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Il caso Ferrero

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Messaggio  0000724210 Lun Apr 18, 2016 6:08 pm

Recenti sondaggi hanno dimostrato come l’azienda Ferrero sia uno dei gruppi più attivi dal punto di vista dell’attuazione delle politiche di CRS.
Ferrero, già dal 2006, partecipa ai lavori della piattaforma d'azione europea per l'alimentazione, l'attività fisica e la salute, nel cui ambito ha assunto una serie di impegni riconducibili a quattro categorie di gruppi: la formulazione dei prodotti, l'educazione alimentare, la promozione dell'attività fisica e la comunicazione pubblicitaria responsabile. I risultati ottenuti sono molto positivi.
Attraverso un coinvolgimento nella ricerca scientifica, Ferrero contribuisce a promuovere abitudini alimentari corrette nei confronti dei giovani; inoltre va segnalata la partecipazione al progetto "MiaOver50", il quale espone una relazione sugli aspetti nutrizionali di una dieta ideale per la terza età.
In secondo luogo si consideri l'applicazione da parte del gruppo Ferrero della strategia IFBA, in tema di comunicazione pubblicitaria responsabile. Tale strategia stabilisce che lo stesso gruppo si impegna a non pubblicizzare i propri prodotti in televisione, sulla stampa, o via internet ad un pubblico costituito prevalentemente da bambini con meno di 12 anni.
Il modello di business di Ferrero è costruito per garantire la massima freschezza e qualità dei prodotti. Per raggiungere questo obiettivo vi è un costante monitoraggio presso i rivenditori, essendo fra l'altro lo stesso codice etico adottato dal gruppo Ferrero, a presupporre un'attività di controllo costante direttamente presso i siti produttivi dei fornitori. Va poi considerato il fatto che oltre al rigido controllo interno, la sicurezza alimentare è garantita anche mediante la verifica di enti esterni, indipendenti e certificati.
Inoltre durante i periodi estivi vengono ritirati dal mercato quei prodotti che non presentino ottimali condizioni organolettiche nonostante non sia stata ancora raggiunta la data preferenziale di consumo.
I prossimi obiettivi che il gruppo Ferrero intende perseguire sono i seguenti : da un lato si intende implementare un centro unico di raccolta reclami del mercato, dove confluiscano tutte le segnalazioni dei consumatori; dall’altro si intende estendere la certificazione di sicurezza alimentare ISO 22000 a tutti gli stabilimenti del gruppo.
Infine per il periodo del 2020, l'auspicio è quello di ottenere una certificazione ISO con un unico manuale. In tal modo i vari stabilimenti nel mondo costituirebbero un unico stabilimento virtuale globale.

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Il caso Ferrero Empty Presentazione a Expo 2015 il "VI Rapporto di responsabilità sociale d'impresa"

Messaggio  722481 Lun Apr 18, 2016 8:11 pm

Concordo con te su quanto hai scritto sopra. Trovo che l'azienda Ferrero, alla luce di ciò che hai rivelato e delle informazioni che ho trovato, abbia applicato con doverosa coerenza il tema della responsabilità sociale. Per continuare il tuo discorso volevo ricordare che lo scorso anno a Milano, durante Expo 2015, il Gruppo Ferrero ha presentato il sesto rapporto di responsabilità sociale d’impresa, il quale affronta diverse tematiche. In particolare, fa luce sulle attività di sostenibilità sociale e ambientale portate avanti in tutto il mondo dal 1 settembre 2013 al 31 agosto 2014, nonché la visione strategica di Ferrero verso il 2020 (di cui hai già parlato). Il rapporto testimonia come il Gruppo Ferrero abbia nel cuore la responsabilità sociale. Lo scenario di questa iniziativa è stato, non casualmente, Expo Milano 2015, in cui la presenza dell'azienda è stata tutta orientata alla sostenibilità e, in questo, pienamente integrata con i valori stessi dell’Esposizione Universale. A testimonianza di tutto ciò le strutture del Gruppo Ferrero utilizzate per l'Expo hanno continuato a creare valore anche dopo, attraverso un gesto di “restituzione”. Saranno infatti riassemblate per diventare un centro di formazione o un luogo per la comunità in una delle realtà meno fortunate in cui Ferrero opera.

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Messaggio  0000734697 Lun Apr 18, 2016 8:19 pm

Un articolo de "Il Sole 24 ore", risalente al 2013, scritto da Emanuele Scarci, parla appunto della Ferrero, ponendola come protagonista della RSI. Questa multinazionale ha attuato una strategia con il desiderio di raggiungere degli obiettivi di sostenibilità, entro il 2020: dai diritti umani alla tutela dell'ambiente.
Infatti, come riportato sul sito della Ferrero RSI (https://www.ferrerocsr.com/index.php?lang=IT), "le due anime" della responsabilità Ferrero sono:
1 : il pianeta - 2 : le persone. Per quanto riguarda il punto 1, il gruppo, infatti, si impegna a produrre nel rispetto dell'ambiente; per quanto riguarda il punto 2, il gruppo mostra costantemente attenzione nei confronti dei propri dipendenti, ex dipendenti, consumatori...
Francesco Paolo Fulci, presidente della Ferrero spa, in questo articolo, enuncia: "«La nostra responsabilità sociale si fonda su quattro pilastri: l'attività della Fondazione Ferrero che ha il duplice obiettivo di prendersi cura degli ex-dipendenti Ferrero e di promuovere iniziative artistiche e culturali che riguardano il Piemonte. Gli altri pilastri fanno riferimento ai prodotti e alla qualità: sicurezza alimentare, freschezza e approvvigionamento sostenibile delle migliori materie prime nel rispetto dei diritti dell'uomo; poi il programma volontario "Kinder+Sport", a sostegno dello sport in tutto il mondo e per lottare contro la sedentarietà e l'obesità infantile. Infine l'ultimo pilastro: le imprese sociali «con tre imprese sociali operanti in India, Sud Africa e Camerun con 2.400 addetti».
Le imprese sociali, che per Giovanni Ferrero (amministratore delegato dell'industria dolciaria) sono "la più concreta espressione dei nostri valori, ispirati da una logica non di beneficienza ma di imprenditorialità illuminata", hanno l'obiettivo di creare e aumentare i posti di lavoro nelle aree meno favorite dei paesi emergenti.
Chiudo con una frase enunciata dal presidente Fulci, capace di farci comprendere di più, riferita all'amministratore delegato Giovanni Ferrero: "Ripete spesso che la cosa più importante sono i valori etici: molte società parlano spesso di responsabilità sociale d'impresa, noi ce l'abbiamo nel sangue e la pratichiamo costantemente".


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Messaggio  0000187903 Mar Apr 19, 2016 11:18 am

vorrei aggiungere un ulteriore prestigioso riconoscimento per la "Ferrero" che sottolinea il suo straordinario impegno di attuazione di politiche RSI:dopo aver ottenuto il riconoscimento della miglior reputazione al mondo tra le aziende del settore alimentare,arriva il "Ranstad Awards":la Ferrero risulta al primo posto tra le aziende più attrattive come potenziale datore di lavoro,ottenendo il 76% del consenso degli intervistati.
"Riceviamo oggi un ulteriore prestigioso riconoscimento, accolto con orgoglio e accompagnato da un sempre maggiore senso di responsabilità verso le 'Persone Ferrero'. Le persone al centro: questo è parte della nostra filosofia, una concezione del lavoro che mette in evidenza e valorizza anche gli aspetti sociali, non solo quelli economici e finanziari"
L'azienda è stata preferita alle altre per la sicurezza sul posto di lavoro,atmosfera di lavoro piacevole,buon equilibro tra vita privata e professionale.
Tutto ciò dimostra ancora una volta come l'investimento e l'attuazione di iniziative CSR che non siano "di facciata" possono contribuire allo sviluppo e al successo di un'azienda

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Messaggio  0000702393 Gio Apr 21, 2016 2:17 pm

volevo segnalare che Sul proprio sito "Greenpeace International", il gruppo ambientalista dedica un intervento al tema della deforestazione legata al consumo dell’olio di palma (uno dei componenti della Nutella), e sottolinea che da questo punto di vista Ferrero è una delle compagnie mondiali che più si è impegnata per trovare soluzioni ecologiche: "Per andare incontro alle richieste dei suoi consumatori - scrive Greenpeace - Ferrero è stata una delle prime società ad annunciare una policy interna per cessare l’utilizzo di olio di palma derivante da deforestazione".

Greenpeace rileva anche che l’olio di palma non viene utilizzato solo per la Nutella, ma per una serie infinita di altri prodotti, dai saponi ai dentifrici, dalle patatine fritte al biodiesel, e che sono in corso programmi per ottenerlo senza ricorrere necessariamente alla deforestazione.

Ma a dar ragione alla Ferrero c'è anche il Wwf. La dottoressa Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf, promuove a pieni voti l'azienda che utilizza esclusivamente olio di palma certificato al 100%: "È l’unica certificazione esistente che assicura che le palme vengano coltivate solo in certe aree, per esempio campi già destinati all’agricoltura, senza intaccare le foreste, e che l’irrigazione venga fatta in modo sostenibile e consapevole, senza un utilizzo sconsiderato di pesticidi. L’Rspo tutela non solo l’habitat naturale e le specie animali ma anche le comunità locali che spesso vengono sfruttate dalle multinazionali per la produzione".

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Messaggio  363220 Dom Apr 24, 2016 7:37 pm

A maggior riprova di quanto la volontarietà possa davvero essere un valore aggiunto e possa fare in concreto la differenza anche nel mondo imprenditoriale, proprio riguardo "il caso Ferrero", mi permetto di aggiungere qualcosa rispetto a quanto già rilevato dagli altri colleghi.
Documentandomi a mia volta a riguardo ho ritenuto opportuno segnalare che già dal 1983 la Ferrero ha istituito un ente denominato “Opera
Sociale”, destinato inizialmente ad accogliere gli anziani del Gruppo, così da sviluppare il senso di continuità della loro appartenenza all’ azienda.
Nel 1991, dalle premesse dell' Opera Sociale, nasce la Fondazione la "Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero".
Si tratta di una fondazione di ispirazione prettamente culturale e sociale, dove si trasformano i valori in un valore del quale può beneficiare l' intera collettività ed, in primis, tutti i soggetti direttamente coinvolti nella ideazione e nella realizzazione dei prodotti; essa, pertanto, si divide tra progetti di matrice culturale e sociale e, in particolare, si impegna a concentrarsi su temi altamente significativi per la comunità locale e nazionale con relative attività svolte direttamente dalla Fondazione anche a sostegno di altre istituzioni (ad esempio dottorati di ricerca, ricerche medico-scientifiche, borse di studio, master universitari).

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Messaggio  579894 Gio Apr 28, 2016 6:01 pm

Per il secondo anno consecutivo la Ferrero si conferma l'azienda con la più alta reputazione sul mercato italiano seguita dalla BMW e dalla Pirelli, la classifica viene realizzata analizzando la percezione che il consumatore ha di una azienda valutandola secondo sette diversi parametri: prodotti e servizi, grado di innovazione, ambiente lavorativo, governance, responsabilità sociale, leadership e performance.
Il Presidente Francesco Paolo Fulci ha affermato, che nella storia del nostro paese Adriano Olivetti è stato il precursore della responsabilità d'impresa, e Michele Ferrero ha recepito, fin dal 1961, in pieno questa filosofia mantenendo un basso profilo e rifuggendo dalla ostentazione e dalla tentazione di farsi pubblicità, molte iniziative sociali sono rimaste ignote per la ferma volontà di non diffonderle al grande pubblico.
Penso che proprio questo profilo renda l'impresa Ferrero un esempio da imitare, data poi la particolare attenzione rivolta ai suoi impiegati ed alle problematiche sociali e umanitarie da voi indicate.
Concludo riportando i principi aziendali su cui si basa, che troviamo nel sito della Ferrero: lealtà e fiducia, rispetto e responsabilità, integrità e sobrietà, passione per la ricerca e l'innovazione, infine lavorare, creare, donare: "ci riconosciamo nel motto lavorare, creare, donare, formulato e voluto da Michele Ferrero sin dall'inizio della sua attività". In sostanza privilegiano l'etica del fare rispetto alla pratica dell'apparire.

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Messaggio  0000727606 Sab Apr 30, 2016 4:27 pm

Ho letto quanto riportato dagli intervenuti sul caso Ferrero.
Tutti, ovviamente, esaltano la bontà delle scelte imprenditoriali di questa industria, esaltandone il continuo miglioramento.
Succintamente tutti coloro che hanno ritenuto di scrivere qualcosa sull'argomento lo hanno fatto in forma trionfalistica, come se le scelte adottate da Ferrero fossero delle oculatissime e giuste risoluzioni personalmente scelte dalla proprietà per rendere l'azienda il più compatibile possibile con le odierne regole anche etiche e sociali. In realtà, ritengo che tali toni vadano un po' smorzati sulla base di alcune considerazioni.
Sappiamo tutti che la Ferrero è un'industria che insiste sul mercato da molti decenni, leader assoluto in origine nella produzione di specialità di surrogato di cioccolato ed in seguito di cioccolato vero e proprio, confezionato in mille modi diversi.
Dulcis in fundo l'idea della produzione della Nutella, prodotto fondamentale per il raggiungimento della massima notorietà, della leadership sul mercato, nonché del massimo profitto.
Ciò , ovviamente, a motivo di una conduzione aziendale e di scelte aziendali susseguitesi nel tempo sicuramente vincenti sotto ogni aspetto.
Sulla base delle considerazioni svolte appare concetto più che ovvio sostenere che l'azienda Ferrero, sicuramente svincolata da tanto successo da ogni problematica di natura economica, abbia avuto tempo modo e soldi per poter dedicare parte della sua attenzione anche al perseguimento di quei fini collaterali alla produzione propri di una azienda moderna e soprattutto leader sul mercato.
Parliamo quindi di eco sostenibilità, salvaguardia dei lavoratori, benessere del lavoratore in azienda ecc.
Oserei dire al riguardo che tali concetti dovrebbero essere visti a contrariis. Ovvero: sarebbe ben strano che una azienda di grande successo e di grandi dimensioni come la Ferrero non avesse oggi adottato le più moderne metodologie produttive, di certificazione e quant'altro adottando ancora metodi e sistemi legati ad un passato superato.

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Messaggio  0000685175 Ven Mag 06, 2016 10:56 am

Il Gruppo Ferrero sta espandendo anno dopo anno sempre di più la propria presenza nei paesi esteri fino a consentire al Gruppo di avere collaboratori in 97 diverse nazionalità, anche se ancora a tutt’oggi la gran parte delle attività sono in Europa. Non dimentichiamo che nel corso dell’esercizio 2011/2012 ci sono state circa 2.310 nuove assunzioni, per un totale di 25.270 posti di lavoro ed è attivo nella formazione del personale con una serie di iniziative. Iniziative intraprese in ambito di salute e sicurezza sul lavoro, nonché programmi per favorire l’accesso dei lavoratori diversamente abili. Io ho conosciuto un dipendente che ha lavorato diversi anni alla Ferrero, il quale mi ha riferito che veramente i lavoratori sono sempre sereni, perché vengono capiti dall’azienda e quando hanno difficoltà non sono mai pressati, ed inoltre a volte, quando chiedono dei giorni di permesso gli vengono concessi più giorni di quanto hanno chiesto proprio perché capiscono e danno libertà al lavoratore e fanno si che gli stessi si sentano parte dei loro progetti e si sentono membri effettivi del Gruppo, quindi io credo che sia difficile che vengano raggiunti dei livelli così alti di responsabilità sociale da altre aziende oltre la Ferrero. Sicuramente ci sono, ma per arrivare a questi livelli devono impegnarsi davvero tanto.

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