"Imprese, a proposito di responsabilità sociale"
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"Imprese, a proposito di responsabilità sociale"
Leggendo sul sito del noto giornale "Il Fatto Quotidiano", mi sono imbattuto in un articolo di Marina Sozzi, Consulente Organizzazioni non profit e raccolta fondi, intitolato "Imprese, a proposito di responsabilità sociale".
L'articolo in questione è estremamente interessante e pone fondamentalmente in antitesi una buona attuazione di responsabilità sociale da parte di alcune imprese, con il ruolo del cittadino, il quale, non riesce ancora a praticare pienamente un "modello di opposizione al cieco consumismo".
In sintesi, posso dedurre dalla lettura di questo articolo che non basta la mera applicazione di principi di responsabilità sociale da parte delle imprese, ma bisogna diffondere queste tematiche particolarmente delicate come, ad esempio, lo sfruttamento del lavoro minorile o la tutela dell'ambiente "responsabilizzando", in primis, i cittadini. Riporto qui uno stralcio dell'articolo in questione, in modo che voi tutti possiate trarre spunti di riflessione:
"Se le camere di Commercio stanno lavorando in modo eccellente nella sensibilizzazione delle imprese, e nell’organizzazione di convegni e incontri che presentano esempi di buone prassi alle imprese del territorio, occorre però anche chiedersi quale possa essere il ruolo del cittadino in questo processo virtuoso. Per fare un esempio, quanti di noi hanno smesso di acquistare prodotti di ditte di cui era nota la prassi di sfruttare il lavoro minorile nei paesi poveri? Molti, spero. Ma forse ancora troppo pochi.
C’è, nello sviluppo di quest’attenzione, un potente e ancora non abbastanza praticato modello di opposizione al cieco consumismo. C’è un potere che avremmo e non usiamo, per pigrizia.
Cosa bisogna fare? Informarsi su ciò che acquistiamo e desideriamo, e poi comportarsi coerentemente, può essere un utile strumento per stimolare le imprese a intraprendere la via della responsabilità sociale. Che ne pensate?"
L'articolo in questione è estremamente interessante e pone fondamentalmente in antitesi una buona attuazione di responsabilità sociale da parte di alcune imprese, con il ruolo del cittadino, il quale, non riesce ancora a praticare pienamente un "modello di opposizione al cieco consumismo".
In sintesi, posso dedurre dalla lettura di questo articolo che non basta la mera applicazione di principi di responsabilità sociale da parte delle imprese, ma bisogna diffondere queste tematiche particolarmente delicate come, ad esempio, lo sfruttamento del lavoro minorile o la tutela dell'ambiente "responsabilizzando", in primis, i cittadini. Riporto qui uno stralcio dell'articolo in questione, in modo che voi tutti possiate trarre spunti di riflessione:
"Se le camere di Commercio stanno lavorando in modo eccellente nella sensibilizzazione delle imprese, e nell’organizzazione di convegni e incontri che presentano esempi di buone prassi alle imprese del territorio, occorre però anche chiedersi quale possa essere il ruolo del cittadino in questo processo virtuoso. Per fare un esempio, quanti di noi hanno smesso di acquistare prodotti di ditte di cui era nota la prassi di sfruttare il lavoro minorile nei paesi poveri? Molti, spero. Ma forse ancora troppo pochi.
C’è, nello sviluppo di quest’attenzione, un potente e ancora non abbastanza praticato modello di opposizione al cieco consumismo. C’è un potere che avremmo e non usiamo, per pigrizia.
Cosa bisogna fare? Informarsi su ciò che acquistiamo e desideriamo, e poi comportarsi coerentemente, può essere un utile strumento per stimolare le imprese a intraprendere la via della responsabilità sociale. Che ne pensate?"
0000727032- Messaggi : 15
Data d'iscrizione : 26.04.16
Età : 29
Re: "Imprese, a proposito di responsabilità sociale"
0000727032 ha scritto:................................"Se le camere di Commercio stanno lavorando in modo eccellente nella sensibilizzazione delle imprese, e nell’organizzazione di convegni e incontri che presentano esempi di buone prassi alle imprese del territorio, occorre però anche chiedersi quale possa essere il ruolo del cittadino in questo processo virtuoso. Per fare un esempio, quanti di noi hanno smesso di acquistare prodotti di ditte di cui era nota la prassi di sfruttare il lavoro minorile nei paesi poveri? Molti, spero. Ma forse ancora troppo pochi.
C’è, nello sviluppo di quest’attenzione, un potente e ancora non abbastanza praticato modello di opposizione al cieco consumismo. C’è un potere che avremmo e non usiamo, per pigrizia.
Cosa bisogna fare? Informarsi su ciò che acquistiamo e desideriamo, e poi comportarsi coerentemente, può essere un utile strumento per stimolare le imprese a intraprendere la via della responsabilità sociale. Che ne pensate?"...............................
Mi viene in mente il gioco del calcio ed i relativi palloni confezionati da minorenni, in tutto il mondo.
Tutti erano/sono informati dello sfruttamento minorile che questo lavoro comportava/comporta ma...tutti hanno acquistato nel tempo ed ancora acquistano palloni prodotti con il lavoro di bambini!
Questo è un esempio eclatante ma quando andiamo in un negozio ad acquistare qualsiasi bene, siamo in grado di sapere che cosa ci sia dietro al lavoro di confezionamento e di produzione? In quale modo possiamo informarci? Io penso che sia alquanto difficile essere informati e consapevoli. E' auspicabile l'informazione ed è auspicabile la coerenza ma purtroppo temo che le imprese, certo non tutte comunque ma forse la maggior parte (?), se ne infischino della responsabilità sociale. Ahimè!!!
0000728623- Messaggi : 8
Data d'iscrizione : 18.04.16
Re: "Imprese, a proposito di responsabilità sociale"
Credo che noi consumatori siamo il motore di ogni azienda: se non consumiamo i loro prodotti, le imprese non li vendono.
E' un circolo vizioso continuo, un rapporto gerarchico all'interno del quale le aziende cercano di acquisire una posizione di primazia, indirizzando le scelte dei consumatori tramite la pubblicità.
La rilevanza della pubblicità in ogni impresa ci ricorda quanto sia fondamentale per le aziende veicolare le nostre preferenze e quindi farci acquistare i loro prodotti.
Tornando a quanto è stato detto in questo forum, vorrei ribadire così l'importanza che la coscienza dei consumatori assume in materia di RSI e di sensibilizzazione delle imprese.
Le aziende, salvo sporadici virtuosi casi, non sacrificano parte dei loro profitti per ragioni etiche o sociali. Proprio qui subentra l'importanza della sensibilizzazione del consumatore il quale se conscio di alcuni argomenti e vicino ad alcune tematiche sociali, indirizzerà il suo ordine di preferenze verso aziende che condivideranno la sua medesima sensibilità sociale.
Quello che voglio dire è che la maggioranza delle aziende avrà un reale interesse ad avvicinarsi a tematiche sociali solo e soltanto se dietro ci sarà un effettivo riscontro economico. Il consumatore è quindi quel soggetto che può fornire economicità alle materie sociali scegliendo di acquistare prodotti di aziende sensibili alle tematiche sociali.
E' triste monetizzare materie sociali molto spesso delicate, ma purtroppo è l'unico modo per avere un effettivo e reale successo in tema di RSI.
E' un circolo vizioso continuo, un rapporto gerarchico all'interno del quale le aziende cercano di acquisire una posizione di primazia, indirizzando le scelte dei consumatori tramite la pubblicità.
La rilevanza della pubblicità in ogni impresa ci ricorda quanto sia fondamentale per le aziende veicolare le nostre preferenze e quindi farci acquistare i loro prodotti.
Tornando a quanto è stato detto in questo forum, vorrei ribadire così l'importanza che la coscienza dei consumatori assume in materia di RSI e di sensibilizzazione delle imprese.
Le aziende, salvo sporadici virtuosi casi, non sacrificano parte dei loro profitti per ragioni etiche o sociali. Proprio qui subentra l'importanza della sensibilizzazione del consumatore il quale se conscio di alcuni argomenti e vicino ad alcune tematiche sociali, indirizzerà il suo ordine di preferenze verso aziende che condivideranno la sua medesima sensibilità sociale.
Quello che voglio dire è che la maggioranza delle aziende avrà un reale interesse ad avvicinarsi a tematiche sociali solo e soltanto se dietro ci sarà un effettivo riscontro economico. Il consumatore è quindi quel soggetto che può fornire economicità alle materie sociali scegliendo di acquistare prodotti di aziende sensibili alle tematiche sociali.
E' triste monetizzare materie sociali molto spesso delicate, ma purtroppo è l'unico modo per avere un effettivo e reale successo in tema di RSI.
0000727612- Messaggi : 15
Data d'iscrizione : 06.04.16
Re: "Imprese, a proposito di responsabilità sociale"
Partendo dal tema del cittadino, "cieco consumatore", ho trovato nel giornale "Corriere della Sera" un articolo di Gianluca Testa, che tratta la nuova tendenza dei consumatori alla scelta dei prodotti.
I nuovi consumatori scelgono marchi che rispetta l'ambiente, i propri lavoratori e fanno della certificazione il parametro di riferimento; in particolare favoriscono aziende che applicano forme di RSI. Tra i favoriti si trova il " Made in Italy ".
La percentuale di chi sceglie rispettando tali parametri é salita negli ultimi due anni dal 68% all'86%. Il marchio di certificazione é una forma di consapevolezza e trasparenza per i consumatori; i dati statistici riportano che, in particolare, sono i giovani a rivolgere più attenzione agli aspetti di impresa sociale.
I nuovi consumatori scelgono marchi che rispetta l'ambiente, i propri lavoratori e fanno della certificazione il parametro di riferimento; in particolare favoriscono aziende che applicano forme di RSI. Tra i favoriti si trova il " Made in Italy ".
La percentuale di chi sceglie rispettando tali parametri é salita negli ultimi due anni dal 68% all'86%. Il marchio di certificazione é una forma di consapevolezza e trasparenza per i consumatori; i dati statistici riportano che, in particolare, sono i giovani a rivolgere più attenzione agli aspetti di impresa sociale.
0000728563- Messaggi : 12
Data d'iscrizione : 01.04.16
liste della spesa socialmente responsabili
Pensiamo a quanto semplicemente con la lista della spesa potremmo contribuire al benessere della società. È come se ogni volta andassimo a votare sul comportamento delle imprese, premiando quelle che si comportano bene e punendo le altre. Una sorta di rivoluzione silenziosa che, alla lunga, dovrebbe dare i suoi risultati. Certo, perché ciò sia possibile occorre, prima di comprare una qualsiasi merce, conoscere il comportamento delle aziende che la producono, ponendosi alcune domande sull'eventuale inquinamento ambientale prodotto o sullo sfruttamento di manodopera minorile, oppure se la tecnologia impiegata sia ad alto o a basso consumo energetico, se sono stati prodotti veleni durante la fabbricazione, se i lavoratori sono stati ben pagati oppure no, se ci sono stati illeciti finanziari, collusione con regimi dittatoriali... Se poi non bastasse il consumo critico, ecco un'arma ancora più efficace: il boicottaggio, quel tipo di azione straordinaria che interrompe temporaneamente in maniera organizzata l'acquisto di un prodotto per indurre le aziende produttrici a cambiare comportamento. Adottare il consumo critico può essere vissuto come uno strumento di coerenza personale per non compromettersi con metodi contrari alla propria coscienza, ma diventa più efficace se usato come mezzo di condizionamento delle imprese. Per questo è fondamentale, ad esempio, comunicare alle aziende i motivi per i quali si è deciso di comprare o di non comprare i loro prodotti. L'esperienza dimostra che dove i consumatori si fanno sentire, le imprese sono disposte a cambiare, se non altro perché non vogliono perdere quote di mercato. Negli Stati Uniti, ad esempio, la pressione dei consumatori e dell'opinione pubblica ha indotto multinazionali famose come Levi's e Reebok ad adottare un codice di comportamento per il rispetto dei diritti dei lavoratori del sud del mondo. In Europa, la catena svedese di supermercati Ikea ha deciso di vendere solo tappeti prodotti da aziende che garantiscono di non aver utilizzato lavoro minorile. Credo sia fondamentale dunque che ogni consumatore pratichi uno stile di vita caratterizzato da un forte attivismo civico per spronare le imprese ad adottare comportamenti responsabili.
764397- Messaggi : 9
Data d'iscrizione : 03.04.16
Località : bologna
PREMI PER LA RSI
Non solo le grandi imprese ma anche alcune regioni si stanno impegnando per promuovere numerose iniziative a favore della RSI. Ad esempio la Regione Emilia Romagna ha favorito la cultura della RSI sostenendo progetti che coinvolgono le imprese di qualunque settore produttivo.L'intervento è coerente con le indicazioni dell'Unione Europea e con i programmi per le attività produttive, per la ricerca e il trasferimento tecnologico e con la legge regionale n.6 del 2014, legge quadro per la parità e le discriminazioni di genere. L' iniziativa è finalizzata all'acquisizione di buone prassi per la RSI, anche attraverso la distribuzione di alcuni premi. E' offerta, inoltre, l'opportunità di contribuire ad eventuali spese di sviluppo di progetti premiati e l'assegnazione di un contributo a fondo perduto per le spese promozionali. L' anno scorso fra le aziende partecipanti è stata segnalata la Carpigiani.
0000729289- Messaggi : 7
Data d'iscrizione : 08.04.16
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