbarazzarsi del disagio MA in una presa di posizione diretta a risolvere il problema, partendo da un consumo di tipo etico?


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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Una diversa opinione sul consumo etico

Messaggio  0000727606 Sab Apr 30, 2016 5:52 pm

Quanto scritto dal primo saggista sull'argomento mi sembra assolutamente fumoso, cercherò in questo caso di essere succinto nell'esposizione delle mie considerazioni. Si tratta secondo me della solita questione della "norma senza sanzione".
Si disquisisce su come poter ottenere un numero di consumatori etici decisamente maggiore di quello attuale.
in realtà non stiamo parlando altro che di educazione, civiltà, sensibilità individuale; filosoficamente dovremmo dire che se tutti i popoli del mondo si comportassero in maniera disciplinatamente etica dovremmo dedurne, sempre filosoficamente, che il livello educazionale e comportamentale di tutti si è uniformato sui più alti livelli.
Sappiamo bene che ciò non è possibile in quanto, per fortuna o per sfortuna, siamo l'uno diverso dall'altro.
In sostanza questo vuol dire che la buona educazione, la buona scuola, gli esempi, la pubblicità e quant'altro potranno smussare gli angoli, ovvero indurre sempre più persone a tener conto dell'etica nel proprio comportamento quotidiano.
Ma, ovviamente, sappiamo altrettanto bene che tanti non si uniformeranno per motivi del tutto personali e facilmente immaginabili.
Pertanto, come in tutte le cose umane, a mio parere, per ottenere un maggior numero di "consenzienti all'etica", non vi è altro modo che quello di disciplinare i comportamenti a rischio, o ritenuti tale dal legislatore, con previsione di sanzione per i dissenzienti.
Differentemente, non si potrà far altro che rimettersi alla coscienza di ognuno nella speranza che sempre più persone scelgano la giusta via.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty INCENTIVI AI CONSUMATORI ETICI

Messaggio  0000588170 Sab Apr 30, 2016 7:10 pm

0000727606 ha scritto:Quanto scritto dal primo saggista sull'argomento mi sembra assolutamente fumoso, cercherò in questo caso di essere succinto nell'esposizione delle mie considerazioni. Si tratta secondo me della solita questione della "norma senza sanzione".
Si disquisisce su come poter ottenere un numero di consumatori etici decisamente maggiore di quello attuale.
in realtà non stiamo parlando altro che di educazione, civiltà, sensibilità individuale; filosoficamente dovremmo dire che se tutti i popoli del mondo si comportassero in  maniera disciplinatamente etica dovremmo dedurne, sempre filosoficamente, che il livello educazionale e comportamentale di tutti si è uniformato sui più alti livelli.
Sappiamo bene che ciò non è possibile in quanto, per fortuna o per sfortuna, siamo l'uno diverso dall'altro.
In sostanza questo vuol dire che la buona educazione, la buona scuola, gli esempi, la pubblicità e quant'altro potranno smussare gli angoli, ovvero indurre sempre più persone a tener conto dell'etica nel proprio comportamento quotidiano.
Ma, ovviamente, sappiamo altrettanto bene che tanti non si uniformeranno per motivi del tutto personali e facilmente immaginabili.
Pertanto, come in tutte le cose umane, a mio parere, per ottenere un maggior numero di "consenzienti all'etica", non vi è altro modo che quello di disciplinare i comportamenti a rischio, o ritenuti tale dal legislatore, con previsione di sanzione per i dissenzienti.
Differentemente, non si potrà far altro che rimettersi alla coscienza di ognuno nella speranza che sempre più persone scelgano la giusta via.



Certamente i fattori che portano il consumatore ad una scelta etica sono svariati; come scrive il collega forse la questione tocca temi filosofici, metodi educativi e sensibilità personale.
Educare i cittadini ad un consumo critico e consapevole può essere un primo passo verso un miglioramento e già noi cittadini del ventunesimo secolo possiamo vantare un alto livello di consapevolezza rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto, ma la scelta "sbagliata" continuerà sempre ad esserci.
È utopico credere che attraverso una sanzione si possano ottenere risultati migliori e non lo trovo neanche giusto.
Ci sono ambiti in cui il legislatore non dovrebbe irrompere con prepotenza.
È il diritto che si deve adattare alla società , se fosse il contrario i risultati sarebbero aberranti.
Non si può imporre un'etica, ma la si può incoraggiare.
Certo, ci sono alcuni comportamenti il cui disvalore è immediatamente percepibile dalla collettività , ma in un ambito così delicato qual è l'essere responsabili attraverso i propri consumi la linea tra il giusto e lo sbagliato spesso si fa sottile.
Una soluzione migliore, a mio parere, potrebbe essere il premiare questi etici consumatori e non sanzionare il consumatore che fa una diversa scelta, dato che il consumo etico è spesso dispendioso.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty RE: I CONSUMATORI ETICI SONO "ANTIPATICI"?

Messaggio  0000722558 Mer Mag 11, 2016 4:22 pm

Personalmente credo che, il consumatore, sia libero in piena autonomia e senza pressioni da parte dell'esterno di scegliere ciò che per lui sia più conveniente e migliore. Non penso che sanzionare, da parte del legislatore, il consumatore "non etico" sia una soluzione positiva, anche perché come "consumatore non etico" non violo nessuna norma giuridica, eventualmente morale ed etica; in alternativa, proporrei severe sanzioni per chi produce questi articoli in condizioni dannose sia per l'ambiente, inquinando, oppure per chi sfrutti i bambini come avviene in India, Cina o Bangladesh. Per il resto concordo con il collega che ha scritto di premiare ed incentivare chi assume comportamenti etici, sensibilizzandosi a questi problemi non indifferenti, anche perché, come consumatore, essendoci tantissime offerte sul mercato di svariati prodotti, sarebbe sempre meglio scegliere, nonostante i prezzi siano più elevati, prodotti con standard sicuri e corretti, ovviamente dopo si possono andare a toccare temi come l'impossibilità economica di famiglie di acquistare prodotti etici che, quindi, si vedono costretti ad adeguarsi a questi prodotti immorali, pur essendo contrari alla loro produzione; ma visto che il mondo è bello perché vario, non possiamo nemmeno pensare che tutti abbiano lo stesso comportamento o lo stesso pensiero... per fortuna.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000653714 Mer Mag 11, 2016 5:10 pm

La scelta etica deriva di certo da educazione, sensibilità personale, esempi ricevuti e quant'altro, e sono d'accordo sul fatto che sarebbe davvero utile e di buon esempio, incentivare e premiare comportamenti etici.
E' importante educare i consumatori ad un consumo critico e consapevole, tuttavia non sempre si tratta di una vera e propria scelta. Il consumo etico, come è stato già detto, è dispendioso e di solito non alla portata di tutti. Comunque, non nego assolutamente il fatto che molti siano ancora disinteressati alla questione e scelgano comunque il prodotto più dannoso (per l'ambiente,animali o persone), pur potendosi permettere il prodotto più solidale, il prodotto "verde", e anzi trovo aberrante, ritornando allo studio qui riportato, che vengano giudicati strambi e noiosi, i consumatori preoccupati dello sfruttamento minorile. Mi auguro davvero che tale reazione sia data dall'imbarazzo di non aver compiuto la scelta più solidale.
Tuttavia, come l'ultimo/a collega, ritengo anche io che non sia affatto una buona soluzione quella di sanzionare il "comportamento non etico" e che piuttosto le sanzioni dovrebbero esser previste per chi produce in modo dannoso. E' vero che al momento dell'acquisto il consumatore si ritrova davanti ad un ventaglio di opzioni e che con la sua scelta può influenzare, insieme alla massa, la produzione, ma ritengo comunque che il problema principale sia alla radice: per ridurre i prodotti meno etici, è soprattutto nella fase della produzione che andrebbero "ostacolati", e non (solo) nel momento finale della proposta al pubblico, quando già sono stati prodotti (scusate il gioco di parole) danneggiando ambiente,persone o animali che siano.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty RE: I CONSUMATORI ETICI SONO "ANTIPATICI"?

Messaggio  0000725088 Mer Mag 11, 2016 5:29 pm

Secondo gli ultimi dati, a livello internazionale, la quota di consumatori disposti a pagare di più per il valore aggiunto socio-ambientale contenuto nei prodotti è in crescita, dal 30 al 70%.
Nel 2005 un'indagine dell’IREF( Iref Istituto di ricerche educative e formative) riportava che il 36% degli italiani aveva adottato nel corso dell’anno precedente qualche pratica di consumo responsabile. Nel 2002 la percentuale era del 28,5%.
La cultura dell'acquisto responsabile sta certamente crescendo, se prima per molti era una moda, oggi sta diventando un vero e proprio stile di vita.
In passato erano proprio le considerazioni di ordine economico a essere alla base della critica principale che viene mossa dai consumatori “tradizionali” a quelli “critici”: adottare un consumo più attento porta a dover scegliere dei prodotti più cari, che molti non si possono permettere. Il ragionamento, corretto se applicato ai singoli acquisti, sembra perdere validità quando ad essere modificato è l’intero sistema dei consumi familiari: non solo le spese non aumentano, ma calano. I dati raccolti dalla campagna “Bilanci di Giustizia” ed elaborati in rapporti annuali evidenziano come la spesa media delle famiglie aderenti, che adottano abitualmente pratiche di consumo critico, sia inferiore di circa il 20% rispetto a quella della famiglia media ISTAT. Questo dato sorprendente è dovuto sostanzialmente a due elementi. Il primo è che ragionare sui propri consumi porta a eliminare una serie di spese per beni che sono riconosciuti come inutili, o a sostituirle con l’autoproduzione del medesimo bene a costi sostanzialmente inferiori (ad esempio il pane o i pasti fuori casa). Il secondo è che le maggiori spese dovute all’attenzione al risparmio energetico si traducono nel medio lungo periodo in sostanziali risparmi anche in termini economici.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000725104 Mer Mag 11, 2016 7:10 pm

I consumatori etici si differenziano dal consumatore normale per essere più informati, più attenti, consapevoli di rinunciare a certi prodotti per un bene sociale di cui non vedranno gli effetti positivi.
Credo, come detto dai miei colleghi, che una soluzione possa essere, più che punire i consumatori non etici, quella di incentivare le scelte etiche, tramite incentivi alle imprese meritevoli. Questo però, a mio parere, non è sufficiente e si dovrebbe trovare un modo per agire direttamente sui consumatori. Sicuramente in alcuni casi le scelte non etiche sono mosse da ragioni economiche (siamo tutti a conoscenza del fatto che l'ecosostenibilità, i prodotti bio, le scelte sociali, comportino costi che si riflettono anche sul consumatore), ma spesso alla base c'è anche una cattiva informazione.
Davanti, per esempio, agli scaffali di un supermercato è difficile rendersi conto di chi sta o meno dal lato etico, qual è l'impresa virtuosa tra le tante produttrici, a meno che lo stesso consumatore non sia preventivamente a conoscenza del fatto che ciò che ha davanti a sé non si differenzia solo per gusto, packaging, marca, ma anche per le scelte compiute dalle varie imprese. Solo in questo ultimo caso si va infatti alla ricerca della certificazione, che dichiara che il prodotto ha evitato questo, ha migliorato in questo, ha riciclato in questo e così via...
Un primo importante passo, a mio parere, consisterebbe nell'educazione, ma una vera e propria educazione rivolta a tutti, perché sia chiaro come le imprese possono migliorare le proprie scelte e solo dopo questo primo passo si avranno più consumatori che potranno compiere una scelta consapevole e decidere tra quale prodotto scegliere o meno.
Inoltre, spesso tendiamo a ignorare le conseguenze delle nostre azioni o a non pensarci nemmeno.
Concentrandoci sull'impatto ambientale causato dall'uomo, si sono ignorati per anni i dati, le evidenze, le conseguenze negative a cui si sta giungendo.
Sui pacchetti di sigarette troviamo la scritta "fumare uccide" e a questa si ha intenzione di aggiungere foto che mostrino davvero le conseguenze del fumo. Chiaramente non sto dicendo che, per esempio, su una confezione di cosmetici di un'impresa che non ha una politica cruelty free, vadano stampate le foto dei conigli utilizzati per la sperimentazione dei prodotti, ma sono sicura che un'informazione forte, che mostri le possibili scelte compiute dalle imprese e le conseguenze negative/positive che seguono, impattante come le immagine appena descritte, porterebbero a una maggior consapevolezza e a un maggior numero di consumatori etici.
Ovviamente, stante il fatto che, nonostante tutte queste informazioni, ci sarebbe comunque chi deciderebbe di non "convertirsi" al lato etico, ma com'è stato detto in precedenza: per fortuna o per sfortuna siamo tutti diversi.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Consumatori etici noiosi?

Messaggio  0000736163 Mer Mag 11, 2016 9:15 pm

Credo che se arrivassimo a definire una qualsiasi cosa etica, affiancarvi l'aggettivo noioso sia superfluo e forse contraddittorio.
Certo, i moralismi sono da evitare, ma non c'è nulla da fare: un consumatore più informato e attedo tenta di sensibilizzare l'altro ed è giustoche sia così.
E credo anche che quando c'è di mezzo l'etica, non dovremmo permetterci il lusso di pensarla come ci pare.
O una cosa è etica e giusta oppure non lo è. Non dovrebbe essere una scelta, perchè va aldilà del singolo consumatore individuo.
Se troviamo ingiusto che per dei cosmetici soffrano migliaia di creature senzienti, non possiamo definire "estremisti" coloro che le difendono, aldilà delle solite frasi di circostanza.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty L''importanza dei consumatori etici

Messaggio  725283 Gio Mag 12, 2016 11:10 am

Forse allontanandomi un po' dalla questione diretta, cioè discostandomi dalla preoccupazione se i consumatori etici siano o meno noiosi, essi ricoprono un ruolo che sarà sempre più rilevante nel futuro sviluppo delle politiche di RSI. Ricollegandomi ad una discussione avvenuta in un altro gruppo del forum, quella inerente all'intervista a Maurizio Petriccioli, egli sottolineava come i sindacati dovranno inevitabilmente riavvicinarsi alla massa dei consumatori, in quanto, se si vuole garantire il successo della RSI, non si può prescindere dalla constatazione semplicistica che le imprese socialmente responsabili corrono il rischio di non avere una solida base di consumatori sulla quale poter contare nella competizione con le imprese irresponsabili. Perciò, prima di definire noiosi i consumatori etici, bisognerebbe rendersi conto che senza di essi tutte le politiche di RSI sarebbero vane.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000658795 Gio Mag 12, 2016 11:31 am

Ritengo che il comportamento di quel consumatore che nella propria scelta non considera fattori etici sia sanzionabile, ma solo in termini morali. Amio avviso ècompletamente inopportuna una sanzione volta a punire coloro che non considerino questo parametro e ciò perchè si troverebbe in aperto contrasto conun paese democratico come il nostro nonchè basato sulla libertà di pensiero. Convengo invece con il collega nel ritenere che potrebbe auspicarsi invece un riconoscimento di meritevolezza per coloro che tengono un comportamento eticamente corretto senza però per questo sanzionare chi altrettanta moralità e senso civico non ha.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000653714 Gio Mag 12, 2016 10:02 pm

Certamente i moralismi spesso sono da evitare, soprattutto se fatti con o per arroganza e in tono accusatorio, anche perchè poi vanno a causare l'effetto contrario da quello voluto, ma qui non si discute (o almeno spero) sul fatto dell'aggettivo "noioso", dato che giudicare come tale chi si preoccupa dello sfruttamento minorile, credo che sia quanto di più fuori luogo e privo di senso possibile. Perchè se preoccuparsi dello sfruttamento minorile è noioso, allora accettarlo è divertente? Mah.
Non concordo pienamente però, sul fatto che la scelta etica non dovrebbe neanche essere una scelta, per molteplici motivi. Da una parte come hanno detto sopra, "il mondo è bello perchè è vario" e poi, la consapevolezza in tale campo non credo che possa essere imposta con la minaccia di sanzioni... perchè di che etica parliamo, se è forzata? Ancora, come già detto, produrre in modo verde e solidale comporta dei costi più alti, e conseguentemente dei prezzi più alti, purtroppo non alla portata di tutti. Voglio dire, una persona può (e dovrebbe) anche essere contraria al fatto che per produrre lo shampoo che usa vengano fatti esperimenti sugli animali, ma se ad esempio è in forti difficoltà finanziarie e ha tot euro al mese per vivere, con cui riesce a stento a mangiare? Gli incentivi, i premi, e gli aiuti per chi fa scelte etiche, secondo me sono una delle soluzioni migliori al momento.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty premiare o sanzionare?

Messaggio  0000727606 Ven Mag 13, 2016 9:39 am

Probabilmente "sanzionare i dissenzienti" non sarà la soluzione migliore a questo problema ma personalmente ritengo che, per contro, premiare questi cosiddetti "consumatori etici" non sia neanche qualificabile come una soluzione. Premiare questo tipo di consumatori significherebbe elogiare dei comportamenti che nella realtà dovrebbero risultare normali; quindi perché premiarli?
Una soluzione pacifica, escludendo entrambe le proposte sopra riportate, potrebbe allora essere quella di motivare il più possibile l'etica aziendale più che quella dei consumatori. Ciò significa fare bene e con dignità il proprio mestiere, avere rispetto delle regole, ma anche e soprattutto, ispirarsi a princìpi e valori condivisi. L’agire etico perseguito dall’azienda vuole essere, quindi, un incentivo razionale per cercare di capire non solo cosa sia giusto fare, ma anche il “perché” sia necessario farlo.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000653714 Sab Mag 14, 2016 9:22 pm

0000727606 ha scritto:Probabilmente "sanzionare i dissenzienti" non sarà la soluzione migliore a questo problema ma personalmente ritengo che, per contro, premiare questi cosiddetti "consumatori etici" non sia neanche qualificabile come una soluzione. Premiare questo tipo di consumatori significherebbe elogiare dei comportamenti che nella realtà dovrebbero risultare normali; quindi perché premiarli?
Una soluzione pacifica, escludendo entrambe le proposte sopra riportate, potrebbe allora essere quella di motivare il più possibile l'etica aziendale più che quella dei consumatori. Ciò significa fare bene e con dignità il proprio mestiere, avere rispetto delle regole, ma anche e soprattutto, ispirarsi a princìpi e valori condivisi. L’agire etico perseguito dall’azienda vuole essere, quindi, un incentivo razionale per cercare di capire non solo cosa sia giusto fare, ma anche il “perché” sia necessario farlo.

Sono d'accordo sul fatto che sanzionare i dissenzienti non sia sa la soluzione, non pienamente sul fatto di non premiare i consumatori etici.
E' vero che essendo la scelta più giusta e sostenibile, dovrebbe essere quella "normale", ma dato che si tratta comunque di una scelta e che i consumatori possono decidere quale prodotto usare, non credo sia negativo far qualcosa per incentivare la scelta etica.
Inoltre, Io troverei davvero utili degli incentivi economici anche e soprattutto per coloro che hanno difficoltà economiche e che altrimenti non posso permettersi questi prodotti.

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

Messaggio  0000723276 Lun Mag 16, 2016 10:51 am

Concordo con il/la collega 0000653714 poiché ritengo sia giusto premiare i consumatori etici, in quanto, ciò significherebbe dare un incentivo forte a coloro che considerano "snob" o "noiosi" coloro che consumatori etici già lo sono! Certo è che la sanzione mi sembra eccessiva in quanto i dissenzienti sono liberi di esserlo! Siamo diversi, come già è stato detto! Non possiamo negare che, spesso, quando qualcuno viene sanzionato, corregge successivamente i propri comportamenti e non persevera negli errori! La sanzione è uno strumento che certamente sensibilizza ma perché spaventa! Si ha timore di prendere una multa e, per questo, non si accede ad una zona a traffico limitato se non si è dotati di un apposito pass!
Secondo me, una delle iniziative di promozione con lo scopo di aumentare le percentuali di consumatori etici sarebbe quella di organizzare delle fiere alle quali è possibile accedere gratuitamente. In ogni città d'Italia sarebbero allestiti stand che promuovono prodotti etici e consegnano GRATUITAMENTE, ad ogni famiglia della città invitata, dei campioncini di prodotti naturali o dei manuali di informazione. Dopo un anno dalla prima fiera, le famiglie si rincontrerebbero per scambiarsi opinioni ed informazioni sui prodotti etici usati: in questo modo si potrebbe innescare un meccanismo di "passa parola" sui benefici che sono garantiti dall'essere consumatori etici! Ciò porterebbe ad allargare il cerchio di coloro che non sanno cosa significa essere consumatore etico, di coloro che si credono consumatori etici ma, in realtà, non lo sono affatto, e, magari, si potrebbe anche far riflettere chi ritiene che tutto sia inutile! Un modo per cambiare la nostra forma mentis! Un'idea che porterebbe tanta gente ad incuriosirsi e ad iniziare uno stile di vita diverso, più socialmente responsabile!

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I consumatori etici sono "antipatici"? Empty Re: I consumatori etici sono "antipatici"?

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