RSI e Coop

Coop Italia è stata una delle prime società cooperative in Europa a certificarsi secondo lo standard etico SA8000, che vincola al rispetto di standard etici e diritti dei lavoratori. Inoltre Coop svolge da diversi anni un’attività di controllo sui fornitori. Coop ha sempre presidiato il settore agroalimentare con un approccio di "filiera", cioè controllando tutti i passaggi dal campo alla tavola dei consumatori. Da poco ha lanciato una campagna, intitolata “Buoni e Giusti Coop”, per contrastare sfruttamento e caporalato nelle principali filiere agricole del nostro paese. Coop ha individuato 13 filiere ortofrutticole più esposte ai rischi di illegalità e dove più frequentemente emergono episodi di sfruttamento dei lavoratori. Con una pianificazione degli interventi, si attueranno controlli sulla filiera degli agrumi, per poi proseguire con altri ortaggi di largo consumo. Coop ha chiesto a tutti i fornitori di aderire ai principi del Codice Etico, che contempla una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e prevede l’esecuzione di un piano di controlli a cui non ci si può sottrarre, pena, in casi di non-adesione, l’esclusione dal circuito. I primi dati che hanno coinvolto tutti i fornitori Coop e un terzo delle aziende agricole della filiera degli agrumi su tre Regioni - Calabria, Sicilia e Puglia – sarebbero incoraggianti, con nessuna segnalazione di caporalato, lavoro nero o casi di discriminazione. Situazioni più problematiche sono state invece riscontrate sul versante delle norme di sicurezza, su cui è stato chiesto un pronto intervento. La campagna “Buoni e Giusti Coop” richiede anche alle aziende coinvolte nella fornitura dei prodotti a marchio di iscriversi alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, promossa dal Ministero delle politiche agricole nel 2015. Un’impresa che aderisce a questo standard garantisce di essere un’azienda pulita, in regola con le leggi e i contratti di lavoro, di non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti in corso. Coop ritiene che la procedura di adesione sia però abbastanza complessa e sia necessaria una semplificazione se si vogliono ottenere risultati significativi in tempi brevi. Marco Pedroni, presidente Coop Italia, afferma: “il rischio è che l’impresa “cattiva” scacci quella buona, e che la ricerca del prezzo più basso possibile faccia a pugni con i diritti delle persone. “Buoni e Giusti” vuole essere un apri-pista per intervenire concretamente sulla realtà dello sfruttamento. Il nostro è un discorso etico ma l’illegalità ha anche un risvolto economico che si gioca sulla pelle dei più deboli e sulle imprese oneste”.
Al Senato è poi in discussione un disegno di legge contro il caporalato, che si occupa sia della deterrenza che della prevenzione del fenomeno. Come sottolineato da Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop (Associazione Cooperative di Consumatori), Coop sta svolgendo una parte attiva sul versante del disegno di legge, ma il ruolo dei controlli è un passaggio imprescindibile per il funzionamento di un sistema che voglia raggiungere obiettivi di prevenzione e repressione di un fenomeno di portata nazionale.
Ritengo che sia necessario sempre di più combattere il caporalato e il lavoro nero con strumenti innovativi e attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni locali, imprese e associazioni: per risolvere questi problemi non bastano singole iniziative delle imprese, seppur lodevoli. La campagna promossa da Coop mi sembra un'inziativa che realmente rispecchia lo spirito della responsabilità sociale d'impresa, perchè riconduce la propria attività in maniera limpida a una dimensione etica della produzione e amplifica tra i consumatori la consapevolezza di quanto sia necessario interrogarsi sui meccanismi di produzione dei beni di consumo e sulla provenienza degli stessi.

Coop si è mostrata sempre particolarmente sensibile a tematiche relative alla tutela e al benessere dei propri lavoratori,nonché alla tutela ambientale.Oltre a quella da te citata,un'altra interessante iniziativa di Coop per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori,ritengo sia rappresentata dalla linea "Solidal",relativa al commercio equo e solidale:
"[...]La linea Solidal Coop intende offrire opportunità di sviluppo autonomo ai produttori in condizioni di svantaggio. Attraverso la certificazione Fairtrade, vengono garantiti ai produttori prezzi stabili, prefinanziamenti agevolati e contratti di acquisto di lunga durata: strumenti utili per la lotta alla povertà e per il rafforzamento dei produttori sui mercati locali nel nome di un futuro migliore. Fairtrade inoltre promuove la biodiversità, la varietà delle produzioni nazionali e il valore delle tradizioni locali favorendo la diffusione di prodotti a minor impatto sociale e ambientale"[...].(http://www.e-coop.it/solidal)
Ritengo che il commercio equo e solidale rappresenti un'iniziativa esemplare di RSI a sostegno tanto dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo,contrastando pratiche per essi penalizzanti,tanto dell'ambiente.Il commercio equo e solidale riguarda prodotti come cacao,tè,miele ma anche l'artigianato locale.facendo leva sul
Fatto che un prodotto del commercio equo e solidale viene venduto a un prezzo leggermente superiore agli altri dello stesso genere, si riesce prima di tutto a garantitire ai lavoratori,che altrimenti potrebbero trovarsi in una posizione di disparità rispetto alle aziende che acquisiscono i prodotti,un compenso più alto rispetto a quello che otterrebbero dai grossisti locali;ma anche altri vantaggi come:costruzione di opere di utilità pubblica;assenza di lavoro minorile;organizzazione democratica del lavoro;utilizzo di prodotti locali che vengono venduti senza intermediari.Inoltre,questi vantaggi del commercio equo e solidale si ripercuotono direttamente anche sulla tutela ambientale e sul miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo:la come detto prima,la creazione di opere pubbliche,ad esempio i pozzi,apporta direttamente acqua potabile ai villaggi,l'assenza di lavoro minorile fa sì che questi possano studiare.
Si tratta insomma di un commercio alternativo a quello tradizionale che,dimostra,proprio com'è possibile trarre profitto attraverso però una produzione sostenibile ed etica.

A proposto di Coop nonché abbreviazione di Cooperativa di Consumatori, che è marchio che contraddistingue un sistema di cooperative italiane che gestisce una rete di superettes, supermercati ed ipermercati.
Coop come sappiamo fornisce in tutta Italia prodotti alimentari e non solo!
La più grande multinazionale produttrice di pasta al mondo è la Barilla, che pensate produce 1 milione di tonnellate di pasta ogni all'anno.
La multinazionale Barilla, ha avviato da qualche tempo a questa parte un progetto intitolato "'Buono per te buono per il Paese"' Barilla gestisce in modo diretto gli acquisti delle materie prime necessarie a realizzare i propri prodotti; questa è una scelta strategica che permette di avere un ruolo attivo all’interno delle filiere, al fine di ottenere materie prime di elevato livello qualitativo e di sicurezza alimentare e contestualmente migliorarne gli impatti ambientali e sociali. A questo scopo si massimizzano la percentuale di approvvigionamento nei Paesi di produzione dei prodotti finiti. Nel caso di cattivo raccolto o a causa di ragioni qualitative/quantitative, una parte delle materie prime può non essere acquistata in loco. L'ingente quantitativo(1 milione di tonnellate all'anno) i deve rispettare precisi standard che ne garantiscono bontà, sicurezza e qualità. Ad esempio, il contenuto di proteine del grano è fondamentale per la qualità della pasta e per la tenuta di cottura. La produzione nazionale italiana non sarebbe sufficiente per coprire il fabbisogno sia qualitativo che quantitativo per l’intera produzione della nostra pasta, consumata in tutto il mondo. È pertanto necessario realizzare delle miscele in grado di fornire sempre lo stesso livello di proteine per dare alla pasta il gusto e la consistenza “al dente“ Barilla riconosciuti in tutto il mondo.Barilla cerca quanto più possibile di acquistare il grano negli stessi Paesi in cui produce la propria pasta. Negli ultimi anni, la percentuale media di grano italiano utilizzata è di circa il 75%, il restante è stato acquistato principalmente in Nord America e Francia, tra i paesi produttori del miglior grano duro al mondo. Il grano importato dall’estero da Barilla è sempre grano di alta qualità, necessario a mantenere costante la qualità della produzione della pasta, acquistato spesso a un prezzo più alto di quello che si potrebbe trovare in Italia. Barilla segue il grano in tutte le sue fasi: dallo sviluppo fino alla macinazione nei mulini, realizzando controlli continui e costanti sulla materia prima. I controlli su qualità e sicurezza proseguono ovviamente anche all’interno degli stabilimenti e sul prodotto finito. Per Barilla è fondamentale garantire alle persone il più alto livello di sicurezza alimentare lungo tutta la filiera produttiva, pertanto ha adottato rigorosi standard internazionali, grazie ai quali persegue un costante miglioramento della qualità dal campo alla tavola. Solo nel 2014, 30 milioni di euro sono stati dedicati alla prevenzione e controllo della qualità Mediamente ogni anno vengono esaminati più di 20.000 lotti, e vengono effettuati circa 250.000 test per verificare la qualità del grano.
Il modo di fare impresa del Gruppo Barilla si può riassumere,come detto all'inizio, in Buono per te Buono per il Pianeta(dal progetto avviato): fare fatturato ma non ad ogni costo, continuando a lavorare per ridurre l’impatto sul pianeta, promuovendo l’adozione di diete alimentari sostenibili. Barilla lavora per favorire metodi di coltivazione delle materie prime che riducono gli impatti ambientali, garantendo raccolti di qualità e sviluppo degli agricoltori locali. Uno degli obiettivi avviati dal progetto della Barilla e Ridurre del 30% le emissioni di CO2 e il consumo di acqua per tonnellata di prodotto finito rispetto al valore 2010 considerando il processo produttivo. Ancora Entro il 2020 Barilla favorirà l’inclusione delle persone attraverso programmi di accesso al cibo, progetti educativi e valorizzazione delle diversità!Oltre 2.000 tonnellate di prodotti donate nel mondo.Avviato il Progetto Colonna Mobile con la Protezione Civile Italiana.Promuovere l’inclusione sociale delle persone bisognose attraverso donazioni di cibo, progetti sociali e supporto in caso di emergenze.

È interessante a mio parare evidenziare come le multinazionali ( tanto criticate) a volte diventino delle vere e proprie RSI!

La Coop,come la Barilla,collaborano e investono a diminuire gli impatti ambientali, agendo e investendo per il bene della comunità e del pianeta! Questo è il modo giusto ed eticamente corretto "d'essere RSI"

Come è già stato sottolineato, sono diverse le strategie adottate da Coop per l’attuazione delle politiche di RSI. Coop rappresenta una tipologia di impresa particolare, in quanto si fonda sul concetto guida dell’organizzazione della domanda; la cooperazione nasce infatti dal bisogno e dalla solidarietà.
Un momento cruciale per l’attuazione delle politiche di RSI, è rappresentato dalla trasformazione, operata nel 1999, da centrale di acquisto a centrale di marketing. Essere una centrale di marketing vuol dire infatti sviluppare strategie basate sulla centralità del consumatore; questa impostazione trova la sua massima espressione nei prodotti a marchio Coop, i quali rappresentano un quarto del fatturato. Coop ha il merito di prestare un’attenzione globale verso diverse tematiche. In primo luogo verso la salute e la qualità, garantite attraverso controlli su tutta la filera, attraverso un commercio equo e solidale e attraverso la presenza di garanzie sui prodotti persino al di sopra degli standard di legge. In secondo luogo si presta attenzione alla tematica del lavoro, non essendovi ad esempio nessun grado di tolleranza verso il lavoro minorile. Infine sono previste diverse politiche volte a rispettare l’ambiente, grazie anche alla presenza di determinati codici etici.
Un’iniziativa molto importante è quella portata avanti da Coop Nord-Est; si tratta infatti di una delle maggiori imprese cooperative del Sistema Coop. La matrice di origine è un’esperienza di mutualità, di democrazia economica, di partecipazione, per tutelare i propri diritti e garantire alle famiglie convenienza, qualità e sicurezza dei prodotti che acquistano. Questo approccio ha come presupposto dichiarato dall’iimpresa un rapporto rispettoso verso la collettività e la natura, impegnato e solidale attraverso la promozione della responsabilità sociale verso le comunità e per l’ambiente. Negli ultimi anni è stato avviato un percorso integrato per la gestione della responsabilità sociale. In particolar modo sono stati introdotti dei sistemi di formazione etica per i dipendenti e dei sistemi di verifica volti ad accertare l’effettivo funzionamento degli strumenti di responsabilità sociale; il tutto è stato realizzato tramite un continuo coinvolgimento degli stakeholder tramite i c.d. “focus group” per identificare la Visione etica di impresa, nella prospettiva di un’interpretazione condivisa degli obiettivi e delle motivazioni aziendali.
Infine si noti come l’attuazione di tali principi e politiche ha dei risultati positivi anche con riferimento al Bilancio Sociale, facendogli acquisire una rendicontazione più chiara, trasparente e completa.

E sono davvero tante, sì, le strategie Coop nell'ambito della RSI. In altri topic abbiamo parlato di coop in relazione al sostegno alla campagna di prevenzione del melanoma con ant, e riguardo alla scelta di ridurre l'utilizzo dell'olio di palma. Da apprezzare sono sicuramente anche le tante piccole scelte riguardanti i prodotti, come ad esempio non utilizzare uova provenienti da allevamenti in gabbia per nessun prodotto venduto.
Ricordiamo inoltre che Coop presenta anche la linea "viviverde" biologica, a prezzi forse anche più bassi rispetto alla media dei prodotti biologici di tante altre marche.
Riporto quanto ho trovato sul sito.
"Coop e la responsabilità sociale d’impresa
Per Coop, essere socialmente responsabili significa perseguire l'obiettivo primario di tutela del
consumatore in coerenza con i principi che caratterizzano la propria missione d'impresa: socialità,
mutualità, solidarietà e giustizia sociale definiti dalla Carta dei Valori delle Cooperative di
Consumatori (adottata dal 1997 e recentemente aggiornata). In generale riteniamo che essere
responsabili socialmente significhi andare oltre la legislazione vigente cercando di integrare aspetti
sociali ed ambientali nelle proprie politiche, nelle attività caratteristiche e nei rapporti con i propri
portatori di interesse.
Proprio perché l’impegno su questo versante è ampio e articolato, ogni anno Coop redige un Rapporto
Sociale Nazionale che rappresenta l'effettiva rendicontazione delle attività svolte annualmente in tema
di Responsabilità Sociale d'Impresa. Tutte le Cooperative associate infatti hanno una Direzione delle
Politiche Sociali che ogni anno sviluppa programmi ed attività sociali sul territorio di riferimento. Coop
Italia, come Centrale di Acquisti e Marketing delle Cooperative Associate, cura in questo senso il
controllo della sostenibilità sociale all'interno delle filiere di produzione in Italia ed all'estero."

Per Coop, essere socialmente responsabili significa perseguire l'obiettivo primario di tutela del consumatore in coerenza con i principi che caratterizzano la propria missione d'impresa: socialità, mutualità, solidarietà e giustizia sociale definiti dalla Carta dei Valori delle Cooperative diConsumatori (adottata dal 1997 e recentemente aggiornata).
In generale Coop ritiene che essere responsabili socialmente significhi andare oltre la legislazione vigente, cercando di integrare aspetti sociali ed ambientali nelle proprie politiche, nelle attività caratteristiche e nei rapporti con i propri portatori di interesse.
Proprio perché l’impegno su questo versante è ampio e articolato, ogni anno Coop redige un Rapporto Sociale Nazionale che rappresenta l'effettiva rendicontazione delle attività svolte annualmente in tema
di Responsabilità Sociale d'Impresa. Tutte le Cooperative associate infatti hanno una Direzione delle Politiche Sociali che ogni anno sviluppa programmi ed attività sociali sul territorio di riferimento.
Coop Italia, come Centrale di Acquisti e Marketing delle Cooperative Associate, cura in questo senso il controllo della sostenibilità sociale all'interno delle filiere di produzione in Italia ed all'estero.
Ne è un esempio particolare la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori clandestini nelle filiere ortofrutticole, a partire dal pomodoro, in collaborazione con Medici senza frontiere.

746267 ha scritto:Per Coop, essere socialmente responsabili significa perseguire l'obiettivo primario di tutela del consumatore in coerenza con i principi che caratterizzano la propria missione d'impresa: socialità, mutualità, solidarietà e giustizia sociale definiti dalla Carta dei Valori delle Cooperative diConsumatori (adottata dal 1997 e recentemente aggiornata).
In generale Coop ritiene che essere responsabili socialmente significhi andare oltre la legislazione vigente, cercando di integrare aspetti sociali ed ambientali nelle proprie politiche, nelle attività caratteristiche e nei rapporti con i propri portatori di interesse.
Proprio perché l’impegno su questo versante è ampio e articolato, ogni anno Coop redige un Rapporto Sociale Nazionale che rappresenta l'effettiva rendicontazione delle attività svolte annualmente in tema
di Responsabilità Sociale d'Impresa. Tutte le Cooperative associate infatti hanno una Direzione delle Politiche Sociali che ogni anno sviluppa programmi ed attività sociali sul territorio di riferimento.
Coop Italia, come Centrale di Acquisti e Marketing delle Cooperative Associate, cura in questo senso il controllo della sostenibilità sociale all'interno delle filiere di produzione in Italia ed all'estero.
Ne è un esempio particolare la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori clandestini nelle filiere ortofrutticole, a partire dal pomodoro, in collaborazione con Medici senza frontiere.

Caro/a collega, l'impegno di coop in tema di rsi così come dichiarato sul loro sito, è stato già riportato nell'ultimo commento proprio sopra al tuo.
Già che ci sono comunque volevo ribadire l'ammirazione per questa azienda dato come come già accennato sopra, la coop presenta anche la linea equosolidale "solidal coop". Dunque come possiamo vedere, coop si interessa sia di fornire opportunità ai produttori svantaggiati e sia della tutela di ambiente e salute con la linea biologica "viviverde". Aggiungendo poi le varie compagne sostenute (come appunto quella per ant) penso che sia davvero di grande esempio.