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Unicredit: progetto carta etica

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Messaggio  0000723020 Lun Mag 02, 2016 8:32 pm

L'Unicredit è uno di quei che da sempre ottiene riconoscimenti per la responsabilità sociale che adotta. Impegnata in tantissime campagne volte a migliorare il pianeta, quella su cui vorrei concentrarmi adesso è la "Carta Etica", cioè una Card Classica legata ad un progetto etico: alimentare un fondo destinato a diverse iniziative e progetti di solidarietà a favore di persone bisognose. Grazie a questa carta è stato possibile destinare quasi 14 milioni di euro a un fondo di beneficenza e finanziato così oltre 350 progetti di solidarietà sociale a livello locale e nazionale. Attraverso i fondi etici, UniCredit ha aiutato più di 1.000 famiglie italiane in difficoltà, ha dato vita a importanti progetti di inclusione sociale a favore di anziani e giovani e ha contribuito a iniziative promosse da Organizzazioni Non Profit. La particolarità di questa carta risiede nel suo meccanismo meccanismo: infatti, ad ogni spesa effettuata con la carta una percentuale va ad alimentare un fondo destinato a iniziative sostenute da UniCredit a favore di bambini, adolescenti, malati, persone con disabilità e anziani che vivono in condizioni di disagio. Ma la solidarietà non si è fermata: anche per il 2015, il Comitato Carta Etica ha assegnato alle nostre Region altri fondi da destinare al sostegno di queste iniziative, a conferma dell’attenzione del Gruppo alle tematiche sociali più urgenti. Oggi la "Carta Etica" è disponibile nella versione UniCreditCard Flexia Classic E: la carta di credito flessibile che, senza alcun costo aggiuntivo per il Titolare, permette di contribuire a iniziative solidali a ogni utilizzo.
Cedo la parola a voi colleghi, cosa ne pensate?

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Unicredit: progetto carta etica Empty Re: Unicredit: progetto carta etica

Messaggio  0000687434 Lun Mag 02, 2016 10:14 pm

Un altro esempio di iniziativa sostenuta dai fondi di carta etica UniCredit, a mio avviso molto significativo e non meno importante di quello citato sopra dal collega, è “COASTAL DOLPHINS” di Oceanomare Delphis Onlus, con questo si contribuisce all'acquisto di beni strumentali utili allo svolgimento delle attività di ricerca.
Il nostro Mar Mediterraneo è un luogo dove i delfini hanno sempre vissuto e hanno catturato l'immaginazione umana di grandi e piccini, un paradiso naturale dove avvistare i delfini dalla costa e incontrarli in mare era un evento normale.
Tutto questo purtroppo è cambiato: migliaia di delfini sono stati uccisi nella prima metà del ventesimo secolo, la percezione umana li ha trasformati da animali mitici a concorrenti per la pesca. Oggi le uccisioni su larga scala sono diminuite, ma le popolazioni di delfini che vivevano sulla costa, ancora relativamente abbondanti negli anni ’60, oggi sono rare e minacciate dalla crescente attività umana.
Il progetto COASTAL DOLPHINS, che si suddivide in due rami differenti, è focalizzato proprio sulle due specie che vivono sulle coste mediterranee (“Tursiope” e “Delfino comune”). Il principale obiettivo è quello di studiare i due tipi di delfini (come si distribuiscono, l'utilizzo dell'habitat, la residenza, il comportamento, la riproduzione, etc..) che vivono in due aree diverse:

1) Il progetto DELFINI CAPITOLINI intende studiare il tursiope che frequenta le acque del litorale romano;
2) Il progetto IDP nelle acque delle isole di Ischia, Procida e Vivara, dove è stata recentemente istituita l’Area Marina Protetta (AMP) “Regno di Nettuno”. L’area di studio include una sistema di canyon sottomarini denominato Canyon di Cuma e rappresenta un’opportunità unica per lo studio dei cetacei poiché dal 1991 vi si registra la presenza di sette diverse specie mediterranee.

Il progetto COASTAL DOLPHIN sostenuto da Unicredit avrà la durata di due anni (è iniziato a partire dalla tarda primavera 2015).
Questo progetto è utile a far conoscere, proteggere il nostro mare e tutelare le specie che ci vivono in modo da valorizzare lo straordinario patrimonio biologico di cui disponiamo e che spesso e volentieri maltrattiamo.

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Unicredit: progetto carta etica Empty RE: UNICREDIT

Messaggio  723910 Ven Mag 06, 2016 4:42 pm

Cari collegi vorrei introdurmi nella discussione e ricordare altri importanti progetti sostenuti dal gruppo UniCredit quali: “Alzheimer Caffè” che contribuisce al potenziamento della rete di assistenza per persone anziane affette da disturbi neurodegenerativi e “UniCredit & Universities” programma con il quale UniCredit sostiene i giovani talenti aiutandoli a valorizzare le loro competenze, attraverso borse di studio.
Inoltre UniCredit si impegna attivamente nel sostenere lo sviluppo di imprese socialmente responsabili contribuendo a diffondere la legalità e a migliorare la società. Uno fra tutti i progetti che credo meriti menzione “Italia - Coltivare la libertà” , in collaborazione con “LIBERA”- Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, il cui obiettivo è quello di riutilizzare i beni confiscati alla mafia dando lavoro a chi si trova in difficoltà.

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Unicredit: progetto carta etica Empty scandalo Unicredit

Messaggio  722481 Sab Mag 07, 2016 4:53 pm

In merito alla Responsabilità sociale dell'Unicredit, vorrei sollecitare alcuni dubbi in merito ad un recente scandalo. L'Unicredit, ed in particolare il Vicepresidente Fabrizio Palenzona, sono stati indagati dall'antimafia a causa di alcune "presunte amicizie" tra quest'ultimo e l'imprenditore pluricondannato Andrea Bulgarella. Secondo l’accusa della Dda di Firenze, il vicepresidente di Unicredit, il suo collaboratore e i manager sarebbero indagati per truffa, appropriazione indebita e ricettazione, con l’aggravante dell’art.7 per aver agevolato clan mafiosi, avendo sostenuto, insieme ad altri indagati, le attività del costruttore Andrea Bulgarella, originario di Trapani ma da tempo operativo in Toscana, a Firenze, Pisa e Lucca. Bulgarella, impegnato in affari immobiliari, avrebbe maturato un’esposizione finanziaria di circa 65 milioni di euro, coinvolgendo anche una piccola banca di credito cooperativo, la Bcc di Cascina (Pisa), che da qualche tempo Bankitalia ha commissariato per importanti criticità gestionali. Bulgarella, per risolvere il «buco», si sarebbe rivolto a Unicredit per sostenere il debito ed avrebbe trovato in Palenzona ed altri manager chi gli avrebbe favorito altri finanziamenti nonostante la forte esposizione. In tutto sono una decina le persone indagate nell’inchiesta. Tra le valutazioni dei pm della Dda di Firenze quella di accusare alcuni indagati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’appropriazione indebita. Nell’inchiesta non è contestato l’articolo 416 bis ma, solo per alcuni indagati, l’art.7. Tuttavia, per gli investigatori del ROS l’imprenditore Bulgarella viene ritenuto aver collegamenti, per via indiretta, col boss Matteo Messina Denaro, latitante da oltre vent'anni.

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Unicredit: progetto carta etica Empty Re: Unicredit

Messaggio  0000685175 Mar Mag 10, 2016 7:41 am

Il Gift Matching Program è l'iniziativa, nata nel 2003, attraverso la quale UniCredit Foundation si affianca ai dipendenti nelle attività filantropiche da loro sostenute in prima persona, raddoppiando le donazioni da essi già effettuate. Grazie al Gift Matching Program, attivo nel 2015 in 14 nazioni (Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Turchia, Ucraina e Ungheria), UniCredit Foundation ha raddoppiato la cifra donata dagli oltre 10.000 dipendenti che hanno aderito, arrivando ad un totale di 3,3 milioni di euro. Grazie all'impegno dei dipendenti e alla volontà di fare rete tra colleghi, il circolo virtuoso attivato dal Gift Matching Program ha permesso di sostenere piccoli e grandi progetti nell'ambito del welfare, della cooperazione internazionale, della sanità e dell'educazione.
Nel 2013 l’Unicredit è stata insieme alla Barilla e alla società farmaceutica Guna, vincitrice del premio europeo per la responsabilità sociale d’impresa. Attraverso uno strumento online che coinvolge i dipendenti del gruppo nel processo decisionale per l’assegnazione di borse di studio a favore di organizzazioni non-profit e 2 milioni di euro sono stati i contributi assegnati a progetti per l’inclusione di giovani marginalizzati e contro le malattie degenerative.

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Unicredit: progetto carta etica Empty Considerazioni sulle banche

Messaggio  0000723896 Mar Mag 10, 2016 1:04 pm

Mi collego a quanto scritto sopra con alcune considerazioni. Certamente Unicredit, come si legge sul sito, crede che il proprio impegno "debba passare anche attraverso il sostegno continuo alle Organizzazioni Non Profit, l'assistenza alle famiglie, la creazione di progetti per i giovani e di supporto agli anziani per dare il nostro contributo alle comunità sul territorio", tutte attività ampiamente riconducibili all'idea di responsabilità sociale. Un'altra cosa sono però gli uomini: il collega sopra ci ha ricordato come anche all'interno di Unicredit vi sono zone d'ombra che fanno sorgere non pochi dubbi sulla sincerità dell'immagine che viene proposta sul sito della banca stessa. Questa difformità ci pone di fronte a diversi problemi da affrontare ma soprattutto a ripensare il ruolo delle banche in questo periodo di crisi economica. L'importanza che ha assunto l'intero sistema bancario e finanziario è totalizzante, motivo per cui, a mio avviso, queste banche, per combattere le possibili storture di cui siamo spesso spettatori (anche recentemente, vedi Banca Etruria), non possono più esimersi dal mettere in pratica comportamenti che richiamano la responsabilità sociale. Grande esempio lo fornisce Banca Etica che ha dimostrato e dimostra ogni giorno che una finanza etica è possibile. Ora mi chiedo e vi chiedo, quali possono essere i comportamenti più auspicabili ma soprattutto più utili, nell'ottica della Responsabilità Sociale dell'impresa, che le banche possono mettere in atto nell'immediato? Ciò di cui si fanno promotrici, ad oggi, le maggiori banche, non mi sembra sufficiente, soprattutto a fronte del grande potere economico (e non solo) di cui dispongono.

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Unicredit: progetto carta etica Empty Don't bank on the bomb: Unicredit ed il nucleare.

Messaggio  734724 Lun Mag 16, 2016 10:34 am

Sono senza dubbio ammirevoli le numerose iniziative che Unicredit ha intrapreso nel senso della RSI, e trovo assolutamente confortante che anche i grandi gruppi Italiani che operano nel settore dei servizi finanziari si stiano sensibilizzando su tematiche sociali ed ambientali.
Tuttavia parlare, come qualcuno ha fatto, di un avvicinamento di Unicredit ad una politica più etica, si scontra inevitabilmente con la realtà dei fatti: l' avvicinamento ad istanze ambientaliste e a progetti umanitari non ha comportato un contestuale allontanamento del gruppo dalla realtà degli armamenti nucleari, settore nel quale l' Istituto è inserito da decenni.Dal rapporto 2013 Don't Bank on the Bomb, diffuso dalla Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari (Ican), emerge che tra i 298 istituti che finanziano le aziende del settore ci sono anche i primi due gruppi italiani del credito, Unicredit ed Intesa Sanpaolo. Negli ultimi tre anni, Intesa Sanpaolo ha investito circa 600 milioni di euro a sostegno di Bechtel, Boeing, Eads, Fluor, Honeywell International, Northrop Grumman e Thales. UniCredit, nonostante le dichiarazioni d’intenti sull’astensione da questo settore, nell’ultimo triennio ha investito circa 1 miliardo di euro a sostegno di Eads, Honeywell International, Northrop Grumman, Thales e ThyssenKrupp ed altre aziende mondiali che si occupano di progettazione e distribuzione di armamenti su scala globale. Per cui chi ha investimenti presso queste e molte altre banche mondiali ed europee sappia che i propri risparmi contribuiscono anche a finanziare la ricerca e la produzione di ordigni bellici negli USA ed anche in Italia, perchè anche da noi Finmeccanica, fino al 2012, come gruppo partecipante al consorzio missilistico europeo Mbda, era coinvolto nella produzione dei missili nucleari Asmpa per l’aviazione francese. Dalla black list dei finanziatori agli armamenti nucleari sono di recente usciti diversi istituti di credito italiani, come il gruppo Banca Popolare e Monte dei Paschi di Siena, come annunciato alla Norwegian Council on ethics.

Mi chiedo allora quale sia il reale significato di adottare politiche di sensibilizzazione ambientale e sociale da parte di questi gruppi, che si vogliono mostrare attenti a tematiche sociali importanti e delicate all' esterno, ma che nella realtà del loro operato quotidiano continuano a tenere le mani in pasta in affari che di socialmente responsabile hanno ben poco.

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Unicredit: progetto carta etica Empty Re: Unicredit: progetto carta etica

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