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Giovanni Rana ed il tortellino socialmente responsabile.

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Messaggio  734724 Sab Mag 14, 2016 2:03 pm

Mi piacerebbe portare alla vostra attenzione il caso di un'azienda italiana attiva nel ramo alimentare che ha fatto della responsabilità sociale uno degli obiettivi fondamentali del gruppo. Il pastificio Rana nasce a Verona nel 1962 come piccola bottega familiare, specializzata nel confezionamento di pasta fresca ripiena. Il pastificio si allarga negli anni fino a diventare un gruppo multinazionale leader mondiale nella produzione della pasta fresca che chiude nel 2014 con ricavi pari a 455 milioni di euro. Il gruppo, nato da un' idea della famiglia Rana, mantiene la caratteristica gestione familiare dell' azienda fino ad oggi, avendo sempre un occhio di riguardo per le iniziative sociali, da sempre presenti sul territorio veronese e negli altri che ospitano realtà produttive del gruppo. L' attenzione al rapporto con i dipendenti ed il territorio è sempre stato un fattore prioritario per il signor Giovanni, tanto che fin dagli inizi l' azienda in espansione ha previsto delle iniziative per l' epoca estremamente innovative: un asilo nido aziendale per le madri lavoratrici, la bonifica e la riqualificazione delle zone circostanti gli stabilimenti produttivi di San Giovanni Lupatoto a Verona, che ha incluso la costruzione di un centro sportivo e di aree verdi adibite a parco giochi. Di recente si segnala una nuova iniziativa del gruppo di sostegno alle attività sportive ed in particolare alla nazionale italiana di ginnastica artistica, comparsa anche in alcuni spot pubblicitari. Innegabile il ritorno di immagine per l' azienda, che ha sempre dato un' immagine di sé estremamente "pulita" e rassicurante, anche grazie alla presenza in prima persona del Sig. Giovanni, che trasmette un messaggio famigliare di fiducia che rassicura il consumatore.
Le redini del gruppo passano poi al figlio Gian Luca, che continua la politica del padre di attenzione ai bisogni sociali: viene rinnovato il packaging del gruppo, ora realizzato in plastica riciclabile e non più in plastica, che dimostra una sensibilità al green, ritrovata anche nel nuovo progetto americano di espansione del gruppo. Nel 2005 nasce il progetto di costruire a Bartlett, vicino Chicago, un nuovo stabilimento produttivo che permetta allo storico pastifico di conquistare anche il mercato nordamericano, con un aumento del fatturato estero previsto del 40%. E' col nuovo progetto americano che nasce anche la più interessante delle iniziative di RSI del gruppo, ossia il "Progetto Dialogo". Nato parallelamente al progetto Bartlett, prevede la possibilità per i dipendenti dello stabilimento di avere, gratuitamente, una serie di servizi che negli States non rappresentano certo un aspetto banale, come l' assistenza di legali e commercialisti, oltre ad un team di medici a disposizione delle famiglie dei dipendenti. Si prevede inoltre la creazione di un asilo nido, come già avviene in Italia, con orari su misura per le mamme lavoratrici, affiancato ad un centro linguistico che permetta ai dipendenti stranieri di imparare inglese ed italiano, ed ai numerosi tecnici italiani di imparare la lingua inglese.
Progetti come questo rappresentano la prova che può esistere una logica imprenditoriale che vada al di là del semplice guadagno e che senta il peso della costruzione di un futuro che vede coinvolte migliaia di famiglie, e la tra queste la famiglia Rana sta seguendo una strada ammirabile, soprattutto in paesi, come gli USA, in cui si trova a scontrarsi con altri colossi della ristorazione come Nestlè (nel mercato della pasta col marchio Buitoni) che di Responsabilità sociale forse avrebbero qualcosa da imparare.

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Messaggio  0000726555 Dom Mag 15, 2016 7:33 pm

Cercando informazioni relative al pastificio Giovanni Rana mi sono imbattuta in un articolo del Corriere della Sera, datato 19 ottobre 2015. L'azione compiuta dal gruppo Rana è stata una donazione a favore della onlus, Banco Alimentare. Riporta di seguito l'articolo.

"Rana pensa ai poveri: donato un milione di piatti di tortellini"
di Davide Orsato
VERONA - Tortellini e ravioli per i più bisognosi. Una mega donazione di un milione di piatti di pasta fresca: ecco il «regalo» del pastificio Rana al Banco Alimentare, l’onlus impegnata a raccogliere viveri per chi non ha nemmeno i soldi per comprarsi da mangiare.
L’annuncio è arrivato ieri, da New York, quella che, dopo Verona, è diventata la seconda casa dell’azienda scaligera. La formula è questa: durante i mesi di dicembre e gennaio, per ogni confezione venduta di «Duetto», le confezioni di ravioli «a due gusti», il pastificio donerà un pacchetto di pasta ripiena al Banco.
«È una forma di responsabilità sociale – la definisce Gian Luca Rana, amministratore dell’omonimo gruppo – che sento particolarmente come imprenditore. Concepisco l’azienda come una cellula, sana, attiva, costruttiva del tessuto sociale. Il profitto non è la misura ultima del successo. Il valore vero, sostanziale di un’impresa si misura in base all’impatto positivo che ricade sul territorio e sulla società». Il gesto è stato naturalmente gradito dall’onlus. «Siamo grati per questa bella iniziativa a sostegno – è il commento di Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare – credo che sia possibile riconoscere piena dignità a chi ha meno, anche donando un prodotto di un’eccellenza italiana come quelli realizzati da Rana».
Non è l’unica «buona azione» programmata dal pastificio. Oltreoceano, infatti, sarà rinnovata la collaborazione con la «Food Bank», la versione americana del Banco, con centomila piatti donati ai meno abbienti di New York. L’occasione è la «United Tastes of Pasta», il festival gastronomico, ideato sempre negli Usa dalla Giovanni Rana. Consisterà in quattro appuntamenti che vedranno protagonisti chef internazionali, pronti a realizzare nuovi menu sempre a base di pasta fresca. Qualche nome? Kevin Garcia, del ristorante Rana della Grande Mela, Mark Ladner di «Del Posto», ristorante di proprietà di Joe Bastianich, Matt Accarrino di Spqr, rinomato locale italiano di San Francisco e Michael Scelfo, giovane star culinaria di Boston. Da oggi fino al 31 dicembre, i piatti realizzati dai cuochi ospiti del festival rimarranno nel menu del ristorante Rana, a disposizione dei clienti. Per ogni piatto ordinato verrà donato un dollaro alla Food Bank.
«Amo l’idea che sta alla base di questa iniziativa – ha dichiarato il “patriarca” Giovanni Rana – vogliamo raccogliere intorno alla stessa tavola tutti gli amanti della pasta». Un piatto che il fondatore dell’azienda definisce «buono e universale». «Ne sono convinto da quando annunciai a mia madre che avrei fatto tortellini. Mi diede del pazzo. E sono felice che per una volta abbia avuto torto». Per coordinare queste e altre iniziative, il pastificio ha annunciato la nascita della Fondazione Famiglia Rana. Sarà attiva in Italia così come negli Stati Uniti. Nel ristorante di New York, aperto due anni e mezzo fa, vengono serviti 200mila coperti all’anno: ci lavorano, in tutto, 150 dipendenti. Un giro d’affari per dieci milioni di fatturato.

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