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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale

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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty GreenBuilding: societa' e tutela ambientale

Messaggio  0000723421 Lun Apr 04, 2016 3:30 pm

Un esempio di impresa particolarmente sensibile al tema della responsabilità sociale è la Kerakoll S.p.a., azienda leader a livello mondiale nella produzione dei materiali da costruzione. Essa, grazie alla sua attenzione per la tutela dell'ambiente, ha acquisito anche il vanto di essere la prima GreenBuilding Company al mondo, denominazione ormai integrata anche nel nome della stessa impresa (Kerakoll The GreenBuilding Company).
Questo attivo operato per la tutela ambientale e la salute del consumatore si evince sin da subito nel considerevole investimento di 15 milioni di euro realizzato dall’azienda per la costruzione del cosiddetto GreenLab, centro di ricerca e sviluppo che ha ottenuto il primato nel settore terziario italiano come primo edificio realizzato interamente con soluzioni ecosostenibili. Costruito su una superficie di 7 mila metri quadrati, al suo interno sono attivi, in 9 laboratori all'avanguardia, 87 ingegneri bio edili, il cui operato si concentra principalmente su: ricerca di prodotti a basso impatto ambientale, studio degli inquinanti indoor, materiali naturali alternativi al cemento, soluzioni per la sicurezza sismica e sviluppo di soluzioni per l'isolamento termico e l'efficienza energetica. L'attività del centro prevede anche progetti di collaborazione con università e altri laboratori a livello internazionale.
Senza dubbio ammirevole è il progetto di costruzione e del successivo funzionamento del laboratorio, che spicca per l’elevato livello tecnologico e ecosostenibile che è stato raggiunto: l’intento principale conseguito è stato di attingere il più possibile alle risorse naturali in entrambi le fasi. Il risparmio energetico viene concretizzato attraverso pareti termoisolate, sistema fotovoltaico, sensori per il controllo e la regolazione automatica tra luce artificiale e naturale e ampio impiego della geotermia. All'interno e all'esterno dell'edificio sono riscontrabili inoltre altre accortezze per diminuire l'impatto ambientale e sfruttare al massimo le risorse naturali, quali l'illuminazione naturale, il recupero dell'acqua piovana e delle acqua grigie, la depurazione e il riutilizzo delle acque meteoriche e una pratica applicazione della bioclimatica.
Degno di nota, sempre in relazione al centro di ricerca Kerakoll, è la sua peculiare forma a cono e l’ambiente verdeggiante limitrofo: questa particolare ambientazione è stata scelta con il fine di radicare ulteriormente la struttura all’interno del contesto ambientale e territoriale di riferimento, poiché’ riprende il paesaggio naturale che caratterizza la vicina Riserva Naturale delle Salse di Nirano (MO), mentre la figura dell’edificio in se’ è ispirata a quella degli antichi forni per la produzione di calce e ceramiche che hanno permesso lo sviluppo economico dell’area dell’odierno distretto ceramico di Sassuolo.  
I riconoscimenti ottenuti da questo simbolo di architettura sostenibile sono stati notevoli, si possono citare, ad esempio, il Premio GreenLife Innovazione Amica dell'Ambiente da parte di Legambiente (2010) e la selezione per la partecipazione alla 13.a Biennale di Architettura di Venezia, ispirata alla cura e all'attenzione per i luoghi di lavoro, due tematiche al centro della responsabilità sociale dell'impresa
L’azienda riserva ogni anno alla Green Reserach il 5,4% del fatturato, con lo scopo di permettere lo sviluppo di materiali da costruzione che abbiano un sempre minore impatto ambientale e migliorino la qualità di vita e il benessere psicofisico di coloro che frequentano e abitano gli edifici realizzati con le suddette materie.
Il rilevante impegno di Kerakoll in questo ambito è basato sul dato in base al quale il settore edilizio produce una percentuale di emissioni di CO2 pari al 40% del totale, percentuale maggiore anche rispetto al settore dei trasporti.
Sempre a sottolineare la forte presenza “verde” di Kerakoll nel settore industriale si può desumere dal fatto che essa sia l’unica azienda al mondo ad essersi dotata, a partire dal 2010, del cosiddetto GreenBuilding Rating, riconosciuto poi dalla Société Générale de Surveillance (SGS; societa’ leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica, analisi e certificazione): esso consiste in un sistema di certificazione della sostenibilità ambientale dei propri prodotti, la cui scala va dal livello ECO ZERO (prodotto ecosostenibile) a ECO 5 (prodotto ecologico e a basso impatto ambientale).
Nel 2005 Kerakoll avvia anche il cosiddetto Kerakoll Campus, una delle scuole di formazione più autorevole a livello europeo nello sviluppo della cultura green nel mercato dell’edilizia e a cui l’azienda destina il 3,2% del fatturato.
Numerosi sono stati i riconoscimenti che Kerakoll ha ottenuto per questo suo attivismo sociale, tra i quali meritano di essere citati il TTA Awards per la migliore iniziativa in campo ambientale (2011), il Premio Natura 2012 nella categoria “Edilizia”.
Ho ritenuto opportuno questo intervento, in quanto, la presenza in Italia di una societa’ di questo calibro e che svolge un operato così meritevole nell’ampio ambito della responsabilità sociale dell’impresa deve essere considerato senza dubbio come motivo di vanto e come un piccolo grande tassello che permetta di riscattare la reputazione imprenditoriale italiana a livello internazionale, minata negli ultimi anni da avvenimenti come il famoso “caso Ilva”, che hanno messo in luce, al contrario, la scarsa attenzione per la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro e anche della stessa popolazione a contatto con il complesso industriale.
All’interno di Kerakoll vengono invece messe in primo piano, nella filosofia di gestione professata dalla stessa societa’, la cura per l’ambiente, per la salute dei lavoratori che maneggiano quotidianamente i materiali in fase di produzione, ma anche per quella dei consumatori finali, a vantaggio dei quali si cerca di diminuire il più possibile le patologie derivanti da inquinamento indoor e migliorare la qualita’ di vita. In merito all’ambiente lavorativo dell’azienda penso sia appropriato specificare anche che Kerakoll è stata premiata nel 2009 dal Great Place to Work Institute tra le 100 aziende dove si lavora meglio e che a partire dal 2014 ha avviato un programma di assunzioni per giovani neolaureati di talento da assumere e formare per un periodo di 5 anni per la carriera di manager internazionale.
Da questi elementi si può quindi facilmente dedurre che la societa’ mette al centro del proprio operato sia i suoi lavoratori che la compagine sociale e l’ambiente, conformandosi in modo ottimale agli obiettivi perseguiti dalla CSR e permettendo un’integrazione sociale dell’economia.
Da premiare è anche sicuramente l’investimento annuale nella ricerca e nella formazione che, a ben guardare, è una tendenza controcorrente rispetto a quella del restante settore industriale e anche della compagine statale, in cui sono ormai abituali, soprattutto negli ultimi anni di crisi, i tagli nei suddetti servizi per il risparmio di risorse pubbliche.


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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty Le green practices ripagano le aziende

Messaggio  0000726426 Lun Apr 04, 2016 6:26 pm

E' certamente un motivo di vanto per noi e per il nostro paese. Fortunatamente, negli ultimi anni, nelle società italiane si è registrata una sempre più decisa propensione per l'adozione di comportamenti eco-friendly. Un'indagine condotta a Roma due anni fa dall'associazione Low Impact ha registrato che il 66,7% delle aziende, in Italia, è attento alla tutela dell'ambiente. Questo comporta l'adozione di politiche di responsabilità sociale d'impresa che mirano alla sostenibilità: risparmio energetico, sfruttamento di materiali ecocompatibili e raccolta differenziata dei rifiuti.
Il sondaggio Global survey of corporate social responsibility, portato avanti dalla multinazionale Nielsen, si è invece concentrato sui consumatori, il numero dei quali, disposto a pagare di più per un prodotto "green", è in continuo aumento: dal 44% del 2013 al 52% del 2015. A livello globale la percentuale sale al 66%, mentre a livello Europeo si ferma al 51%.
L'anno scorso Carrefour Italia ha stilato una elenco di 7 aziende italiane, selezionate fra i propri fornitori, candidandole ad uno speciale concorso: "La Grande sfida dei fornitori per il clima". Ad ognuna di queste aziende è stato riconosciuto il merito di eccellere in un particolare campo di sostenibilità ambientale: riduzione e valorizzazione energetica dei rifiuti (Avi.Coop S.c.a.); riduzione delle emissioni nell'atmosfera (Compagnia Italiana Sali CIS S.p.A.); sostenibilità nelle piccole imprese (Dial S.r.l.); agricoltura sostenibile (GIAS S.p.A.); logistica sostenibile, imballaggi e spedizioni (Lucart S.p.A.); mobilità sostenibile (Poly Pool S.p.A.) ed efficienza energetica (VMC S.r.l.).
Alla fine è stata dichiarata vincitrice Avi.Coop S.c.a. (Amadori), che ha spiccato sulle altre in merito alla riduzione e alla valorizzazione energetica dei rifiuti, attuata mediante la dotazione di specifici impianti in grado di valorizzare le biomasse e produrre biogas, a loro volta trasformabili in energia elettrica e termica.
Un altro esempio di azienda italiana eco-friendly -questa volta nel settore dei materiali- è quello di Iris Ceramica, leader mondiale nella produzione di ceramiche, marmi e graniti. L'azienda si è conformata agli standard internazionali stabiliti dalla bioedilizia, facendo della tendenza al rispetto delle norme di sostenibilità il proprio punto di forza, accattivandosi negli anni un elevato numero di clienti esigenti e attenti alla tematica ambientale. I materiali utilizzati da Iris Ceramica hanno ottenuto la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e HQE (Highr Quality Environmental standard) in virtù delle proprie caratteristiche eco-friendly.
Sono fermamente convinta che l'adozione di tali comportamenti (la cosiddetta green practice) oltre a garantire il rispetto dell'ambiente, arrechi un notevole vantaggio in termini di fatturato (a livello globale, per le aziende, si è registrato - nel 2015- un aumento del 4% nel proprio fatturato) e di competitività sul mercato all'azienda che li persegue, in una società, la nostra, che si dimostra ogni giorno più attenta alla tutela ambientale e al risparmio energetico. Essere socialmente responsabili, dunque, ripaga e i dati lo dimostrano: più di un consumatore su due risulta maggiormente propenso ad acquistare da aziende eco-sostenibili ed è disposto persino a pagare di più se ciò può garantire un beneficio anche nel lungo periodo.

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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty Nestlè: iniziativa "zero scarti"

Messaggio  0000724338 Mar Apr 12, 2016 6:39 pm

Navigando sul sito della Nestlè mi sono imbattuta in una iniziativa denominata Packaging e Sostenibilità. Il progetto prevede che un team di esperti si impegni nello studio di formati e materiali che consentano di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi dei prodotti sia durante l’impiego, sia quando vengono scartati. Grazie a tali studi, è stata registrata una costante riduzione dei materiali di packaging utilizzati e Nestlé Italia nel 2010 ha evitato l’utilizzo di 147 tonnellate di materiali per gli imballaggi. Per ottimizzare e ridurre l’impatto ambientale dei packaging l’azienda si è mossa alleggerendo e ottimizzando peso e volume degli imballaggi, riducendo, così, la quantità di materiale utilizzato per i packaging; utilizzando dei materiali che facilitano la riciclabilità ed usando materiali riciclati; ottimizzando la palettizzazione grazie ad una riduzione dei pack, in modo da ridurre il numero di pallet, e, quindi, di mezzi necessari per il trasporto. Nestlé adotta il metodo del “ciclo di vita del prodotto”, coinvolgendo tutti i suoi partner dal coltivatore al consumatore, al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale dei prodotti e delle attività. Il suo scopo, in tutti gli stadi del ciclo, è quello di usare le risorse naturali in modo efficace, di favorire l’uso di risorse rinnovabili gestite in modo sostenibile e di puntare ad arrivare a "zero scarti". Con tale iniziativa, Nestlé intende promuovere la sostenibilità ambientale.

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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty Re: GreenBuilding: societa' e tutela ambientale

Messaggio  0000644763 Mar Apr 12, 2016 10:00 pm

Un altro esempio in questa direzione può essere Intimissimi (gruppo Calzedonia), l’azienda italiana di biancheria intima fondata nel 1996 a Verona. Dal 2011 Intimissimi svolge la sua lotta per la sostenibilità del pianeta con iniziative ecosostenibili, per esempio invitando i clienti a portare i loro vecchi reggiseni di qualsiasi marca nei negozi al fine di raccoglierli per il riciclaggio; gli stessi clienti poi avranno uno sconto di 3 € per l'acquisto di un nuovo reggiseno. Questi capi vengono inviati a I: CO, una società di riciclaggio globale di calzature e abbigliamento.
L'intento di Intimissimi è quello di dar vita ad un riciclo creativo e virale per sensibilizzare le persone alla Green Economy, e in questo modo alimenta il riciclo di reggiseni, slip e maglieria per salvaguardare l'ambiente. I capi vengono selezionati e trattati in base alla loro condizione: possono essere trasferiti in altre parti del mondo per il loro riutilizzo, scomposti per creare nuovi prodotti o utilizzati per scopi diversi.
Dobbiamo considerare poi che oggi miliardi di tonnellate di rifiuti vengono buttati senza essere riciclati, mentre il 90% di questi potrebbero essere riutilizzati per dare vita a nuovi prodotti, dando così un nuovo valore all'usato.
Rinnovare il guardaroba diventa quindi un'azione sociale per contribuire al processo di sostenibilità globale dell'ambiente. Riciclare inoltre favorisce la diminuzione di spreco di materiali e di emissione di CO2 nell'aria da parte delle fabbriche.
L’obiettivo dunque è quello di sviluppare il messaggio che tutti noi possiamo fare uno sforzo per ridurre gli sprechi, riutilizzando elementi raccolti, risparmiando energia e risorse naturali e riducendo l'inquinamento.

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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty La vocazione verde di Sant'Anna

Messaggio  764397 Mer Apr 13, 2016 10:31 pm

Un altro importante esempio di azienda impegnata nell’ambito della RSI che ritengo di dover sottoporre alla vostra attenzione è Fonti di Vinadio Spa, con il marchio Sant’Anna il cui primo obbligo di responsabilità sociale è quello di conservare intatto il tesoro dell’ acqua, proteggendo l’ambiente alpino che la genera. Lo stabilimento di Vinadio è stato giudicato fra i più tecnologici ed efficienti al mondo, progettato secondo i criteri dell’architettura eco-compatibile e preso a modello dagli esperti di settore internazionali per le soluzioni innovative in termini di riduzione dell’impatto ambientale. La presenza di un’attività produttiva come questa, sviluppata sulla superficie estesa degli appezzamenti attorno alla sorgente, blocca la nascita di imprese “sporche” nel territorio, con emissioni nocive per l’aria e la natura. La vocazione “verde” di Sant’Anna si ritrova anche nella scelta logistica che privilegia, ove possibile, la rotaia anziché la rete stradale, riducendo l’impatto inquinante del trasporto e della distribuzione. Una logistica eco-friendly che si associa ai severi controlli sullo stato ambientale delle fonti Rebruant e sulle qualità dell’acqua per favorire la sostenibilità ecologica . Biobottle invece, frutto di ricerche tecnologiche avanzate, è la prima bottiglia da 1,5 lt. al mondo derivata da elementi vegetali, biodegradabile al 100% in soli 80 giorni e senza traccia di petrolio, nel rispetto dell’ecologia. All’innovazione “amica”, infine, si accompagna il costante monitoraggio della montagna: qualsiasi sua trasformazione, irregolarità, deformazione può essere immediatamente rilevata dai controlli di Sant’Anna, prevenendo possibili problemi e favorendo la tempestività di interventi a tutela dei valori più importanti per tutti:la vita e il pianeta che la ospita.

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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty Environment Park: a favore delle imprese ecologiche

Messaggio  0000726481 Sab Apr 16, 2016 7:40 am

Un approfondimento interessante a proposito del tema “GreenBuilding” ritengo sia costituito dall’analisi del cosiddetto “Environment Park”, nato nel 1996 per iniziativa della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, del Comune di Torino e dell’Unione europea. Offrendo a imprese e amministrazioni pubbliche soluzioni innovative, servizi di consulenza e progettazione per l’edilizia sostenibile e la bioedilizia, Environment Park rappresenta un’esperienza originale nel panorama dei Parchi Scientifici e Tecnologici in Europa per aver saputo coniugare innovazione tecnologica ed eco-efficienza. Il suo obiettivo è stimolare e raccogliere la domanda di innovazione promuovendo iniziative progettuali che coinvolgono il mondo accademico e imprenditoriale piemontese, centri di ricerca, parchi tecnologici e poli di innovazione.
Environment Park è articolato in due Business Unit, rispettivamente dedicate alla gestione immobiliare del complesso e all’attività di ricerca e innovazione. La Business Unit dedicata alla ricerca si è principalmente sviluppata intorno al concetto di eco-efficienza, con un approccio trasversale alla tematica ambientale. Gli ambiti operativi sono:
- Bioedilizia, dedicato all’attività di progettazione nell’ambito dell’architettura eco-compatibile;
- Progetti Ambientali Integrati, rivolto alle imprese per offrire soluzioni innovative ed eco-efficienti basate su trasferimento tecnologico, analisi ambientali e territoriali, strumenti innovativi di gestione ambientale;
- Energia, finalizzato a offrire un servizio di assistenza a imprese ed a enti pubblici nel campo delle tecnologie energetiche, attraverso attività di ricerca di soluzioni gestionali, tecnologiche ed impiantistiche-innovative;
- Plasma, orientato alla ricerca e al trasferimento tecnologico nell’ambito del trattamento delle superfici con nano-tecnologie eco-efficienti basate sul plasma.
Invece, la Business Unit dedicata alla gestione immobiliare è accompagnata da servizi di carattere tecnologico e logistico, tra i quali quelli che si occupano di condizionamento e riscaldamento con energie rinnovabili e di manutenzione delle aree verdi.


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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty "Wheels on Fire": riciclo creativo, ecologico e sostenibile

Messaggio  0000726481 Sab Apr 16, 2016 6:12 pm

Navigando su internet ho conosciuto un’altra iniziativa interessante a favore della sostenibilità ambientale promossa in Olanda dall’azienda “Wheels on Fire”. L’attività imprenditoriale consiste nel riciclare vecchi rottami di biciclette e farne dei luccicanti accessori d’abbigliamento o lampade e lampadari dal design accattivante. L’eco-impresa, fondata dal giovane olandese Jan Willem van Breugel, produce sacche per la spesa, portacellulari e borse lucide, accessori robusti ricavati dai vecchi sellini o dalle camere d’aria delle bici o ancora complementi d’arredo, illuminazione d’interni ottenuti dai cerchioni, addirittura comodini e tavolini. Milioni di biciclette ormai defunte provenienti da officine di riparazione, ma anche recuperate da cunette e canali dove giacciono abbandonate, quindi, vengono portate a Zevenbergen, piccolo centro poco distante da Rotterdam, dove Jan ha fondato la sua attività riadattando un vecchio mulino a vento e usandolo come la laboratorio, punto vendita e magazzino.

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GreenBuilding: societa' e tutela ambientale Empty Re: GreenBuilding: societa' e tutela ambientale

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