Il mondo delle banche e RSI

Anche in ambiti come il settore bancario vi sono esempi di responsabilità sociale d'impresa. In merito a ciò, vorrei segnalare l' attività di Unicredit che si è mostrata socialmente responsabile su vari fronti. Si evidenzia un impegno concreto sia nell'ambito esterno alla banca, nell'instaurazione dei rapporti con il cliente, che nell'ambito interno, nello sfruttamento intelligente della forza lavoro. Esempi delle attività svolte nel primo ambito, sono state i piani di rivisitazione dei contratti in un' ottica di maggiore equità, tutela del cliente e comprensibilità, in collaborazione con Cittadinanzattiva (movimento per la partecipazione civica e la tutela dei cittadini). Solo una relazione con il cliente basata sulla trasparenza e su un servizio eccellente consente di offrire soluzioni innovative e sicure, adatte alle diverse necessità. Inoltre, i rapporti con i fornitori del Gruppo sono fondati sull’ obiettività , privilegiando lo scambio di  competenze e informazioni e in questa direzione si inserisce il progetto SIRF, Sostenibilità e Integrità nei Rapporti con i Fornitori, che fornisce delle linee guida per l’operatività e un set di strumenti di monitoraggio e certificazione della Sostenibilità ed Integrità dell’azienda nei confronti dei fornitori. In merito alla dimensione interna, si è impegnata per il miglioramento della qualità delle proprie risorse.Il modo migliore per offrire un servizio eccellente al cliente è investire nella professionalità delle risorse.Dal 2003 è attivo sulla rete intranet del Gruppo una sezione dedicata al reclutamento interno che consente a tutti i dipendenti di conoscere direttamente le opportunità di lavoro pubblicate dalla aziende del Gruppo con la possibilità di candidarsi immediatamente. Un’opportunità che offre l’occasione di affacciarsi, a chiunque lo desideri, sulla scena internazionale.
Grazie alle iniziative di Fondazione Unidea, invece, i colleghi hanno l’opportunità di dedicarsi ad attività di volontariato e beneficenza fuori dall’ orario di lavoro, come dimostrano ad esempio i progetti "Employee Volunteering" e "Gift Matching" (quest’ultimo prevede che, per ogni contributo versato dal dipendente, la Fondazione elargisca un contributo finanziario di pari importo).

Cara/o collega,
ti ringrazio per lo spunto molto interessante su un tema di fondamentale importanza per il nostro Paese, che non a casa viene definito 'bancocentrico'. Partendo dalle iniziative lodevoli che hai illustrato promosse da Unicredit, leader nel settore dell'impegno sociale in Italia, proporrei una riflessione sul ruolo che rivestono nel nostro Paese le Banche di credito cooperative. Ritengo che le loro caratteristiche essenziali, il loro legame con il territorio, lo scopo mutualistico e i vincoli che legano il capitale alla comunità di riferimento, siano un grande incentivo ad iniziative di carattere sociale, che da sempre le BCC promuovono a livello locale. Il loro ruolo è di rilievo in particolar modo nelle piccole realtà cittadine, in cui la mancanza di grandi imprese potrebbe causare una mancanza di fonti di finanziamento per iniziative e manifestazioni a sfondo sociale; ma è proprio in questo settore che queste banche si sono fatte notare, a partire dalle vecchie Casse rurali ed artigiane, nate per la cooperazione tra i soggetti più deboli sul mercato. In ogni statuto di BCC si legge questa clausola: [i]“La Banca… ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l'educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune ”, a dimostrazione dell'impegno volontaristico e costante nel perseguire l'interesse della comunità. Su questa linea di pensiero si collocano anche documenti quali la Carta dei Valori del credito cooperativo, la Carta di Coesione e infine la Carta della Finanza Libera, Forte e Democratica. Questi istituti hanno ricoperto un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale ed economico, essendo sempre vicini ed attenti alle esigenze dei soggetti più svantaggiati.
Ritengo che le BCC siano state e siano destinate ad essere ancora non solo il cuore pulsante dell'economia italiana, ma anche un ottimo propulsore degli impegni di responsabilità sociale d'impresa.

A proposito di RSI e banche volevo segnalare una banca che, come già discusso in un altro topic di questo forum, in diverse occasioni si è dimostrata un interessante realtà di banca socialmente responsabile sia nel modus operandi sia nel campo della finanza etica: mi riferisco a Banca Popolare Etica.
Nel sito della banca in questione nella sezione dedicata alla responsabilità sociale di impresa si legge:
“Consideriamo la nostra responsabilità sociale come un progetto di sviluppo sostenibile globale, che coinvolge tutti gli aspetti della vita aziendale, dal core business fino al coinvolgimento di tutti gli stakeholder con i quali interagiamo. Questo impegno discende direttamente dai nostri principi, espressi nell'art. 5 dello Statuto e nel Codice Etico. Cosa significa? Fare impresa secondo i criteri della Responsabilità Sociale d'Impresa corrisponde alla volontà di realizzare un modello di impresa nuovo e innovativo che, a partire dalla propria mission, sia in grado di:
-adottare criteri di eticità nell'attività di intermediazione finanziaria;
-sviluppare e sperimentare un sistema di governance multistakeholder ricercando modelli decisionali basati su meccanismi partecipativi e sul dialogo con ogni categoria di stakeholder;
-perseguire relazioni industriali innovative;
-estendere il principio della responsabilità anche alle conseguenze delle proprie azioni fino ad includere la catena di fornitura;
-adottare strumenti non autoreferenziali per una verifica della responsabilità sociale delle scelte e dei comportamenti aziendali;
-partecipare attivamente alle campagne promosse dalla società civile;
-collaborare, in partenariato con altre organizzazioni, ad iniziative orientate alla difesa dei diritti umani e alla promozione della cultura della responsabilità sociale d'impresa.
Dato il riconoscimento del forte impatto socio-ambientale che l'attività di intermediazione creditizia può avere, ci siamo dotati coerentemente di un ampio ed articolato Sistema di Gestione della Responsabilità Sociale d'Impresa. Il Sistema di Gestione della Responsabilità Sociale di Banca Etica consente di pianificare, garantire, rendicontare e innovare la nostra responsabilità sociale, creando valore e vantaggio competitivo.
I principali strumenti sono: il Codice Etico, il Bilancio Sociale, il Valore Sociale, Valutazione Socio-Ambientale dei finanziamenti alle Persone Giuridiche, Il modello di organizzazione e gestione. “
Tali parole, che spesso si trovano scritte in modo simile su tutti i principali siti di banche italiane, talvolta non si avvicinano minimamente alla realtà. Ultima e recente dimostrazione di ciò, l’ha fornita la scoperta degli atteggiamenti di impiegati e dirigenti di alcuni istituti di credito riformati del decreto legge n. 59/2016.
Ebbene credo che Banca Etica rappresenti una sincera eccezione, nella quale la realtà coincide con ciò che la banca si propone di essere e con ciò che si propone di fare.
Essa offre i classici servizi di qualsiasi banca ma utilizza il denaro raccolto per iniziative di carattere “etico”: iniziative per la tutela dell’ambiente, azioni culturali, progetti di reintegro sociale per soggetti svantaggiati e non solo; la banca in questione esclude investimenti, che, pur se potenzialmente remunerativi, sono contrari a un impiego morale del denaro: ad esempio,non vengono finanziate aziende che impiegano lavoratori minori. Banca Etica continua a crescere e nel 2015 ha prodotto un utile di 750 milioni di Euro nonostante eroghi microcredito a tassi di interesse molto bassi e continui anche in periodi di crisi la sua politica “etica” (ad esempio non ha accettato il denaro proveniente da procedure di “voluntary disclosure”).
In conclusione, a mio avviso, Banca Etica dimostra che il ruolo delle banche e della finanza in relazione ad iniziative di RSI, può essere decisivo: agire nel rispetto dell’uomo può contribuire al sostegno e allo sviluppo economico.