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LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI

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LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI Empty LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI

Messaggio  0000722554 Mer Apr 06, 2016 7:41 pm

Si è da poco svolta la sesta edizione del Randstad Award, storico riconoscimento che, per quest’anno, ha visto primeggiare l’azienda italiana Ferrero.
Si tratta di uno studio affidato all’Istituto belga ICMA, condotto su oltre 200mila persone in 25 Paesi diversi, con lo scopo di misurare il livello di attrattività delle aziende percepita dai possibili dipendenti.
Alla domanda "in quale azienda vorreste lavorare?", il 76,5% degli intervistati ha espresso la propria preferenza proprio in favore dell’azienda inventrice della Nutella, prodotto che tutto il mondo ci invidia. Secondo e terzo posto sono occupati rispettivamente da Apple e Maserati.
Quello della Ferrero è un successo dovuto principalmente al perseguimento di una responsabilità sociale d’impresa sempre attenta ai propri dipendenti.
Questo è, infatti, quanto dichiara l’azienda di Alba: "Le persone al centro, questo è parte della nostra filosofia, una concezione del lavoro che mette in evidenza e valorizza anche gli aspetti sociali, non solo quelli economici e finanziari. Pochi giorni fa abbiamo raggiunto un nuovo importante traguardo: il Reputation Institute ha sancito che il Gruppo Ferrero è la società con la miglior reputazione al mondo tra le aziende del settore alimentare. Siamo inoltre la prima azienda italiana per reputazione nella classifica globale 2016. Questi importanti riconoscimenti, ricevuti a pochi giorni di distanza, hanno origine anche da un costante impegno in iniziative di Responsabilità Sociale, sintetizzate nella strategia CSR di Gruppo. Quest’ultima è focalizzata su eccellenza, qualità e innovazione, sul supporto alle comunità locali anche attraverso l’opera della nostra Fondazione Ferrero e le nostre Imprese Sociali, ma anche su una comunicazione trasparente, sulla promozione di stili di vita attivi tra le giovani generazioni, così come sul forte impegno verso pratiche agricole sostenibili nel rispetto dell’ambiente. Ma soprattutto sulla cura per le persone che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del nostro Gruppo, la storia di un successo globale, di una multinazionale italiana, i cui prodotti raggiungono ormai ogni angolo del mondo."
Un risultato importante per la Ferrero, ma anche per l’economia italiana tutta, troppo spesso accusata di non tutelare a dovere gli interessi dei propri lavoratori e di concentrarsi eccessivamente sul profilo economico, trascurando quello sociale.
Potrebbe essere il punto di partenza per il rafforzamento di una politica sociale che abbia a cuore le persone, ancor prima della prestazione lavorativa che queste offrono; uno stimolo anche e soprattutto per quelle imprese offuscate da logiche egoistiche e noncuranti del benessere del singolo.
Riuscirà l'imprenditoria italiana a cogliere la palla al balzo?

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LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI Empty FERRERO: " Il cliente e il lavoratore al centro "

Messaggio  0000722427 Gio Apr 07, 2016 10:32 am

La rivista settimanale Tempi riporta i dettagli della partecipazione del gruppo Ferrero S.p.a all'esposizione mondiale di Milano 2015.
La Ferrero S.p.a sceglie come titolo di Expo2015 "il cliente e il lavoratore al centro. L'impegno della Ferrero per nutrire davvero il pianeta " e spiega come da anni, nella relazione annuale sulla responsabilità sociale, rende concreto questo obbiettivo con salari più alti e welfare aziendale anche nei paesi meno sviluppati.
L’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero Spa, ha sottolineato in che senso “nutrire” per Michele Ferrero si coniugasse con una maggiore attenzione alla persona, sia come cliente che dipendente
Nei 20 stabilimenti produttivi e nelle 9 aziende agricole Ferrero, c’è anche una cura speciale per il personale dipendente. Se è vero, anzitutto, che per il particolare tipo di prodotto l’impegno richiesto è stagionale, è pur vero che il 73 per cento dei contratti è a tempo indeterminato e il trend è in crescita. Inoltre, il Gruppo in ogni paese in cui lavora, anche in quelli in via di sviluppo, offre stipendi superiori ai minimi legali, cui spesso si aggiungono accordi integrativi con le rappresentanze sindacali, che portano a migliori trattamenti, come i premi di risultato. Negli stabilimenti di Camerun, India e Messico, dove è ancora molto dolorosa la piaga dello schiavismo, il rapporto tra i salari base Ferrero e quelli minimi legali è di quasi due a uno. La Fondazione Ferrero, inoltre, assicura a tutti gli ex dipendenti con 25 anni di anzianità aziendale la copertura di tutte le spese socio-sanitarie, mentre gli attuali dipendenti possono anche contare su un sostegno per i loro figli. Non c’è infatti solo il nido aziendale di Alba a condizioni agevolate (oggi frequentato da 80 bambini, di cui circa il 10 per cento figli di residenti, indicati dal comune), un noto esempio di welfare d’impresa in Italia.
Come segno di attenzione alla persona c’è infine il contrasto agli eccessi alimentari e all’obesità dilaganti nei paesi sviluppati. Ferrero mette in commercio l’85 per cento dei suoi prodotti in porzioni inferiori alle 130 calorie a pezzo, nell’ottica di una piccola golosità che lasci spazio a frutta e verdura nella dieta quotidiana. Il gruppo è poi impegnato anche nella promozione di uno stile di vita sportivo, con il finanziamento di numerosi progetti che promuovono nelle scuole italiane sport quali la pallavolo (Ferrero è il principale sponsor della nazionale di volley azzurra), l’atletica leggera e la scherma.
La sesta edizione del Randstad award ha riconfermato il primato mondiale dell'azienda italiana, dando la conferma, se ce ne fosse bisogno, che si tratta dell'azienda dolciaria per eccellenza del nostro territorio e non solo. La Ferrero di Alba, infatti, continua ad essere un colosso anche in questi tempi di crisi, guadagnando rispetto all'anno scorso, 7 posizioni con un fatturato di 10,5 miliardi di dollari e una crescita del 5,6%.
Credo fortemente che questo sia il risultato di una minuziosa e premurosa attenzione nei confronti sia dei consumatori che dei lavoratori, considerati prima ancora che dipendenti persone.



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LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI Empty Ferrero e la sua lotta sul sociale

Messaggio  724859 Gio Apr 07, 2016 2:59 pm

Gli italiani sognano di lavorare in Ferrero, Apple e Maserati: sono queste le aziende vincitrici della sesta edizione del Randstad Award, il riconoscimento assegnato a Palazzo Mezzanotte da Randstad. Lo studio, commissionato all’istituto belga Icma e condotto su oltre 200000 persone in 25 paesi in modo indipendente, ha visto trionfare l’impresa italiana che si è distinta per i suoi comportamenti socialmente responsabili. Le imprese sociali Ferrero infatti sono a tutti gli effetti imprese commerciali: il loro fine è infatti quello di creare profitto; tuttavia le loro attività sono connotate da uno spirito sociale che le conduce ad investire nelle aree meno favorite dei paesi emergenti. È proprio qui infatti che cercano di creare posti di lavoro. Oltre a ciò i loro comportamenti socialmente responsabili li conducono a realizzare progetti di carattere umanitario e sociale per tutelare la salute e favorire la crescita dei bambini in quelle zone. Dal 2008 al 2014 infatti i livelli occupazionali delle imprese sociali Ferrero ha conosciuto dei picchi soprattutto in paesi come il Camerun, l’India e il Sudafrica. Le missioni delle imprese Ferrero sono quelle di fornire ai collaboratori un reddito per il sostentamento di sé e della famiglia ed in questo modo di assicurare la formazione professionale e nutrire una nuova cultura del lavoro a livello industriale. Proprio le attività industriali sono congegnate in modo tale da sfruttare le risorse di quel territorio per favorire la creazione di altri posti di lavoro. Ennesimo segno indicativo dello spirito sociale Ferrero lo ritroviamo nel crescente tasso di occupazione femminile che in Camerun e Sudafrica ha raggiunto il 65% circa. Sul fronte delle iniziative di carattere umanitario sono stati avviati progetti di realizzazione e ristrutturazione di asili nido e scuole in India e in Camerun. Il fatto che questa grande impresa italiana stia conducendo le sue imprese commerciali con un grande spirito sociale genera un risultato importante non solo per se stessa e per il suo livello di immagine a livello mondiale ma anche per l’economia italiana: oltre ad indebolire le tesi che le imprese italiane non si diano abbastanza da fare sul sociale, potrebbe costituire uno step importante per rafforzare questa politica sociale.

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LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI Empty Re: LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI

Messaggio  0000727479 Lun Apr 11, 2016 5:59 pm

Mi ricollego a quanto riportato nei commenti precedenti dai miei colleghi per ribadire quanto la Ferrero sia effettivamente uno dei modelli principali cui ogni piccola-media impresa (mi riferisco soprattutto al nostro contesto nazionale) dovrebbe necessariamente adeguarsi in materia di responsabilità sociale d'impresa. Mi sembra emblematico, a tal fine, riportare quelli che furono gli obiettivi sostenibili che la Ferrero si pose nell'anno 2013 per il successivo quinquennio e che sta inesorabilmente portando a compimento, non smentendosi mai come una delle più attive tra le promotrici di una reale e non mendace RSI. Nel rapporto di quasi trecento pagine sulla responsabilità sociale del 2013 che la Ferrero presentò presso la sede del Sole 24 Ore, ai fini della pubblicazione dello stesso, vennero fornite informazioni circa gli obiettivi già raggiunti e quelli da realizzare in questo campo dal gruppo di Alba, leader nel settore dolciario con 20 stabilimenti distribuiti in tutto il mondo e dichiarante un fatturato annuo che si aggira intorno agli 8,4 miliardi di euro. «Ferrero ha la responsabilità sociale nel suo Dna», sostiene in incipit di intervista Francesco Paolo Fulci, presidente della Ferrero s.p.a. citando le parole di Michele Ferrero che quasi 60 anni fa si rivolgeva ai dipendenti asserendo ciò: «Mi riterrò soddisfatto solo quando sarò riuscito a garantire a voi un sereno e sicuro avvenire». Un modello imprenditoriale e di responsabilità d’impresa che – continua Fulci – «si fonda su quattro pilastri. Il primo è rappresentato dai nostri prodotti (con la sola Nutella fattura 1,7 miliardi di euro, n.d.r.) che sono rispettosi dei consumatori. Il secondo è la Fondazione Ferrero, che si occupa di tutti i nostri ex dipendenti vita natural durante. Il terzo è costituito dalle Imprese Sociali Ferrero, che in Africa e in Asia si occupano della salute e dell’educazione dei bambini. Il quarto e ultimo è costituito dallo sport uno dei modi per combattere l’obesità».
La cosiddetta "prova del 9" perverrà nel 2020, anno in cui la Ferrero auspica di raggiungere i 10 obiettivi inerenti la sostenibilità che si è prefissata. Taluni, invero, già ampiamente centrati. Mi riferisco, a titolo esemplificativo, a quello dell’energia autoprodotta che oggi sorpassa il 75%. O a quello avente ad oggetto le materie prime, come l’utilizzo di uova di gallina allevate per il 100% a terra e la certificazione di sostenibilità degli oli di palma di cui la Ferrero si avvale nella propria produzione (anche se sarebbe altamente raccomandabile diminuire il ricorso a questa tipologia di oli). Altri ancora in fase di raggiungimento, soprattutto quelli inerenti al discussissimo tema di riduzione delle emissioni di co2 (40% in meno), di emissioni di gas serra (30%) con il precipuo obiettivo di ridurre il proprio peso ambientale. Per di più, entro il 2020 il Gruppo Ferrero si impegnerà a ridurre il consumo idrico per unità di prodotto del 20%. «Nel panorama italiano, dove le aziende a proprietà famigliare che arrivano a una certa dimensione, si fermano e tendono a non andare più avanti, la filosofia imprenditoriale della Ferrero è unica dato che afferma esplicitamente che si deve crescere su nuovi mercati con nuovi stabilimenti e nuovi prodotti non andando solo a vendere ma a trasferire un nuovo sistema imprenditoriale altrove. Il tutto attraverso un concetto chiave che è quello della sostenibilità nell’innovazione che la proietta nel futuro attraverso un patto di fiducia coi lavoratori e con le loro famiglie, con i consumatori e con gli ex lavoratori», ha saggiamente evidenziato, durante il suo intervento, il professor Mario Deraglio. «Il nostro segreto è molto semplice. Passione, innovazione e l’etica, che per noi ha un’importanza straordinaria. E poi noi crediamo nella politica del fare e non nella politica del dire», ha concluso Fulci. Riusciranno nell'odierno panorama imprenditoriale italiano, le p.m.i. a far proprio, magari innovandolo, un esemplare e operativo modello di RSI, sulla scia delle politiche magistralmente adottate dalla Ferrero s.p.a.? Non che altri esempi di aziende, quali la Ferrero, non siano riscontrabili all'interno del nostro Paese, sia chiaro; tuttavia ritengo che la vera e propria sfida che, in qualche modo l'azienda in questione, lanci all'imprenditoria italiana sia l'adozione di un'etica d'impresa che si basi fondamentalmente sulle peculiarità interne (inerenti tanto al personale generalmente inteso quanto alle strategie occupazionali e gestorie) di cui ogni impresa possa farsi vanto, spingendola verso un adeguamento a canoni e politiche societarie, ormai internazionalmente riconosciuti in materia di RSI.

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LA FERRERO E IL PRIMATO IN MATERIA DI RSI Empty "Lavorare,creare,donare"

Messaggio  0000733408 Mer Apr 13, 2016 9:10 am

“Nella storia del nostro paese – ha detto Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero spa – Adriano Olivetti è stato il precursore della responsabilità d'impresa. Michele Ferrero è stato colui che ha recepito, già dal 1961, in pieno questa filosofia, mantenendo però sempre un basso profilo e rifuggendo dall'ostentazione e dalla tentazione di farsi pubblicità. Molte iniziative sociali sono rimaste quasi ignote per la ferma volontà di non diffonderle al grande pubblico” ( Da “Il Sole 24 Ore”, in data 11 luglio 2013).
Il nostro paese, tuttora, non vanta innumerevoli multinazionali, quindi con grande orgoglio, posso dire che il gruppo Ferrero è un esempio a livello mondiale di cosa significhi essere una società responsabile.
Come emerge dalle parole del presidente Francesco Paolo Fulci, il fondatore dell’azienda, sin dalle sue modeste origini, ha sempre avuto una spiccata sensibilità nei confronti dell’ambiente e soprattutto di quel “capitale umano” di cui ora l’azienda dispone. Michele Ferrero ci ha lasciato il 14 febbraio 2015, un uomo la cui filosofia era “lavorare, creare, donare”, filosofia che divenne motto dell’azienda. La grande storia dell’azienda nasce nel lontano 1983, la sua fortuna è stata la tradizione: gianduia e cacao, due elementi che, se combinati perfettamente, danno vita alla “Nutella”, la quale ora è conosciuta in tutto il mondo. Al di là di quelli che sono i successi innumerevoli dell’azienda, senza ribadire quanto è stato detto dai miei colleghi, vorrei soffermarmi sulle parole spese al momento della morte del signor Ferrero: “Michele Ferrero non era né un genio, né un'eccezione e sarebbe un errore rubricarlo come tale nell'enciclopedia delle grandi figure imprenditoriali di questo paese. Al contrario, era un imprenditore italiano come tanti, coi medesimi riferimenti culturali, la medesima preferenza del dialetto all'inglese, la medesima idiosincrasia per il sapere accademico. È stata la prova, Michele Ferrero, che quel tipo di imprese e quel tipo di imprenditori possono comunque dire la loro nel mercato globale perché hanno alle spalle un'eredità di saperi e tradizioni che se innovate e adeguatamente comunicate possono dire la loro anche in un contesto competitivo difficile come quello attuale. Che ogni eredità, se messa in gioco con il lavoro, la creatività e una certa dose di propensione al rischio, può generare qualcosa di infinitamente più grande.
La miniera d'oro su cui siamo seduti, la vera grande rendita di posizione che ci avvantaggia rispetto a qualunque altra economia globale sono queste migliaia, milioni di piccole, medie, grandi eredità imprenditoriali, culturali, storiche. Se la sua storia ci permetterà di capire tutto questo, se servirà a far comprendere alla politica su cosa deve concentrare i propri sforzi di sostegno e promozione, se servirà alle banche per investire su questo gigantesco asset italiano, allora Michele Ferrero ci avrà lasciato in eredità ben più della Nutella o dell'Estathè. Chiamatela politica industriale, chiamatela vision. Io preferisco chiamarlo futuro. “di Francesco Cancellato, in data 21 febbraio 2015. Dalle parole del giornalista emerge chiaramente come Michele Ferrero, non verrà ricordato per la ricetta della Nutella, ma per la ricetta che fa diventare grandi. Non è necessario per avere successo, adottare una politica nella quale al primo posto vi sono i profitti e poi la propria identità sociale e culturale. Il gruppo Ferrero insegna che, per proiettarsi nel futuro e avere successo nel mercato di oggi, è essenziale non dimenticarsi chi si è: è necessario ricordare e avere rispetto per le tradizioni e le eredità da cui si è sorti, per poi lanciarsi nel grande mondo economico spietato e competitivo.
L’elemento più importante per il fondatore, e che poi ha trasmesso ai suoi figli e ai suoi dipendenti, che venivano trattati da lui come membri di una grande famiglia, era il sistema di valori etici. Molte società, infatti, parlano di responsabilità sociale d’impresa, ma il gruppo questa responsabilità ce l’ha nel sangue e la pratica quotidianamente. Molte sono le aziende che in Italia ispirano il proprio operato alla responsabilità sociale d’impresa, ritengo però che il gruppo Ferrero abbiamo una marcia in più: ”[…] le imprese sociali che portiamo avanti, non sono opere di beneficenza, ma di imprenditorialità illuminata.”
(parole di Giovanni Ferrero, “Il Sole 24 Ore”, in data 11 luglio 2013).

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Messaggio  724326 Mar Mag 10, 2016 3:25 pm

Io penso che Ferrero abbia capito cosa si debba intendere per sviluppare quell'egoismo intelligente di cui si parla in tema di RSI e che abbia capito che gli effetti non possono essere che positivi, soprattutto in riferimento all'immagine della stessa società. Se si cerca su internet Ferrero e RSI o Ferrero e olio di palma tutti i link non fanno altro che riportare commenti positivi che non possono fare altro che attirare la clientela, già alta, per qualsiasi alimento, la Ferrero produca! Il Gruppo Ferrero ha presentato, a Expo Milano 2015, il sesto rapporto di responsabilità sociale d’impresa (CSR), che riflette le attività di sostenibilità sociale e ambientale portate avanti in tutto il mondo dal 1 settembre 2013 al 31 agosto 2014, nonché la visione strategica di Ferrero verso il 2020.
Il rapporto testimonia come il Gruppo Ferrero abbia la responsabilità sociale nel proprio DNA!!!
Lo scenario di questa iniziativa è stato, non casualmente, Expo Milano 2015, in cui la presenza del Gruppo Ferrero è tutta orientata alla sostenibilità e, in questo, pienamente integrata con i valori stessi dell’Esposizione Universale. A testimonianza di tutto ciò le strutture del Gruppo Ferrero utilizzate per l'Expo continueranno a creare valore anche dopo, attraverso un gesto di “restituzione”. Saranno infatti riassemblate per diventare un centro di formazione o un luogo per la comunità in una delle realtà meno fortunate in cui Ferrero opera. Stupendo, no? Credo proprio che la risposta, alla domanda se l'imprenditoria italiana sappia stare al passo, sia positiva!
Nella strategia portata avanti dal Gruppo Ferrero si coniugano da sempre qualità, innovazione, cura delle persone, comunicazione trasparente, sostegno delle comunità locali, promozione di stili di vita attivi tra i giovani, forte impegno verso pratiche agricole sostenibili e salvaguardia dell'ambiente.
Una visione coerente negli anni, anche alla luce del cambio delle strategie della CSR che è passata dai 4 pilastri della responsabilità sociale (Prodotti, Fondazione Ferrero, Imprese Sociali e Kinder+Sport) a una nuova, a partire dal rapporto di quest’anno, denominata Persone e Pianeta.
Il Gruppo Ferrero è orgoglioso di annunciare che dal 17 novembre 2015 è tra i membri del Palm Oil Innovation Group (POIG). Lo hanno chiesto in tanti, ecco fatto!
In risposta alle aspettative di dipendenti e consumatori, l'appartenenza al POIG rappresenta un ulteriore passo avanti nel cammino per garantire la sostenibilità della catena di approvvigionamento di olio di palma.
LCome primo passo del percorso verso la sostenibilità dell’olio di palma, dal 2005 Ferrero è membro attivo della RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil), organizzazione internazionale che definisce gli standard per la produzione di olio di palma nel rispetto dell'ambiente e delle comunità locali.
Oggi Ferrero è una delle prime aziende ad aderire al POIG con l'obiettivo di continuare a costruire sulle norme e gli impegni di RSPO. Questa nuova adesione mira a stabilire nuove pratiche commerciali che portino all’eliminazione della deforestazione, degli incendi ai fini di sviluppare nuove piantagioni su terreni torbosi e delle violazioni dei diritti delle comunità e dei lavoratori. Wink

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Messaggio  0000726054 Dom Mag 15, 2016 12:44 am

Da sempre, lo spirito imprenditoriale della Ferrero si appoggia su valori forti, riflessi della sua origine e della sua storia. In questi valori l’uomo ha naturalmente preso un posto centrale al seno dell’impresa.
In tale contesto, la Ferrero propone una politica sociale ambiziosa mirata al benessere dei suoi impiegati. Due principi chiave guidano questo processo: l’obiettivo costante di far crescere l’impresa e la volontà di privilegiare lo sviluppo dei suoi collaboratori.
In questi ultimi anni tale progetto sociale si è concretizzato in Ferrero Francia con la creazione di una cellula sociale al servizio degli impiegati, con l’apertura di un asilo d’impresa e di un mini club all’interno dei suoi locali per rispondere al problema di affidamento dei bambini.
Per esempio in Messico, la Ferrero sta provvedendo all’implementazione di un college scolarship program: in Ecuador e in Argentina gli impiegati hanno degli sconti nei supermercati; Ferrero Lussemburgo mette a disposizione un campo di calcetto e da tennis per le persone più sportive!
E questo elenco è soltanto una piccola parte delle iniziative intraprese nel mondo Ferrero!

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