Trenitalia e sostenibilità ambientale

Navigando in rete ho avuto modo di imbattermi in un' iniziativa a mio dire interessante promossa da Trenitalia: si tratta di Eco-Rent che permette a chi viaggia con Trenitalia di fare richiesta, una volta terminato il viaggio di noleggiare una vettura elettrica per muoversi nella città di arrivo, contribuendo a ridurre lo smog. Questa iniziativa, con una durata limitata nel tempo (forse per una sperimentazione preliminare) dal 01 marzo 2016 al 30 aprile 2016, si inserisce in un progetto di mobilità sostenibile volto a contenere le emissioni di CO2 (concetto che è reclamizzato, come molti sapranno anche sul retro dei biglietti ferroviari).
Questo genere di iniziative è a mio dire volto a conciliare due diritti costituzionalmente tutelati, anche alla luce del fatto che Trenitalia è sotto controllo pubblico: quello della libera circolazione e quello alla salute (in tal caso ad avere un ambiente più salubre , o meglio, meno insalubre).
Oltre a ciò, Trenitalia ha messo in campo ulteriori iniziative "green" come:
- le Eco - Frecce dove i Led per l'illuminazione consumano il 25% in meno di energia (con aumento della luminosità del 20%) e dove si usa vernice a basso impatto ambientale
- l'iniziativa ticketless volta a promuovere una dematerializzazione e digitalizzazione del biglietto cartaceo con conseguente risparmio di carta
- rapporto di sostenibilità che illustra progetti, strategie e risultati in materia ambientale e che si rivolge a tutti gli stakeholders
Considerando che una delle maggiori fonti di inquinamento atmosferico è dovuto ai trasporti, tali iniziative si possono collocare in un quadro che possa garantire un più marcato rispetto ambientale e un futuro sostenibile alla mobilità di massa. Anche se comunque è impossibile che vi sia un totale azzeramento delle emissioni (se non altro per il fatto che si punta in maniera più o meno diretta sull'elettricità ed essa è prodotta per una parte importante dai combustibili fossili) è un'iniziativa lodevole e assolutamente da imitare anche in relazione ad altri settori del trasporto .

Incuriosita dal tuo argomento, ho fatto una ricerca su internet per capire quanto a fondo si spingesse l'intervento di Trenitalia in materia di RSI. E sono stata piacevolmente sorpresa nello scoprire che, effettivamente, sono molteplici le iniziative lanciate dall'azienda finalizzate alla tutela dell'ambiente.
Ho avuto anche modo di scoprire che uno dei nuovi treni di Trenitalia, il Frecciarossa 1000, è uno dei primi treni ad alta velocità ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale, grazie alla riduzione di suoni e vibrazioni.
E' a mio parere utile accennare anche alla campagna che, da anni (nello specifico dal 1988) le Ferrovie dello Stato conducono con Legambiente e intitolata "Treno Verde". Si tratta di un treno che fa tappa per tre giorni, ogni anno, nelle maggiori città italiane e al cui interno si possono trovare mostre, informazioni ed esperimenti relativi al tema dell'ambiente.
Alcune carrozze, inoltre, ospitano un vero e proprio laboratorio di ricerca del gruppo delle Ferrovie dello Stato che monitora l'inquinamento acustico e ambientale. Durante le soste nelle diverse città, inoltre, vengono istituite visite guidate e attività di educazione ambientale.
Tutte iniziative ammirevoli e, purtroppo, poco conosciute.

Essendo una studentessa fuori sede spesso viaggio con Trenitalia e in più occasioni ho avuto modo di informarmi al riguardo. L'ultima volta ho letto sulla rivista "La freccia" (che come i biglietti è stampata su carta FSC: secondo gli standard del Forest Stewardship Council, un’autorevole organizzazione internazionale non governativa, che assicura l’utilizzo di carta prodotta con cellulosa proveniente esclusivamente da foreste gestite in modo responsabile, o dal riciclo post-consumo) che nel progettare e realizzare i nuovi interni del Frecciarossa ci si è concentrati sui materiali utilizzati ed sul risparmio energetico. Infatti, si è cercato di utilizzare il più possibile materiali riciclabili, vernici a basso impatto ambientale e pelli provenienti da fornitori certificati. In più, grazie alle nuove luci a LED utilizzate nelle carrozze si sono ridotti i consumi per l'illuminazione riscontrando un aumento della luminosità.
Anche nel pulire i treni, Trenitalia garantisce i massimi livelli di igiene sempre nel rispetto dell’ambiente; infatti la società che effettua le pulizie è in possesso della certificazione ambientale ISO 14001, così come le aziende che le forniscono i prodotti, i materiali e le apparecchiature. Inoltre gran parte dei prodotti impiegati sono in possesso del marchio di qualità ecologica Ecolabel dell'Unione europea.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane è da anni impegnato in un percorso di crescita con riferimento alla tutela dell’ambiente. Le strategie adottate riguardano due temi in particolare, cioè l’energia e le emissioni . In primo luogo sono state effettuate diagnosi in quattro grandi impianti industriali, le quali sono state accompagnate dall’avvio di una sezione dedicata all’Energy Management nella intranet aziendale. Inoltre, si consideri la ricognizione degli interventi di efficienza energetica realizzati sul territorio negli ultimi tre anni.
In secondo luogo vediamo che sono state ridotte del 7% le emissioni totali di CO2 degli impianti fissi e del 9,8% quelle degli impianti soggetti a ETS (Emission Trading System). Altre iniziative interessanti sono i progetti “Frecce + Car sharing” e “Bici TERN - Frecciarossa”, finalizzati rispettivamente a sviluppare l’intermodalità tra treno ed auto e promuovere il trasporto della bicicletta pieghevole a bordo dei treni AV.
Inoltre sono perseguiti obiettivi di riduzione dei rifiuti speciali attraverso procedure di smaltimento applicate su tutte le aree produttive territoriali. Vi è poi un continuo monitoraggio dello stato di manutenzione degli impianti di adduzione acqua per uso civile e industriale; infine va segnalata la presenza di campagne di sensibilizzazione anche nei confronti del personale per un consumo consapevole della risorsa idrica. Per il futuro sono previste ulteriori strategie volte a migliorare ulteriormente gli standard citati.

Trenitalia si è da sempre dotata di comportamenti socialmente responsabili. Oltre alle attività riportate sopra, incentrate tutte sulla sostenibilità ambientale, esemplare è, a mio parere, una iniziativa condotta a partire dal 2013, che mira a riorganizzare e riqualificare il patrimonio immobiliare inutilizzato, linee ferroviare dismesse e stazioni impresenziate. L'idea è brillante: si tratta di concessioni in comodato d'uso gratuito ad associazioni e comuni che ne facciano richiesta, affinché siano avviati progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio. Ad oggi, 345 stazioni (su 1700 su tutto il territorio italiano) sono già state assegnate: tra di esse spicca la stazione di Ronciglione, gestita dall'associazione Cuore di Mamma e traformata in casa di accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche. Per di più, 325 km di linee ferroviare abbandonate sono stata destinate a Greenways, per la costruzione di piste ciclabili e percorsi verdi accessibli a tutta la comunità.
L'iniziativa si colloca all'interno del progetto europeo "WORK n Station", promosso dalle Ferrovie dello Stato Italiane assieme a Ferrovie francesi e belghe, per incentivare l'assistenza, in particolar modo, delle persone senza fissa dimora.
Notevole è, dunque, l'impatto anche sociale di Trenitalia. Se le stazioni ferroviarie sono da sempre rifugio di coloro che sfuggono alla strada, perché non fornire assistenza, prendendo atto di una situazione ormai priva di controllo? E, per di più, perché non farlo in modo coordinato con altri paesi europei, per avviare quella che potrebbe essere definita "Responsabilità globale"?