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Barbie: potete essere ciò che volete (finalmente)

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Messaggio  0000734450 Sab Apr 16, 2016 5:40 pm

Dal 1959 è un'icona di stile e un modello per ogni bambina. La bambola più conosciuta del mondo, quella dal guardaroba più invidiato, un prototipo di bellezza a tal punto da far diventare un modo di dire il cosiddetto "sembri una barbie". Questo giocattolo della Mattel è stato fin da subito un successo: 351.000 pezzi, al prezzo di 3 dollari ciascuna nel suo primo anno di produzione. nonostante ciò però, le critiche da parte dei consumatori non sono mancate poichè il fascino della bambola è infatti inevitabilmente legato allo stereotipo che la stessa propone: gambe chilometriche, magrezza invidiabile e look sempre curato con migliaia di accessori tra cui scegliere. Ci si domanda infatti se questa figura, palesemente irreale dal punto di vista di qualsiasi adulto assennato, non possa indirizzare le bambine a perseguire un modello di vita improntato sulla superficialità e sul materialismo.
A questo si aggiunge la tenera età dei consumatori cui il prodotto è indirizzato ed è proprio per questo che le critiche vengono esclusivamente da genitori o comunque persona che rientrano in una fascia di età più matura.
Negli ultimi anni a questo proposito si è dunque verificato un cambiamento notevole: proprio quest'anno alla fine di Gennaio è stato annunciato che la barbie vestirà panni diversi. Già da qualche tempo la Mattel si era impegnata a promnuovere l'uguaglianza sociale producendo bambole di diverse etnie, ma ora l'icona si dividerà in quattro in quanto verrà prodotto in quattro formati diversi. Più bassa rispetto all'originale o più in carne, verrà usata come veicolo per far capire alle bambine che non solo non devono aspirare ad un unico modello di bellezza, ma che, attraverso la duttilità della barbie, possono altresì diventare tutto quello che vogliono. Una bella iniziativa soprattutto considerando che a livello di vendite iniziali, la Mattel non ha riscosso il modello sperato. Questo è un buon esempio di un'azienda che a discapito dei guarìdagni sceglie di imporre un cambiamento radicale che si spera, nel tempo, possa fare la differenza.

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Messaggio  0000724335 Sab Apr 16, 2016 7:14 pm

La Mattel, con questa iniziativa, ha dimostrato che dietro le finalità prettamente economiche di un’impresa c’è molto di più. Oggi, riuscire ad accettarsi e piacersi sembra un’utopia in una società basata su modelli perfetti e pregiudizi fondati, soprattutto, sull’aspetto fisico. Sin da piccole, le bambine soffrono se hanno qualche chilo in più, proprio perché si paragonano alla compagnetta di danza perfetta. Questa sensazione è ancor più accentuata nel momento in cui anche le bambole o i giocattoli sono “perfetti”. L’iniziativa della Mattel, anche se ha riscosso poco successo in termini economici, ha sicuramente una finalità sociale d’impatto, in quanto rappresenta una prima iniziativa per abbattere l’enorme muro di stereotipi e pregiudizi della società moderna.

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Messaggio  0000689773 Dom Apr 17, 2016 1:31 pm

Iniziativa socialmente molto responsabile, ma personalmente non penso che questa nuova iniziativa della Mattel sia stata ideata principalmente per far capire alle bambine che non devono essere delle “barbie” per essere considerate belle, penso piuttosto che questa iniziativa sia stata dettata da un mero desiderio/bisogno di accrescere i propri utili economici. Personalmente da bambina non ho mai pensato che il canone a cui ci si riferisce parlando delle “barbie” fosse quello giusto, ideale, perché inizialmente la vedevo semplicemente come una bambola con cui giocare, mentre invece adesso la vedo come un’utopia, quasi una malattia. Il fatto che i bambini in tenera età possano pensare che quello della vite stretta e delle gambe chilometriche sia l’aspirazione massima nella vita credo sia più una sorta di scusa di facciata. Sarò in malafede io, ma non penso che il vero motivo dell’iniziativa della Mattel sia quello di accettarsi come si è, ma piuttosto di rilanciarsi come prodotto innovativo e all'avanguardia per vendere più prodotti, cercando l’approvazione del genitore, vero compratore. Io stessa se fossi genitore comprerei una bambola che rispecchi la realtà, pur essendo consapevole che la bambina non riuscirebbe mai a cogliere l’aspetto certamente più profondo che c’è dietro. Detto questo mi sorge una domanda che vorrei porre ai miei colleghi: ammettendo che le bambine riescano a cogliere lo stereotipo che la “barbie” propone, non può essere che, vedendo più modelli così differenti tra loro, paradossalmente questa iniziativa possa “fare la differenza” in maniera negativa?

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Messaggio  /0000723545 Dom Apr 17, 2016 7:16 pm

Anche io ho letto questa iniziativa di Mattel di mettere in commercio modelli di Barbie con forme più aderenti alla realtà. Le nuove Barbie presentano dimensioni più realistiche: sono la petite, ovvero quella minuta, la tall, ovvero quella alta, e la curvy, cioè quella più formosa e sinuosa. La Mattel a proposito ha dichiarato: "l'impegno di Barbie è consentire alle bambine di poter fare scelte che riflettono il mondo d’oggi, visto con i loro occhi."
Anche io ritengo che dietro questa decisione della Mattel ci siano, in primis, ragioni di profitto e sicuramente non basta una barbie più "in carne" per risolvere problemi gravi, come quello dell'anoressia. Penso però che la vendita di Barbie con forme più realistiche possa avere un'influenza positiva sulle bambine nell'accettazione della costruzione della propria immagine. Credo che anche in questa fase della crescita le bambine possano risentire dei modelli culturali veicolati attraverso questo tipo di giocattoli.

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Messaggio  0000737964 Lun Apr 18, 2016 2:53 pm

In passato Mattel era stato criticato per avere proposto, attraverso la sua Barbie, un canone di bellezza legato all’eccessiva magrezza, diffondendo così un messaggio sbagliato e pericolo per la salute tra le bambine. L’azienda si è sempre difesa sostenendo di offrire un modello femminile positivo e moderno con professioni di ogni tipo dal medico alla donna di affari e aggiungendo che il corpo della bambola era fatto in quel modo non per essere realistico, ma per permettere alle bambine di svestirla e rivestirla più facilmente. Tuttavia dal 2014 si sta cercando di creare Barbie con misure diverse comportando la vendita di più accessori e di vestiti con taglie di vario tipo. Per questo ritengo che il “lancio” di nuove barbie più realistiche contribuisce solo ad aumentare il profitto dell’azienda. Però sono sicura che, poiché ora sono più simili alla realtà, possono dare un buon messaggio alle bambine per aiutarle ad accettare il proprio corpo, dato che la comparsa dei disturbi alimentari è sempre più frequente in giovane età.

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Messaggio  0000723020 Lun Apr 18, 2016 4:22 pm

La Mattel attraverso l'articolo pubblicato dal Time “Now can we stop talking about my body?” ha deciso di spiegare le ragioni del suo cambio rivoluzionario di rotta. La Barbie non avrà più un fisico stereotipato, ma cercherà di avvicinarsi di più alla varietà alla diversità dei corpi femminili. La scelta di investire sulla realtà e sulla diversità è rivoluzionaria per un marchio che ha sempre avuto lo stesso volto. Intento lodevole, a parere di alcuni; ma altri vi vedono solamente una trovata per incrementare le entrate in calo, dal momento che ormai le nuove generazioni non chiedono ai propri genitori di ricevere in regalo la nuova Barbie!!
Kim Culmone, vice presidente del dipartimento di design di Barbie, ha dichiarato che il progetto di rebranding, al quale è stato assegnato il nome evocativo di Project Dawn, ha richiesto oltre due anni. Il primo passo è stato uno studio attento degli “hater” di Barbie su internet. Gli argomenti più frequenti riguardavano gli stereotipi di genere – tanto in termini di divisione fra i giocattoli per bambini e bambine, quanto in termini di aspettative errate che i più piccoli possono formarsi su cosa voglia dire essere una ragazza o una donna – , la promozione di un ideale di bellezza poco sano, atto ad alimentare un cattivo rapporto con il proprio corpo e la sensazione di fallire se non ci si conforma a un certo stereotipo, e la scarsa rappresentatività della diversità che donne e bambine sperimentano nella vita reale. A fronte di questi dati, è stata data carta bianca ai designer ed è stato loro chiesto di re-immaginare completamente e senza limiti l’identità di Barbie. La Mattel però, prima dell'azzardata mossa, aveva già cambiato rotta da tempo. aveva cominciato con un uso meditato dei social quali YouTube, per rendere più moderna la bambola. Youtube è diventato in breve tempo il canale di comunicazione principale del brand e le campagne di marketing che sono state attuate in questo contesto, anche appoggiandosi a noti influencer, hanno preparato il terreno per un ribaltamento dei valori. Solamente dopo, la società procedette con il restyling della bambola, pubblicando la nuova versione curvy della stessa sulla copertina del Time Magazine.
Chissà che così le bambine, incuriosite da questa bambola molto più simile al loro aspetto, non tornino a giocare con uno dei giocattoli che, più di tutti, ha segnato l'infanzia delle generazioni precedenti.

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Messaggio  746267 Lun Apr 18, 2016 5:40 pm

Nate probabilmente per riprendere in mano le redini della situazione, le recenti iniziative di Mattel propongono un’inversione di tendenza: “Non sarai più tu a somigliare a Barbie, ma sarà lei a somigliare a te” suggeriscono infatti le nuove campagne di promozione.
È l’inizio di un’evoluzione del marchio, progettata per incoraggiare i genitori a rivalutare il ruolo che Barbie può svolgere nella vita dei bambini.
Questa iniziativa nasce per ricordare ai genitori di oggi che, attraverso il potere dell’immaginazione, Barbie permette alle bambine di esplorare il loro potenziale illimitato.
Personalmente non ritengo si tratti di una campagna negativa, in quanto finalmente le bambine di oggi non dovranno necessariamente crescere confrontandosi con il modello perfetto di donna, da sempre rappresentato dalla impeccabile bambola Barbie, ma potranno essere loro a scegliere il personaggio Barbie con cui maggiormente si identificano.
La bambola bionda è stata fortemente presa di mira nel tempo, in quanto si è sempre visto in lei un modello inarrivabile per le bambine: si era anche calcolato che la sua vita fosse troppo stretta rispetto al seno e alle gambe e che quindi, se Barbie fosse esistita davvero, non avrebbe potuto fisicamente stare in piedi.
E così la vita si è allargata, le bambole sono diventate anche di colore e oggi vantano una ventina di varianti tra colore di occhi e di capelli. Anche il guardaroba di Barbie è diventato più casual, con capi più adatti alla vita quotidiana e, addirittura, ultimamente ha anche abbandonato gli immancabili tacchi per optare per delle ballerine.
Ma una cosa che sempre ci ha insegnato, una cosa che sempre ci ha dimostrato questa bambola è che, alla fine, una donna può essere qualsiasi cosa perché nessuno può permettersi di tarpare le ali ai sogni dei bambini: almeno loro, hanno il lusso di crederci ciecamente e ci si può solo arrendere davanti alla loro immensa immaginazione.
I bambini, quando giocano, ci credono: per loro non esiste una reale divisione fra finzione e realtà, quindi, in quel momento, credono davvero di essere quello che sono.
E alle bambine, di fatto, poco importa di quanti chili potrebbe pesare Barbie nella realtà perché, in quel momento, si immedesimano. Il giocattolo, l’oggetto, diventa solo un tramite, un prolungamento della loro figura: loro, in quel momento, stanno facendo la maestra, il coach, la hostess e così via. La bambola è solo l’oggetto su cui proiettano se stesse, ció che in quel momento svolge il loro ruolo.
In molti hanno affermato che lo spot pubblicitario della nuova Barbie rappresenti un video che comunica e sostiene il potere di autodeterminazione delle donne: è ovvio che soprattutto oggi può trattarsi di una campagna pubblicitaria non esente da critiche, tuttavia personalmente non mi sento di condannarla poiché vorrei davvero che un giorno mia figlia crescesse credendo di poter essere qualsiasi cosa voglia diventare.

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Messaggio  0000624438 Lun Apr 18, 2016 8:20 pm

L'iniziativa della Mattel, a mio avviso, è di forte impatto! Le bambine/adolescenti/donne sono vittime dei loro stessi demoni (ho un kg in più, non sono alta, non sono bionda, non sono sufficientemente formosa).. demoni che si celano nelle riviste, nei programmi televisivi, nel modello di donna che il XXI secolo vuole e "ama". Ma alla fine, la domanda è: quanto noi ci amiamo? Quanto siamo disposte a soffrire per raggiungere quei canoni. Perdonate lo sproloqui, ma era il preambolo giusto per appoggiare, sostenere ed apprezzare l'iniziativa in questione!

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Messaggio  Regina Dalla Libera Mar Apr 19, 2016 9:21 pm

Un' impresa per poter essere socialmente responsabile deve:
1) innovare il prodotto, migliorando il processo produttivo, i servizi e conseguire un vantaggio per i consumatori e per il proprio business.
2)ripensare insieme ai consumatori modelli di sviluppo diversi
3)adottare un' approccio più aperto e dialogante con gli stakeholders per capire meglio una società complessa
4)creare condizioni di lavoro positive migliorando la qualità della vita del dipendente e quindi vantaggi concreti all' azienda
Possiamo dire, quindi, che la Mattel si è comportata in maniera socialmente responsabile innovando il prodotto e conseguendo un vantaggio per i consumatori (in questo caso bambine) che possono crescere con dei modelli di "donna" diversi dalla classica barbie sempre perfetta.

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Barbie: potete essere ciò che volete (finalmente) Empty Barbie: strategica mossa di mercato o scelta ideologica veramente sentita?

Messaggio  0000724504 Mar Apr 19, 2016 10:28 pm

Quest'anno Barba Stefania Roberts compie 59 anni, meglio conosciuta come Barbie. Da piccolina non c'era giorno in cui non ci giocassi; anche perchè lei, qualsiasi cosa accadesse, persino quando le tagliavo i capelli con le forbici e la coloravo con i pennarelli, sorrideva! Poteva essere tutto ciò che volevo e non le mancava niente: casa al mare, auto, tante amiche e persino un fidanzato.
Eppure, a dir la mia, se oggi penso di avere difetti non è colpa di Barbie! A insegnarmi che essere in carne è un difetto è stato ben altro, come ad esempio una società che giornalmente ci propina donne con più gambe che cervello.
Questo, per carità, non esclude il fatto che bambine, donne, abbiano aspirato ad entrare veramente nel " fantastico mondo di Barbie". Un esempio vivente è Valeria Lukyanova, la donna che si è sottoposta a decine di interventi estetici per somigliare a Barbie, facendosi rifare tutto il viso, ritoccando drasticamente il ventre con una liposuzione estrema e applicando delle extension ai capelli, tinti biondo platino, ottenendo un risultato che si stenta ad accettare come veritiero e che essa stessa smentisce. E non è l’unica donna ad averlo fatto.
In passato l'azienda quindi ha avuto modo di essere oggetto a critiche per le proporzioni non realistiche del corpo della famosa bambola, la quale rappresentava un canone di bellezza legato ad una figura femminile troppo magra che poteva diffondere un messaggio sbagliato per le bambine, ed evidentemente non solo. Ciò ha registrato un enorme calo di vendite. E cosi' Mattel intraprende il cambiamento piu' rivoluzionario nella vita di Barbie e lancia tre nuove versioni per tutti i gusti: 'petit' (minuta), 'tall' (alta) e 'curvy' (formosa), con taglie e dimensioni piu' realistiche e ognuna sara' disponibile con diverse tonalita' del colore della pelle e tantissime acconciature, con capelli corti o lunghi, ricci o lisci.
   "Siamo convinti di avere la responsabilità nei confronti di ragazze e genitori di riflettere una visione più ampia della bellezza", ha spiegato Evelyn Mazzocco, vice presidente e global manager di Barbie.
È giusto che ogni bambola sia diversa, esattamente come sono le persone, lo condivido.
È preziosissimo l’ideale per cui non siamo tutti uguali e, quindi, anche le bambole devono essere tutte diverse, dal colore di capelli alla loro altezza. Eppure, questa, mi pare più una sapiente mossa di mercato che una chissà quale scelta ideologica veramente sentita.

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Messaggio  730495 Sab Apr 30, 2016 10:14 am

Leggendo la notizia riguardante la ‘nuova’ Barbie, dove la Mattel ha deciso di promuovere un rilancio di questa, adattando l’immagine della bambola più famosa al mondo alla realtà, inizialmente si potrebbe tirare un sospiro di sollievo, perché sembrerebbe l’inizio della fine di tutti gli stereotipi che ormai caratterizzano la nostra società da diversi anni, tuttavia, dopo un iniziale momento di gioia, se si riflette meglio sul fatto, ci si potrebbe rendere conto che non tutto è come sembra. Concordando con interventi fatti precedentemente, ritengo che il rilancio fatto della Mattel della ‘nuova’ Barbie, non abbia come fine principale quello di avvicinare il prototipo di ragazza ideale alla realtà, ma semplicemente quello di sperare in un rialzo della situazione economica dell’azienda, e poi nello sperare di uscire da tutta la situazione con la ‘faccia pulita’, questo perché, visto che ormai la parola d’ordine nella nostra società è ‘uguaglianza’, o, ancora, ‘integrazione’, è normale che l’azienda produttrice della bambola più famosa deve adeguarsi per forza e trasmettere un messaggio positivo, ecco perché ritengo che il comportamento dell’azienda sia motivato da un finto buonismo. Inoltre, ritengo che ormai il prototipo di donna ideale, bionda, occhi azzurri e gambe chilometriche, è così radicata nella società, e fatta presente in milioni di circostanze (e quindi non solo dalla messa in commercio della Barbie), che è quasi impossibile eliminarla, ormai la società è concentrata sull’apparire, e non sarà una finta campagna pubblicitaria a cambiare il tutto.

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Messaggio  0000763029 Sab Apr 30, 2016 1:50 pm

Io concordo con gli ultimi interventi. Non si fa dietrologia ma si cerca di essere realisti: le bambole non hanno mai traviato nè ucciso nessuno e non si può certo utilizzarle come capro espiatorio per giustificare disturbi o patologie che si presentano in un soggetto per cause differenti. Credo quindi che si debba sempre distinguere tra la sostanza e la forma, tra l'intenzione reale e quella di facciata insomma.Trovo che sia stata semplicemente un'astuta mossa commerciale che trova la sua vera causa nelle oramai ingestibili critiche mosse nei confronti della "fisicità" della bambola e che si sia mascherata dietro questa celebrazione del principio di uguaglianza nel rispetto delle diversità fisiche e culturali. Ci sarebbe poi la necessità di avere dati reali per capire se e quanto questi "nuovi" modelli siano venduti e che scarto vi sia tra le vendite della Barbie "in formato originale" e quelle "rinnovate" appunto. Mi duole dirlo ma credo che la scelta ricada e ricadrà sempre sulla Barbie di una volta: una bambina con qualche chilo in più o più bassa non si fermerà a sorridere sicuramente di fronte a una barbie che non le piace e quella che le piacerà sarà ancora una volta la bambola che riproporrà i canoni di bellezza a cui la bambina è abituata perchè le sono propinati da tv, internet e riviste. Credo, come ho già fatto presente in relazione ad altri argomenti su questo forum, che la vera inversione di rotta, il vero cambiamento non può partire da un'azione di facciata compiuta a scopi unicamente lucrativi per le imprese: il cambiamento parte dalla coscienza di ognuno di noi e da quella collettiva; fin quando ci saranno mamme che si ostineranno a voler far fare danza alle figlie anzichè qualcosa che garbi di più alle stesse,fin quando le stesse mamme lasceranno le figlie davanti alla tv lamentando poi che le stesse siano in sovrappeso credo che molto poco possa cambiare. Detto questo è vero però che ciò che interessa è il fine e la Mattel con questa manovra commerciale ha sicuramente stravinto quanto meno sull'aspetto etico e sociologico: il modello di bellezza non è più la snella e allo stesso tempo procace e provocatoria bionda in stile U.S.A. ma è anche la mora abbondante e non troppo alta, l'afroamericana o l'orientale con le medesime caratteristiche fisiche. Insomma quanto basta per dire che la Mattel sia un colosso impegnato a livello socio-culturale e disposto a rinunciare a un margine di ricavo per farsi portatore di valori e principi che devono essere riconosciuti universalmente.

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Messaggio  0000723391 Mer Mag 04, 2016 10:16 am

Trovo che questa nuova iniziativa della Mattel sia certamente encomiabile, ma fatico a credere che dietro non ci sia anche una strategia di tipo economico per aumentare i profitti.
Condivido pienamente il messaggio che questa casa produttrice di giocattoli vuole lanciare attraverso questi nuovi prodotti, soprattutto se consideriamo i valori che stanno pian piano plasmando la nostra società.
Viviamo in un'epoca in cui siamo costantemente bombardati, attraverso lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, di modelli di perfezione da seguire, e tutto ciò ci influenza, in ogni caso.
Come influenza la maggior parte degli adolescenti, che fanno fatica ad accettarsi e a piacersi così come sono in un mondo dove la società ti insegna che per essere vincente devi essere bello, alto, magro, brillante, ed è per questo cercano di imitare quei modelli di "perfezione", così che si sentano accettati dagli altri, e purtroppo, mi duole dirlo, da loro stessi in primis.
Questa iniziativa della Mattel di mettere sul mercato delle Barbie diverse dal tipico modello che conosciamo ormai tutti è un messaggio importante, in particolare per la fascia di pubblico verso cui questo messaggio è rivolto.
Non esiste più solo la Barbie alta, bionda e magrissima, adesso sul mercato troviamo anche delle Barbie più realistiche, come quella curvy o quella petite. Questo per dire che nel mondo c'è spazio per tutti, ognuno di noi deve essere semplicemente se stesso.

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Messaggio  0000653714 Sab Mag 14, 2016 9:38 pm

0000689773 ha scritto:Iniziativa socialmente molto responsabile, ma personalmente non penso che questa nuova iniziativa della Mattel sia stata ideata principalmente per far capire alle bambine che non devono essere delle “barbie” per essere considerate belle, penso piuttosto che questa iniziativa sia stata dettata da un mero desiderio/bisogno di accrescere i propri utili economici. Personalmente da bambina non ho mai pensato che il canone a cui ci si riferisce parlando delle “barbie” fosse quello giusto, ideale, perché inizialmente la vedevo semplicemente come una bambola con cui giocare,  mentre invece adesso la vedo come un’utopia, quasi una malattia. Il fatto che i bambini in tenera età possano pensare che quello della vite stretta e delle gambe chilometriche sia l’aspirazione massima nella vita credo sia più una sorta di scusa di facciata. Sarò in malafede io, ma non penso che il vero motivo dell’iniziativa della Mattel sia quello di accettarsi come si è, ma piuttosto di rilanciarsi come prodotto innovativo e all'avanguardia per vendere più prodotti, cercando l’approvazione del genitore,  vero compratore. Io stessa se fossi genitore comprerei una bambola che rispecchi la realtà, pur essendo consapevole che la bambina non riuscirebbe mai a cogliere l’aspetto certamente più profondo che c’è dietro. Detto questo mi sorge una domanda che vorrei porre ai miei colleghi: ammettendo che le bambine riescano a cogliere lo stereotipo che la “barbie” propone, non può essere che, vedendo più modelli così differenti tra loro, paradossalmente questa iniziativa possa “fare la differenza” in maniera negativa?

Concordo pienamente su tutta la linea. L'iniziativa è ammirevole, è cosa buona che ai bambini vengano proposti modelli differenti in cui potersi riconoscere e non solo un singolo stereotipo (peraltro errato in quanto estremista), ma ritengo che si tratti di una campagna pubblicitaria per rilanciare la vendita dei prodotti e soprattutto per differenziare e diversificare i prodotti per aumentare le vendite.
Probabilmente anche io da eventuale genitore comprerei una bambola che rispecchia più la realtà e quindi felicemente bassina o più formosa, ma neanche io sinceramente da bambina ho mai pensato che quel tipo di donna fosse quello giusto e ideale.

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Messaggio  764397 Dom Mag 15, 2016 9:34 pm

Credo che quella della Mattel sia una importante iniziativa, grande esempio di responsabilità sociale e soprattutto non nasconde doppi intenti; l’impatto sociale di questa scelta sarà molto forte e porterà frutti genuini in futuro, quando le bambine di oggi saranno le donne di domani… è molto importante educare già da piccolissimi alla diversità che è uguaglianza, alla bellezza multiforme, alla libertà di essere come e chi si vuole e soprattutto farlo attraverso delle bambole è ancora più bello e naturale. Questa iniziativa è un grande passo avanti nella battaglia contro gli stereotipi sociali e discriminanti che portano a sviluppare malattie quali ad esempio l’anoressia.

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Messaggio  0000653714 Dom Mag 15, 2016 9:55 pm

764397 ha scritto:Credo che quella della Mattel sia una importante iniziativa, grande esempio di responsabilità sociale e soprattutto non nasconde doppi intenti; l’impatto sociale di questa scelta sarà molto forte e porterà frutti genuini in futuro, quando le bambine di oggi saranno le donne di domani… è molto importante educare già da piccolissimi alla diversità che è uguaglianza, alla bellezza multiforme, alla libertà di essere come e chi si vuole e soprattutto farlo attraverso delle bambole è ancora più bello e naturale. Questa iniziativa è un grande passo avanti nella battaglia contro gli stereotipi sociali e discriminanti che portano a sviluppare malattie quali ad esempio l’anoressia.

Non nego che sia molto importante educare alla diversità e all'uguaglianza, non totalmente però sul fatto che tale iniziativa non nasconda doppi intenti. purtroppo gli stereotipi che poi possono portare a disturbi dell'alimentazione, a mio parere sono altri, e sono quelli "reali" come le modelle in passerella, e non delle bambole.

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Messaggio  764397 Dom Mag 15, 2016 10:18 pm

non credo assolutamente che delle bambole siano il problema di disturbi alimentari, ma contribuiscono alla formazione di quei famosi stereotipi rappresentati dalle modelle in passerella con cui si viene in contatto solo in età più avanzata. Educando già da piccoli alla libertà di essere come si vuole e alla diversità tramite delle bambole è uno strumento iniziale (adeguato all'età) per riuscire a combattere e vincere ciò che di negativo gli verrà presentato dopo.

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Messaggio  0000272205 Lun Mag 16, 2016 7:33 am

Condivido ciò che hanno risposto i colleghi in merito alla scelta della MATTEL. Purtroppo sono convinta che qualsiasi scelta aziendale sia comunque condizionata dal Mercato.
Oggi siamo " concentrati" sul discorso dei "disturbi alimentari", benessere, perfetta forma fisica, palestre, cosmetica e soprattutto il boom della chirurgia estetica ne è un esempio lampante.
Non credo che la Barbie non possa condizionare la mente di alcune persone che desiderano ardentemente somigliare ai canoni di bellezza di una BAMBOLA ricorrendo a più e più interventi chirurgici. Leggete questo articolo

http://www.today.it/gossip/valeria-lukyanova-prima-e-dopo-barbie-umana-foto.html

è scandaloso e impressionante come una persona possa arrivare a tal punto. Ben venga la scelta della Mattel .

0000272205

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