Geox e Valemour

Geox, il famoso marchio di calzature, nel 2015 ha dato vita ad un interessante progetto in collaborazione con la fondazione Valemour che promuove l’inserimento nella società delle persone affette da disabilità intellettiva. Il risultato di questo progetto è stata la realizzazione, da parte di un gruppo di giovani con sindrome di Down, provenienti da diverse città italiane, di 6500 teli canvas da cui sono poi stati creati scarpe, borse e sciarpe. Con il ricavato della vendita dei prodotti sono stati finanziati corsi di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con questo genere di disabilità. Si tratta sicuramente un bell’esempio di intervento in campo di responsabilità sociale di impresa a dimostrazione che, come sottolinea uno dei tanti sostenitori di Valemour, "il mondo delle imprese abbia una cultura nascosta da esprimere”.
Le opportunità per accedere al mondo del lavoro devono essere le stesse per tutti e anche le persone con disabilità intellettiva dovrebbero avere la medesima possibilità di raggiungere una certa autonomia dal punto di vista economico intraprendendo un’attività lavorativa. Fortunatamente, oltre a Geox, sono sempre di più i marchi, come K Way o Dondup, che hanno deciso di collaborare con Valemour, ma si spera che il gruppo di “Ethical fashion dreamer” (così si chiamano le persone che aderiscono alla fondazione) continui ad aumentare per avere un settore della moda che sia in grado di fare la differenza anche dal punto di vista sociale.

Certamente anche investire sull’accesso dei disabili al mondo del lavoro costituisce responsabilità sociale di impresa. Oltre alle lodevoli iniziative di grandi case di moda che hai ricordato, apprendo dell’elaborazione da parte del Comitato spagnolo dei rappresentanti delle persone con disabilità (CERMI), grazie al sostegno finanziario del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, di una guida con l’obiettivo di sensibilizzare e incoraggiare gli investimenti socialmente responsabili in favore dell’inclusione dei disabili. Progettato per le aziende interessante, in particolare piccole e medie imprese, il documento mette in risalto, in modo “eminentemente pratico”, i vantaggi, anche in termini di immagine per l’azienda, che possono derivare da progetti che riguardano portatori di handicap. Esso è disponibile in formato cartaceo e digitale. Un piccolo grande aiuto alle aziende che vogliano arricchirsi di tale nuovo approccio alla disabilità: la guida prevede, infatti, soluzioni relative all’inserimento professionale di tali soggetti nonché all’accessibilità per essi di beni, prodotti e servizi in azienda.

Egregia, dunque, l’iniziativa del Ministero del Lavoro di fornire alle imprese un utile strumento di sostegno nella tortuosa strada della responsabilità sociale. Nella speranza che esso si dimostri non soltanto un aiuto, quanto soprattutto un incentivo a intraprendere politiche socialmente responsabili, come quelle di Geox, K way e Dondup.