"Ufficio Gestione Risorse Umane"

Con questa denominazione si intende un particolare "Ufficio" (unità operativa) di un'impresa volto a prestare la massima attenzione alla persona del lavoratore.
Voglio semplicemente dire, con tale incipit, che questo particolare ambito dovrebbe essere sempre istituito sia nelle piccole che nelle grandi imprese. Ho sempre sentito parlare in ambiente familiare di questa particolare "unità" presente nella banca in cui lavorava mio padre, che nello specifico fu creata all'inizio degli anni '90; prima in quella stessa banca nessuno poteva addirittura immaginarsi di cosa si stesse parlando... Si, perché (lungi da me considerare la tal banca ante detta riforma una sorta di "impresa di sfruttamento e noncuranza") in seguito all'assunzione in un'impresa potrebbe non essere sempre facile inserirsi perfettamente nel nuovo ambiente lavorativo (sia dal punto di vista concreto delle mansioni, che da quello, forse ancora più difficoltoso a volte, delle relazioni personali che ne possono discendere con gli altri colleghi).
Da quello che ho potuto riscontrare, il tal ufficio era rivolto a soddisfare le esigenze degli impiegati mettendoli in grado di poter lavorare con più soddisfazione e meno stress, assecondando - o meglio sforzandosi di - la singole personalità dei lavoratori e quindi le loro attitudini: in effetti, proprio mio padre mi assicurava che, col passare del tempo, i vantaggi sono cresciuti e si son fatti sentire per tutti... ed anzi si poté parlare, col senno del poi, di un doppio vantaggio, sia per i lavoratori che per l'azienda stessa.
L'ufficio in questione, si occupava generalmente di ottenere informazioni dai vari capi-ufficio e funzionari delle filiali della banca circa le eventuali insoddisfazioni e/o aspirazioni del singolo impiegato.
Stando attenti in particolare alle varie esigenze sopra citate, si era ottenuto nel tempo un miglior rendimento del lavoratore sia per le qualità delle mansioni svolte che per la buona dose di gratificazione economica che ne sarebbe potuta derivare, non nascondendo la propria ambizione alla carriera, incentivata invece dalla banca stessa e non lasciata assopita nelle fantasticherie della persona.

Ho voluto riportare questo aneddoto poiché, anche se ovviamente carente di esperienza diretta nel campo lavorativo, penso che sia sempre una buona iniziativa da parte di un'impresa, porre attenzione anche alla sfera psicologica del proprio dipendente, ottenendo in tal modo un doppio vantaggio.

L'attenzione al benessere psicofisico del lavoratore è certamente un aspetto importante per le imprese che vogliono ottenere rapporti di lavoro gestiti al meglio. Una gestione di essi quale quella riportata dal collega ha sicuramente l'obiettivo di trattare il lavoratore come una persona dotata delle proprie problematiche ed esigenze. Credo che l'adozione di simili politiche possa incentivare l'interesse del lavoratore per le proprie mansioni, oltre che stimolare la produttività: non è infatti un segreto il fatto che il benessere del lavoratore e la sua produttività siano direttamente proporzionali. Inoltre un ambiente di lavoro più sereno stimola la collaborazione tra colleghi, che porta ad una gestione più efficiente delle prestazioni lavorative e una maggiore coordinazione tra i vari reparti aziendali.
Per questi motivi, e soprattutto perché questa funzione d'azienda conviene sia all'impresa che ai lavoratori, ritengo sia auspicabile una sua maggiore diffusione.