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La responsabilità sociale nelle grandi vigne italiane

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Messaggio  724336 Dom Apr 17, 2016 8:01 pm

AzzeroCO2, in collaborazione con l'istituto italiano Grandi Marchi , ha realizzato un'indagine sul settore vitilvinicolo con l'intento di fornire un sintetico quadro delle dimensioni e delle caratteristiche assunte dal fenomeno della Responsabilità Sociale, e di come le cantine appartenenti all'istituto citato si rapportino con il fenomeno della responsabilità sociale d'impresa.
Se è vero infatti che la funzione principale di un'impresa consiste nel creare valore tramite la produzione di beni e servizi di qualità, è altrettanto fondamentale che lo sviluppo venga apportato in modo sostenibile, non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale e sociale, soprattutto in un mondo in cui ormai la maggior parte delle imprese tende a cercare di ottenere un profitto a breve termine, senza curarsi delle conseguenze che ne possono derivare per la società e l'ambiente.
Più nello specifico, quando si parla di RS in vigna, non si può non tener conto del fatto che le aziende vitilvinicole sono fortemente radicate nel territorio in cui sono nate e ciò determina non solo la loro capacità di influire in modo diretto e determinante sui problemi sociali e ambientali del territori di riferimento, ma anche di incidere esteticamente sul paesaggio, condizionandone tradizioni e cultura.
Nella risoluzione CST 1\2008 dell' OIV ( organizzazione internazionale della vigna e del vino) viene data la definizione di vitilvinicoltura sostenibile, definita appunto come ' approccio globale commisurato ai sistemi di produzione e di trasformazione delle uve, associando contemporaneamente la longevità economica delle strutture e dei territori, l'ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigente di una viticoltura di qualità, dei rischi legati all'ambiente, alla sicurezza dei prodotti, alla salute dei consumatori e alla valorizzazione degli aspetti patrimoniali, storici, culturali, ecologici ed estetici.'
A partire dal comportamento adottato dalle singole cantine in termini di sostenibilità, alcuni studiosi le hanno classificate in:
- cantine 'devoted' (= dedite) : sono particolarmente attive in tema di sostenibilità
- cantine 'unexploiters' (= non valorizzaotori) : adottano un comportamento intermedio tra quello delle cantine 'devoted' e quello della cantine 'laggards' ( = ritardatarie), ossia quelle che non hanno mai adottato pratiche sostenibili.
- cantine opportunists ( = opportuniste) : non hanno un particolare interesse per la sostenibilità, ma tendono ad evidenziare in modo eccessivo le poche pratiche sostenibili messe in atto.
Uno studio del Boston College ha inoltre evidenziato come la reputazione di un'azienda sia determinata per il 45,5% a fattori riconducibili alla RS, e per il rimanente 55% a qualità dei prodotti, leadership, performance ecc.
Nonostante ciò sono ancora molte le imprese che non comunicano le loro attività in tema di responsabilità sociale, temendo di essere giudicate ciniche o eccessivamente protese al mercato. A tal proposito sono state fatte anche delle ricerche volte ad evidenziare il modo più o meno proficuo con cui le aziende mettono al corrente la collettività delle proprie performance aziendali, evidenziando come le cantine italiane siano ancora legate a strumenti comunicativi molto 'basic'.
In conclusione, ulteriori ricerche hanno poi fatto emergere due dati degni di nota:
- in vigna il concetto di responsabilità sociale è letto principalmente in chiave ambientale, facendo passare così in secondo piano tutti gli aspetti relatici alla società e alla collettività
- solo il 2% delle imprese vitilvinicole produce un bilancio di sostenibilità tramìte cui rendicontare performance economiche, sociali e ambientali.

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La responsabilità sociale nelle grandi vigne italiane Empty Ricerche relative alle imprese vitilvinicole

Messaggio  0000722329 Dom Apr 17, 2016 9:57 pm

A tal proposito vorrei aggiungere alcuni risultati derivanti da dei questionari relativi alle ricerche per ultimo citate.
Sono stati inviati una serie di questionari ad un campione di cantine facenti parte dell'Istituto Grandi Marchi, al quale 12 hanno risposto. Ne è risultato che circa l'83 % delle cantine ha già avviato percorsi strutturati di responsabilità sociale, intesa come attenzione degli impatti derivanti dalla produzione sull'ambiente. Quest'ultimo infatti è considerato come uno degli stakeholders della società, subito dopo i clienti e di pari livello ai dipendenti. Le attività di tali imprese mirano quindi ad un aumento della sostenibilità delle pratiche agricole, alla riqualificazione di edifici territorialmente vicini alla cantina e a collaborazioni con le maggiori università in un'ottica di ricerca e innovazione. Inoltre si impegnano a garantire dei corsi di formazione per i dipendenti, con una conseguente riduzione dei rischi sul posto di lavoro. Per quanto riguarda la riduzione degli impatti ambientali, le imprese intervistate si sono mostrate solite applicare delle pratiche di riciclo, di utilizzo di energie rinnovabili, di utilizzo di Carbon Footprint di prodotto, di riduzione dell'impatto ambientale in ogni fase del processo produttivo e dei consumi energetici.
Le cantine intervistate presentano una gestione per la maggiore derivante dalla Direzione Generale e solo in secondo luogo dall'ufficio qualità-sicurezza-ambiente. Inoltre circa il 75% delle imprese ha stabilito un badget ad uso esclusivo per azioni di RS, soprattutto in quelle cantine che affermano di seguire un programma di responsabilità sociale per motivazioni di carattere etico a sostegno degli stakeholders e dei clienti.
Ovviamente a ciò conseguono dei valori aggiunti che implicano un miglioramento dell'immagine della impresa, una maggior efficienza nell'uso delle risorse ambientali, portando quindi ad una maggiore competitività e riduzione dei costi. In più le imprese risultano migliorate anche al loro interno, in quanto risultano delle innovazioni gestionali, che implicano un aumento della motivazione dei dipendenti fino ad arrivare ad un miglior clima aziendale.
Tuttavia in quest'ambito moto spesso le imprese trovano degli ostacoli, come la difficoltà di dialogo con il territorio o la difficoltà nel comunicare i dati ottenuti da una nuova gestione aziendale. Tra le soluzioni pare essere quella più gettonata il bilancio di sostenibilità, che è redatto solo dall'11% delle cantine.

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La responsabilità sociale nelle grandi vigne italiane Empty Re: La responsabilità sociale nelle grandi vigne italiane

Messaggio  0000702393 Ven Apr 29, 2016 5:03 pm

in merito a tale intervento volevo segnalare il che questo aprile è stato presentato al Vinitaly, Equalitas e il relativo standard di sostenibilità del vino, dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, insieme al presidente di Equalitas, Riccardo Ricci Curbastro. Equalitas nasce dopo quasi tre anni di lavoro fra Federdoc, Unione italiana vini, il gruppo Csqa-Valoritalia, 3A vino e Gambero Rosso; raccoglie le esperienze di una vasta platea di produttori e di programmi di ricerca scientifica sviluppato in questi anni in seno a Unione italiana vini e al Forum per la sostenibilità del vino.
Equalitas propone un modello di sostenibilità unico per il settore vitivinicolo italiano, condiviso fra i rappresentanti della filiera; si propone ai mercati internazionali in modo proattivo. Lo standard 'Equalitas - Vino sostenibile sarà volontario e risponde a una serie di parametri ben misurabili: biodiversità, consumi, impronta carbonica, gestione fitosanitaria, ma anche interazione con le comunità locali e quindi impatto sociale delle aziende. La sostenibilità è approcciata secondo i pilastri sociale, ambientale ed economici. L’Italia si pone, con i propri produttori, in modo proattivo, con un approccio omogeneo, coordinato e rappresentativo della produzione vitivinicola italiana.
Equalitas rappresenta il percorso fatto dai produttori italiani in direzione della qualità. C'è un grande lavoro di squadra dietro questo progetto, con soggetti cruciali dell'esperienza vitivinicola italiana uniti sotto la chiave della sostenibilità. Equalitas interpreta bene il binomio sostenibilità-competitività, come elemento distintivo. Ci sono mercati, come ad esempio quello degli Stati Uniti, dove la certificazione della sostenibilità può diventare un fattore determinante per la scelta dei consumatori.
L’auspicio adesso è che lo straordinario lavoro di sintesi fatto dalla filiera vitivinicola, che ha portato alla nascita di 'Equalitas - Vino sostenibile', possa essere preso come base dal ministero delle Politiche Agricole per definire un quadro normativo generale che porti al riconoscimento pubblico di questo standard.



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La responsabilità sociale nelle grandi vigne italiane Empty Cantina Cielo e Terra: tra business etico e visione strategica.

Messaggio  734724 Sab Mag 14, 2016 3:20 pm

Lasciatemi riportare un progetto che trovo estremamente interessante, avviato da una cantina dei Colli Berici, Cielo e terra S.p.a., che si discosta dai progetti volti alla riduzione dell' impatto ambientale nel ciclo produttivo dei prodotti vinicoli che la maggior parte delle aziende del settore interessate alla RSI intraprende.
Il "Progetto Blu" di Cielo e Terra, sviluppato in collaborazione con la onlus ENGIM e l' Università parigina di Ouest Nanterre La Defense, prevede la costruzione di pozzi d' acqua in Sierra Leone, paese dilaniato dalla guerra civile per decenni e con un' economia prevalentemente agricola minacciata dalla mancanza di infrastrutture e dalla desertificazione del territorio, oltre a presentare uno dei tassi di mortalità infantile più alti del pianeta, anche per via della malnutrizione e la mancanza di acqua potabile. Il progetto prevede un abbattimento dei costi di produzione, nonché delle emissioni di CO2, attraverso la produzione di bottiglie in vetro ecologiche e riciclate, ed un conseguente guadagno extra per l'azienda che riserva questi profitti all' iniziativa benefica nel paese africano.
Oltre a rappresentare un lodevole progetto umanitario, il Progetto Blu costituisce anche un' efficace strategia di marketing: i prodotti dell' azienda che contribuiscono a finanziare la costruzione dei pozzi sono ben identificati dal bollino blu che la cantina appone sulle bottiglie, cantina che annualmente presenta i risultati tangibili del' operazione attraverso una propaganda video ed una relazione scritta, per cui il consumatore è senz' altro invogliato a preferire il marchio rispetto ad altri che non presentano iniziative altrettanto interessanti. Questo dato è confermato da una crescita del fatturato dell' azienda da quando essa si è attivata nella direzione di CSR, che ancora una volta ed anche per il settore vinicolo si dimostra uno strumento in grado sì di consentire una crescita sociale, ma anche di garantire alle aziende che si inseriscano in questo frangente un tornaconto economico considerevole.

734724

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