ANMIL ed i nuovi sviluppi per il risarcimento danni da amianto

L’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) è nata nel 1943 ed è riconosciuta come un Ente morale con personalità giuridica di diritto privato, cui è affidata la tutela e la rappresentanza delle vittime di infortuni sul lavoro, delle vedove e degli orfani dei caduti (D.P.R. 31 marzo 1979). L’associazione tutela i lavoratori da 70 anni promuovendo nuove leggi sulla tutela per infortuni e il conseguente reinserimento lavorativo. Inoltre cerca di sensibilizzare la popolazione riguardo il delicato tema di sicurezza sul lavoro.
Attualmente l’ANMIL conta 400 mila iscritti in tutto il territorio nazionale: oltre la Sede Centrale di Roma, ci sono 20 Sedi regionali, 105 Sezioni provinciali, 200 Sottosezioni, 500 Delegazioni comunali. L’ultima Legge di Stabilità, approvata prima di Natale, ha permesso ad ANMIL di realizzare un sogno durato per più di 15 anni: d’ora in poi anche gli indennizzi INAIL riguardanti il danno biologico avranno il loro adeguamento annuale come ogni altra prestazione sociale. L’adeguamento riguarderà solo gli indennizzi riferiti ad eventi verificatesi dopo il 25 Luglio 2000, sarà operativo dal 1 Luglio 2016. Ci sono poi stati anche sviluppi interessanti per quanto riguarda le vittime dell’amianto, alle quali sono dedicate varie disposizione della Legge sopra citata. In base a tali interventi, la maggioranza contributiva riconosciuta agli ex lavoratori di imprese di decoibentazione e bonifica, che non abbiano maturato requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente e che risultino malati con patologia asbesto-correlata, si applica non solo nel 2015, come previsto dalla normativa precedentemente in vigore, ma anche nel corso del 2016, 2017 e 2018. È stato anche istituito il Fondo per le vittime dell’amianto in favore degli eredi dei soggetti deceduti in seguito a patologie asbesto-correlate. Tale fondo è di 10 milioni di euro ad anno a partire dal 2016 fino al 2018 compresi.

L’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) è intervenuta in altre questioni per tutelare il rispetto della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro. Una questione alla quale ha partecipato è la seconda udienza del processo contro l'ex comandante Schettino. Il processo è avvenuto il 24 marzo del mese scorso di fronte al Tribunale Penale di Grosseto e ANMIL aveva l'assistenza dell'Avv Massimiliano Gabrielli di Roma. Il processo riguardava le violazioni alle norme antinfortunistiche e di sicurezza sul lavoro accadute a bordo della Concordia durante la fase dell'emergenza ed in cui hanno trovato la morte, oltre a 26 passeggeri, anche sei marittimi imbarcati. Nel processo di Grosseto ANMIL chiede di essere risarcita per i danni morali subiti per il mancato rispetto delle norme a tutela della sicurezza dei lavoratori poiché il suo Statuto prevede oltre all'assistenza alle vittime degli incidenti sul lavoro, la promozione delle attività di prevenzione degli infortuni e tale finalità é stata vanificata dal mancato rispetto delle normative di settore grazie soprattutto alle politiche economiche di risparmio sulla sicurezza dell'armatore. Proprio l'armatore chiamato nel processo come responsabile civile ha chiesto il rinvio dell'udienza del 24 marzo eccependo un difetto formale riguardante il termine della notificazione della sua chiamata in causa. Il Tribunale per prudenza ha preferito rinviare l'udienza al 30 maggio, peraltro segnalando che comunque intende decidere il processo entro luglio per evitare problemi di prescrizione.