RSI
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Globalizzazione e RSI

2 partecipanti

Andare in basso

Globalizzazione e RSI Empty Globalizzazione e RSI

Messaggio  0000342506 Sab Mag 14, 2016 7:24 pm

Al centro della scena non si presentano solo i nuovi protagonisti del cambiamento del capitalismo moderno,costituiti dai consumatori consapevoli e dagli attivisti sociali dell'Occidente progredito,ma,in misura non trascurabile,le stesse forze del mercato. Uno studio condotto su due grandi subcontractors cinesi della Adidas,per esempio, ha mostrato come l'accettazione degli standards sia stata imposta non solo dalla pressione dei consumatori dei Paesi occidentali,ma anche dalla volontà delle imprese di evitare la race to the bottom,e quella dei policymakers di trovare consenso alla politica di espansione commerciale. Sotto il primo profilo,si assiste a una sorta di riscoperta,sul piano globale,del principio che "i salari debbano essere tenuti fuori dalla competizione",allo scopo di eliminare la concorrenza al ribasso tra imprenditori. Altre ricerche mostrano la relativa rarità di situazioni in cui si registri la internazionale massimizzazione dello sfruttamento dei lavoratori,perchè ciò produrebbe l'allontanamento dei lavoratori. Ma emerge sempre più chiaramente anche l'interesse delle multinazionali a tenere elevati i livelli qualitativi delle proprie produzioni,destinate ai ,mercati più affluenti. Non si tratta,solo di rispondere in termini di "reputazione" alla crescente domanda di consumo "etico" proveniente dai cittadini-consumatori delle economie sviluppate,ma anche di adeguare la qualità delle catene produttive alla qualità della domanda. Si scopre così che mentre il lavoro si dematerilizza in Occidente si sta rimaterializzando in forme niente affatto precapitalistiche,ma semmai neo-fordiste,nei PVS : in cina esistono fabbriche di scarpe con 8.000 addetti; la taiwanese Pou Chen-fornitrice di giganti globali quali Adidas,Timberland,Nike,Puma-ha 60.000 addetti. E la produttività è elevatissima,non solo a cagione del basso costo del lavoro e delle precarie condizioni lavorative,ma anche e soprattutto per merito di un'organizzazione scientifica del lavoro capace di massimizzare l'efficienza di lavorazioni a elevatissima intensità di lavoro. è un modello che concilia alti standards qualitativi con una basso costo del lavoro,che le imprese globali americane ed europee hanno in un certo senso imposto,attraverso politiche di RSI che possono spesso definirsi "da manuale",e che si sta diffondendo e consolidando per via emulativa. Si potrebbe anzi affermare che oggi le imprese più "socialmente responsabili" sono proprio le più "globalizzate".

0000342506

Messaggi : 5
Data d'iscrizione : 30.03.16

Torna in alto Andare in basso

Globalizzazione e RSI Empty Re: Globalizzazione e RSI

Messaggio  0000723074 Sab Mag 14, 2016 8:48 pm

Uno dei più importanti fattori che caratterizzano il fenomeno della globalizzazione riguarda la "deterritorializzazione" come conseguenza della concomitante espressione di fenomeni metagiuridici: l'espansione delle nuove tecnologie offre alle 'transnational corporations' un supporto formidabile ed attribuisce di fatto un indiscutibile primato alle valutazioni di ordine economico; la disaggregazione dell'organizzazione produttiva permette di scegliere il luogo dove insediare parti dell'attività produttiva senza compromettere la qualità del prodotto finale; e ancora "nelle reti, il commercio è troppo rapido, troppo denso e troppo globalizzato per poter essere costretto entro confini nazionali: gli stati nazione sono geograficamente troppo limitati per sovrintendere a scambi interregionali e globali, e per temperare i crescenti rischi ambientali e sociali impliciti nel mondo globalizzato".
Uno degli effetti principali di questo processo è che l'impresa internazionalizzata diviene un fattore di cambiamento di ciascun ambiente economico e sociale in cui opera, sempre più potente e sempre meno controllabile dall'interno del singolo ambiente coinvolto; quest'influenza, positiva o negativa, costituisce sempre un "acceleratore" delle condizioni locali esistenti: tende, quindi, ad ampliare lo squilibrio tra le aree dotate di elevate risorse tangibili e intangibile e quelle con una minore capacità endogena di sviluppo.

0000723074

Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 03.05.16

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.