Bayer: società irresponsabile

Che cos’è Bayer? La Bayer AG è un’azienda chimica e farmaceutica fondata da Friedrich Bayer e dal collega Johann Friedrich Weskott, in Germania nel 1863. L’azienda è una delle più grandi in Germania e una delle case farmaceutiche principali a livello mondiale. Nel 1899 fu registrato il marchio “Aspirina” fu registrato per la commercializzazione mondiale che ebbe e che ora tutti noi conosciamo. La stessa, inoltre, è proprietaria di altri famosissimi marchi quali: Canesten o Aspirina C o Supradyn. Varie e complesse e diversificate sono le vicende che hanno caratterizzato il gruppo, il quale ormai ha una storia ultrasecolare. In questa sede mi preme effettuare delle considerazioni di carattere etico, in merito agli scandali che la vede, purtroppo, tutt’ora protagonista. La multinazionale sul suo sito professa una grande attenzione per la cura dell’ambiente e del Pianeta, per la vita umana e animale. Navigando in rete, cercando notizie in merito a questa azienda così famosa, mi sono imbattuta in moltissimi articoli, i quali riportavano un’infinità di scandali che hanno al centro proprio questa azienda. La serie infinita di atrocità commesse dalla citata società hanno un lontano inizio, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando questa appoggiò, in toto, la politica di Adolf Hitler, sostenendola finanziariamente e ideologicamente. La guerra impose che l’iniziale produzione di pesticidi, diventasse produzione di gas da utilizzare nei campi di concentramento, al fine di massimizzare lo sterminio di tutti coloro che li vi si trovavano. Uno di questi prodotti fu lo “Zyklon B”. L’azienda chiaramente ottenne grandissimi profitti, ma una volta persa la guerra, la società venne citata per i crimini contro l’umanità e sanzionata. Allora i regimi erano diversi e con questi pure la sensibilità nei confronti di argomenti che ora noi” moderni” riteniamo assolutamente imprescindibili (ad esempio l’incontrovertibile dignità della vita umana), ritengo però che un evento drammatico quando la Seconda Guerra Mondiale non abbia precedenti e ingenuamente, sono rimasta stupefatta dalla serie di scandali che successivamente hanno coinvolto nuovamente la compagnia. Per citare un’accusa più recente che ha visto in prima linea Bayer S.p.A. , troviamo che la casa farmaceutica ha speso ben 142 milioni di dollari per le cause intentate contro la pillola Yasmin. Solo negli Stati Uniti le cause contro la società sono state 11.900 di cui circa la metà riguardano trombosi e embolie polmonari. Secondo i dati del Ims Health, la vendita della pillola contraccettiva negli USA ha generato un mercato di 1,58 miliardi di dollari. Mi chiedo allora come sia possibile che un’azienda di tali dimensioni, con un peso così rilevante e influente nei meccanismi del mondo del mercato finanziario, che potrebbe con una minima parte del suo fatturato, cambiare il mondo, possa dare dare così poco peso alla vita umana, contraddicendosi a sua volta con la produzione di farmaci che, invece, dovrebbero migliorare la vita delle persone.

Ritengo innanzitutto già l'appoggio al regime totalitario nazista come indicativo della mentalità dalla quale questa impresa è nata e si è poi sviluppata. Volevo però concentrarmi su quello che è il concetto di etica della Bayer, e sul fatto di quanto sia indicativo della mancanza di fiducia in tale azienda farmaceutica la creazione della Coalition against BAYER, che afferma di star "monitorando la Bayer da 25 anni": questa si propone infatti di contrastare le pratiche pubblicitarie e di lobbying di questa società, attraverso azioni di informazione, investigazione, denuncia alle autorità. Nata alla fine degli anni '70 in Germania per un'iniziativa locale, adesso si è espansa in 46 Paesi a livello mondiale.
Questa organizzazione ha portato all'attenzione delle autorità diversi fatti, poi accertati dalle autorità competenti, che testimoniano come il modus operandi di questa azienda sia opaco, e incurante degli interessi ambientali e a maggior ragione di quelli degli stakeholder.
Ritengo che sia un paradosso di come, nonostante le sue pratiche socialmente irresponsabili, questa società non sia stata gravata di sanzioni adeguate ai comportamenti che ha tenuto. Voi cosa ne pensate, avete maggiori informazioni al riguardo?

Ho trovato il topic sopra discusso davvero molto interessante. Incuriosito dalle vicende riguardanti l'arcinota multinazionale farmaceutica, ho svolto alcune ricerche sul web e, tra le molteplici notizie, una mi è subito balzata agli occhi. La BAYER, infatti, sarebbe stata la prima azienda a commercializzare eroina (sì, avete capito bene), pubblicizzandola come un efficacissimo medicinale, dotato di effetti benefici, riscontrabili a breve termine. Intorno alla notizia che l'eroina fosse stata inventata e commercializzata dalla BAYER, si pensò inizialmente si trattasse di una storia fantastica, facente parte del filone delle teorie del complotto, una leggenda internazionale invece che metropolitana. Ma dopo una serie di approfondite indagini si è constatato come la Bayer non solo abbia inventato e commercializzato l'eroina ma l'abbia altresì pubblicizzata come un farmaco d'uso comune, indicato, specialmente, per curare sintomi blandi come irritazione della gola o tosse, e consigliato anche per somministrazioni ai bambini.
Furono proprio i bambini ad essere oggetto della pubblicità lanciata in Spagna, nel lontano 1912, da Bayer per il suo "ben tollerabile rimedio per la tosse" chiamato Heroin.
Secondo quanto riportato da Business Insider, il giornale che nel 2011 ha rintracciato e pubblicato le pubblicità divulgate in Spagna, i medici dovevano essere ben coscienti del fatto che tale farmaco potesse ingenerare nel soggetto una forte assuefazione già durante la campagna pubblicitaria, poiché la discussione circa questo aspetto problematico dell'eroina, in quel periodo, era già di pubblico dominio. Agli inizi del '900 la BAYER aveva avviato una campagna pubblicitaria senza precedenti. Le sue pubblicità in tutto il mondo lodavano enfaticamente le caratteristiche del prodotto. Non v'era malattia per la quale non fosse caldamente raccomandata questa "formuletta magica": sclerosi multipla, asma, cancro dello stomaco, epilessia, schizofrenia e molte altre. Si sosteneva che l'eroina funzionasse anche contro le coliche intestinali dei bambini. E, per la prima volta, migliaia di campioni gratuiti furono distribuiti ai medici affinché li testassero.
A detta del Financial Times, il dilagante successo commerciale riscosso da Heroin, assieme a quello dell'antidolorifico Aspirina suo contemporaneo, pose le basi per l'incontenibile ascesa della BAYER (che in origine produceva vernici) a multinazionale di livello globale.
Resto in attesa di apprendere da parte dei miei colleghi altre vicende riguardanti la suddetta azienda che, di primo acchito, poco sembra adeguarsi alle numerose politiche di RSI, delle quali si fa risoluta portavoce.

leggendo i post precedenti, ho subito messo nel motore di ricerca "Bayer" e il primo risultato trovato è stata la mission dell'impresa: SCIENCE FOR A BETTER LIFE. Etrata nel sito http://www.bayer.it/responsabilita-sociale/ mi sono subito imbattuta in una serie di immagini che richiamano vari punti fondamentali su cui la Bayer si impegna. in modo particolare :
Responsabilità sociale
L'impegno del Gruppo si caratterizza per la diffusione di prodotti e servizi che migliorino la qualità della vita e per l'attenzione rivolta alle persone e all'ambiente di ogni Paese in cui è presente.
Cultura
Il Gruppo si impegna da anni nell’ambito della crescita culturale, operando a fianco di istituzioni e organizzazioni in grado di promuoverla.
Sport
Bayer crede fermamente nella funzione dello sport e supporta numerose iniziative sportive, dedicate in particolare ai giovani e con una forte valenza sociale.
Sociale
Il rispetto per l’uomo e per l’ambiente è un valore a cui Bayer attribuisce grande importanza. Negli ultimi anni In Italia sono stati sviluppati molteplici progetti su temi di attualità con forte rilevanza sociale.
Ambiente
Bayer è seriamente impegnata nella protezione dell’ambiente attraverso l’applicazione di standard uguali in tutto il mondo. Per queste ragioni promuove progetti e iniziative legate alla sostenibilità ambientale.
Promuovere la Trasparenza
Trasferimenti di Valore agli Operatori Sanitari
Bayer è impegnata a promuovere la trasparenza nei trasferimenti di valore con gli operatori sanitariper accrescere la fiducia nei confronti dell’industria farmaceutica.
cliccando su ognuno di essi, si viene rimandati alla serie di progetti e interventi benefici e responsabilmente sociali in cui la Bayer prende posizione (potete vederli al link che ho inserito).

quindi, stiamo parlando di un'impresa assolutamente molto responsabile come emerge dai dati riportati dalla società stessa oppure di un'impresa irresponsabile, come emerge dai fatti in modo particolare quelli citati dai colleghi intervenuti precedentemente? e se così fosse, con l'aggravante di coprire i proprio "misfatti" con la veste di impresa etica?

Come ricordato da 0000722807, della vicenda colpisce in particolar modo la forte ipocrisia che l'azienda cela dietro una responsabilità sociale meramente di facciata. Sul sito "Bayer per l'ambiente" si legge che l'impresa ha "un sistema veramente innovativo di valutazione ecologica unico al mondo, che tiene conto dell'impatto ambientale nelle diverse fasi della filiera, dall'impiego della materia prima fino alla gestione e allo smaltimento finale". Come giustificare, dunque, la contaminazione delle coltivazioni di circa undicimila agricoltori di Arkansas, Louisiana, Mississippi, Missouri e Texas con il riso sperimentale geneticamente modificato che, ancora in fase di test da parte della multinazionale, non doveva essere rilasciato nell'ambiente? O, ancora, la notizia che Bayer si trova ad oggi in testa alla produzione di pesticidi eccessivamente pericolosi per l'ambiente e la salute, riportata dall'indagine di Greenpeace Germania del giugno 2008, non sembrerebbe in totale antitesi con la tanto osannata politica di sostenibilità ambientale?
I punti controversi sono molteplici. Se il “rispetto per l'uomo e per l'ambiente è un valore a cui Bayer attribuisce grande importanza”, che dire delle accuse rivolte alla multinazionale di presunte sperimentazioni di farmaci su esseri umani condotte nei paesi in via di sviluppo, in particolar modo in India? E nemmeno sul fronte etico Bayer emerge per la sua spiccata sensibilità. Per citarne solo una, nell'agosto 2011 Bayer venne sanzionata da parte della Prescription Medicines Code of Practice Authority per aver pubblicizzato tramite Twitter due farmaci soggetti all'obbligo di prescrizione medica, la cui pubblicità diretta è vietata al pubblico. O, ancora , la multinazionale è stata oggetto, più volte, di ammonizioni a causa del suo marketing aggressivo e di molte pubblicità etichettate come eticamente scorrette.

Alla luce dei fatti, dove si può riscontrare quell'”impegno per la diffusione di prodotti e servizi che migliorino la qualità della vita” e l'”attenzione rivolta alle persone e all'ambiente di ogni Paese in cui è presente”? Come giustificare la sua quotazione al Dow Jones Sustainability World Index (Djsi World), che la qualifica come “best in class” della sostenibilità?
La pratica sembra ancora una volta lontana da principi teorici e dichiarazioni di intenti. La RSI per Bayer rappresenta una mera operazione di marketing: apparire “bravi” agli occhi di tutti per tentare di nascondere comportamenti discutibili, che di responsabile hanno poco o nulla.

Ho trovato in Internet il codice etico della Bayer e, solamente leggendo la prefazione, mi sono resa conto che tutto ciò che dicono, che affermano di fare in modo responsabile, ai valori che esaltano, alle cose in cui “credono” sono utilizzate solo per andare a formare una maschera utile ad identificare la Bayer come un'impresa di cui fidarsi, in cui credere, da esaltare e imitare.
(Infatti la Bayer da anni “promuove” progetti per creare condizioni ottimali per assicurare una vita migliore, in particolare per le generazioni future promuovendo anche la crescita culturale e il rispetto per l'ambiente.)

riporto qui di seguito alcuni stralci della prefazione del codice etico dell'impresa:
“Bayer è un’azienda che opera a livello globale. Le nostre attività sono pertanto soggette in tutto il mondo ad un’ampia gamma di regolamentazioni e standard di legge.
Ciò rende la corporate compliance un argomento per noi particolarmente importante, poiché significa agire sempre con integrità, rispettando il quadro di riferimento giuridico ed etico.”

“La corporate compliance non è un concetto astratto, bensì un codice di comportamento che riguarda tutti.
Essa è valida per tutti i dipendenti, di ogni livello e grado, in ogni società del Gruppo Bayer e in tutti i paesi. Solo aderendo rigorosamente a questi standard possiamo evitare alla nostra azienda, e quindi a tutti noi, rischi legali ed economici significativi. In questo modo proteggiamo anche gli interessi legittimi dei nostri stakeholder, ad esempio clienti, fornitori e azionisti, e rispettiamo i bisogni della società, come la protezione delle persone e dell’ambiente.”

“Osservare sempre queste regole è perciò essenziale per continuare ad essere orgogliosi di lavorare per Bayer anche in futuro ed è il solo modo con il quale otterremo l’accettazione da parte della società delle nostre attività di business e un continuo aumento del valore aziendale.
La nostra Policy di Corporate Compliance è la cornice all'interno della quale agire in conformità alle regole. Essa si basa su principi consolidati, che hanno sempre guidato le nostre attività di business: competenza, onestà e affidabilità.”


Nella la sua massiccia partecipazione per oltre 125 anni nei settori di salute, agricoltura e chimica industriale, la Bayer ha accumulato una notevole storia di crimini multinazionali, che vanno dalla fabbricazione di sostanze mediche controverse (eroina, Ciproxin, Baycol), allo sviluppo di veleni e agenti chimici per uso bellico (Chlorine gas, Zyklon B e VX), all’utilizzo del lavoro forzato durante la seconda guerra mondiale, a numerosi casi di avvelenamenti, effetti collaterali e inquinamento ambientale, collegati ai suoi prodotti chimici e farmaceutici.
Tutto questo stona con quello in cui l'impresa afferma di impegnarsi.